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“La richiesta di piloti di linea è sempre alta, la pandemia è momentanea, ma non il trend di crescita delle figure professionali di cui le compagnie aeree sono e saranno alla ricerca. Basti pensare che, prima del Covid, stime ufficiali provenienti dalla Boeing, primo costruttore aeronautico del pianeta, individuavano in 500mila unità la domanda di posti di lavoro nei prossimi 20 anni in tutto il mondo”. È così che Claudio Tovaglieri, presidente di Air Vergiate s.r.l., la scuola di volo di Somma Lombardo, racconta l’ingente richiesta di piloti sul panorama internazionale a cui l’accademia è capace di rispondere. Un esempio di come quella di Varese sia una provincia con le ali, non solo da un punto di vista industriale e, dunque di produzione di aerei ed elicotteri, ma anche sul fronte della formazione delle persone che quegli aeromobili devono poi pilotarli in tutta sicurezza.

Quella di Air Vergiate è una realtà che nasce nel 1945 sull’aeroporto di Vergiate Siai Marchetti come Aero Club “Alessandro Passaleva” e che oggi, con la sua dozzina di aeromobili, un elicottero, cinque istruttori di ala fissa, sette di elicottero ed una quindicina di docenti esterni (in parte provenienti dalle aziende e dagli istituti aeronautici del territorio), vanta una media di 20 piloti professionisti brevettati all’anno. La voglia di volare tra i giovani è tanta. Basti pensare che la scuola di volo, che ha sede all’interno del sedime del Museo Volandia, ha attualmente 80 iscritti al corso professionale di pilota di linea.

 

“Il nostro target - racconta Tovaglieri, coadiuvato nel Consiglio di Amministrazione da Daniela Mocciardini e Maurizio Armiraglio - è il ragazzo che vuole diventare pilota commerciale. Formiamo i piloti da zero fino al conseguimento della licenza di pilota di linea. Gli allievi, che al momento abbiamo in addestramento, hanno un’età media di 23 anni, ma il corso base (PPL - Private Pilot License) può essere iniziato a 16 anni compiuti, mentre per il conseguimento del titolo sono necessari 17 anni di età e almeno 45 ore di volo. Gli studenti passano poi a fare addestramento su macchine sempre più complesse, sino all’abilitazione plurimotore; imparano a volare di notte e in condizioni strumentali, per poi conseguire la licenza CPL (Commercial Pilot License) con abilitazione IR (Instrument rating) indispensabile per intraprendere la carriera professionale, che consente di operare come pilota in operazioni commerciali. Invece, per diventare pilota di linea, quindi terminare il percorso formativo, è necessaria la licenza ATPL. L’intero iter, che può essere svolto attraverso un percorso sia modulare sia integrato, è paragonabile per tempistica ad un corso di laurea triennale”.

Passione, tanto studio, voglia di mettersi in gioco: queste le qualità richieste ad un ragazzo che sogna di volare su un Boeing o Airbus di linea. Ma nulla è impossibile. “Come livello di difficoltà affrontare un nostro corso – spiega il Presidente di Air Vergiate – non è più difficile di ottenere una laurea in giurisprudenza. È comunque determinante la motivazione poiché la sola passione non è sufficiente”.

I corsi per il conseguimento della licenza sono propedeutici a porsi come candidati all’assunzione presso l’operatore aeronautico. “Per pilotare un aereo di linea – continua Tovaglieri – serve inoltre essere abilitati per la specifica tipologia di aeromobile impiegato dalla compagnia, conseguendo il cosiddetto Type Rating”. Se il pilota deve condurre un Airbus A340 deve seguire un determinato corso, allo stesso modo, per poi switchare su un Boeing 747, occorre specializzarsi con altre ore di formazione, ma a quel punto sono le Compagnie che intervengono con appositi corsi principalmente svolti su simulatori evoluti.

“Non conosco ex allievi che, ottenuto il brevetto da pilota, non hanno trovato posto di lavoro. Le opportunità sono numerose, inoltre ai voli commerciali di linea si aggiunge l’offerta del settore cargo, oggi in fortissima crescita o, ancora, quella dei voli executive (anche detti voli Vip ndr), quelli sanitari e molto altro. Se poi il mercato interno ha una scarsa domanda ci si può rivolgere all'estero, dato che la licenza consente di volare ed essere assunti in ogni parte del mondo, essendo le regole dell’aria uniformate” afferma Tovaglieri. Ma Air Vergiate non forma solo i piloti nei primi passi della loro carriera. La scuola fornisce l’addestramento anche ai piloti che vogliono ottenere l’abilitazione per piloti istruttori.

