Alberto Nobis, Amministratore Delegato di Dhl Express Italy: “L’obiettivo primario è quello di costruire a Malpensa il nostro hub internazionale di riferimento, spostando quindi la gran parte dei voli oggi concentrati su Bergamo/Orio al Serio”

‘‘L’investimento di 90 milioni di euro che abbiamo deciso di effettuare su Malpensa è il più importante che la nostra società abbia mai affrontato nella sua quarantennale storia in Italia”. A parlare è Alberto Nobis, Amministratore Delegato di Dhl Express Italy. È con lui che cerchiamo di capire perché gli operatori di settore puntano tanto sullo sviluppo delle attività cargo dell’aeroporto varesino. 

Perché Dhl ha deciso di investire 90 milioni di euro per rafforzare la propria operatività su Malpensa? Perché Malpensa e non un altro aeroporto? 
L’investimento su Malpensa si è reso necessario a seguito di una crescita dei nostri volumi ben al di là delle previsioni del passato piano quinquennale. Al momento connettiamo l’Italia con il resto del mondo attraverso, prevalentemente, il nostro hub di Bergamo/Orio al Serio. In conseguenza di una serie di limitazioni che mal si conciliano con i nostri ritmi di crescita (scarsità di grandi spazi per l’espansione delle infrastrutture, situazioni di congestione del traffico aereo in fasce orarie di picco), dopo 30 anni “Bgy hub” non è più in grado di sostenere le crescite future. Abbiamo quindi selezionato l’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa perché, fondamentalmente, risponde alle nostre urgenti necessità di spazi e di infrastrutture aeroportuali all’avanguardia tra gli aeroporti del Nord Italia. Un motivo ulteriore nella scelta di Malpensa come sede del futuro hub è rappresentato dal fatto che Dhl opera già in questo aeroporto grazie ad un proprio “Gateway” realizzato 3 anni fa. Da questa realtà abbiamo tratto notevoli soddisfazioni fin dall’inizio, sia in termini di servizio per i nostri clienti sia in termini di sinergia e collaborazione sviluppate con la Società di Gestione aeroportuale. Sea ha infatti messo Dhl nella condizione di ottenere quanto di meglio disponibile per la scelta delle aree su cui realizzare le proprie infrastrutture, attraverso l’identificazione di soluzioni tecniche all’avanguardia per la costruzione dell’hub internazionale di riferimento. In questo contesto, tra i numerosi asset di cui l’aeroporto dispone, particolare importanza riveste la disponibilità di 2 piste di atterraggio e decollo lunghe quasi 4 km, che consentono di massimizzare la portata dei nostri aeromobili (circa 40 tonnellate sull’Airbus A300 e ben 90 sul Boeing 777 di ultima generazione sulla tratta non-stop Malpensa-Hong Kong) ed assicurare la normale operatività anche in condizioni meteo di ridottissima visibilità. Tra 18 mesi il progetto Malpensa proietterà finalmente Dhl e l’Italia nell’élite dei più moderni ed importanti hub presenti in Europa (East Midlands, Bruxelles, Copenhagen