Una particolarità della nostra scuola – spiega Tovaglieri - è l’avere in flotta l’SF 260, addestratore basico impiegato dalla nostra Aeronautica Militare per la formazione dei propri cadetti. Questa macchina acrobatica, definita la Ferrari dell'aria, spesso ci viene richiesta da coloro che intendono accedere alla carriera militare e iniziano a fare allenamento da noi per avere maggiori chance di superare la durissima selezione per l'ingresso in Accademia”.

La flotta, le aule per la didattica, il briefing, il debriefing e il planning, l’ufficio operativo e la direzione didattica, per non parlare della ricchezza del contesto storico e museale; è in questa offerta che si muovono gli studenti di volo, ed è così che Air Vergiate organizza le sue prime due aree di business: l’addestramento per l’ala fissa e quello per l’ala rotante.

Sul fronte elicotteri “la nostra attività è legata alla collaborazione nata sin dai primi anni 2000 con AgustaWestland, prima, e Leonardo Divisione Elicotteri, poi.  Attualmente i nostri istruttori stanno addestrando piloti in diversi siti sia in Italia che all'estero. Tra questi la Training Academy di Sesto Calende” spiega sempre Tovaglieri.

Ma in quanti sono stati a visitare il Museo Volandia senza sapere di calpestare i locali adiacenti alla scuola di volo? Ebbene sì, all’Air Vergiate si entra dal cancelletto sulla sinistra del museo, nelle ex Officine Caproni, di fianco al Terminal 1 dell’Aeroporto Internazionale di Malpensa. Da una parte, la storia dell’aviazione nata proprio nel Varesotto; dall’altra, il futuro rappresentato dalla scuola di volo. A fare da collegamento tra questi due mondi è la stanza in cui è operativo un simulatore Alsim da 600mila euro: una ciliegina sulla torta per la scuola ma anche per Volandia, di cui Air Vergiate è socio fondatore.

Il museo, allestito nel 2007 per un forte desiderio di Marco Reguzzoni e nel quale Tovaglieri, a titolo personale fu da subito coinvolto nel progetto, ospita oltre un centinaio di prodotti di punta dell’industria italiana. Ma non è l’unico orgoglio della scuola; Air Vergiate è la prima in Italia ad aver ricevuto certificazioni europee EASA come ATO - Approved Training Organization e prima ancora di FTO - Flight Training Organization con la normativa JAR (Joint Aviation Requirements). “Per noi è un vanto essere stata la prima scuola di volo certificata EASA e JAR; basti pensare che la seconda scuola certificata in ordine cronologico fu quella di Alitalia che all'epoca, per struttura, capitali e competenza, era un punto di riferimento”, dichiara orgoglioso il presidente Tovaglieri.

Ma c’è anche una terza linea di business portata avanti da Air Vergiate insieme all’addestramento dei piloti di aerei ed elicotteri: la gestione dell’Aeroporto di Biella Cerrione acquistato nel 2016 e successivamente intitolato a Pietro Venanzi, Chief test pilot del programma convertiplano AW 609. Proprio questo aeroporto offre agli allievi la possibilità di svolgere l’attività di addestramento senza limitazioni; questo perché, al Pietro Venanzi, l’operatività è libera da condizionamenti. Come spiega il presidente Claudio Tovaglieri: “Quella di Biella è una realtà interessante dal punto di vista aeronautico, fuori dagli spazi aerei, congestionati dagli aeroporti di Torino, Malpensa, Linate e Bergamo; è una sorta di corridoio in cui poter fare esercizio senza interruzioni e al di fuori delle aree maggiormente abitate e da ostacoli orografici”.

Questo aeroporto non è l’unico a generare la terza area di business della società; Air Vergiate, per tramite della controllata SACE, ha acquisito la società di gestione dell’aeroporto di Venezia-Lido “Giovanni Nicelli”: “È un aeroporto demaniale aperto al traffico internazionale. È stato definito dalla Bbc uno dei più belli del mondo, creato nel tipico stile architettonico anni ‘30, e che noi di Air Vergiate abbiamo deciso con molto coraggio di rilevare, mettendo poi in campo rilevanti investimenti di riqualificazione. Mentre dell’aeroporto Pietro Venanzi a Biella siamo proprietari, nel caso di Venezia siamo concessionari da ENAC per la durata ventennale, ma entrambi fanno capo a Vergiate” spiega Tovaglieri.

Ma quanto costa diventare un pilota d’aereo di linea? “Diplomarsi nella nostra scuola comporta un investimento minimo di circa 70mila euro”. Una “retta” non indifferente, ma che Air Vergiate permette di rendere accessibile grazie all’accordo, sottoscritto con Banca Intesa Sanpaolo, del “Prestito con Lode”, una convenzione per il finanziamento dei corsi di volo professionali che assicura ai giovani, aspiranti piloti di linea, la possibilità di accedere e raggiungere l’obiettivo lavorativo senza dover dare alcuna garanzia. Perché il sogno diventi realtà.



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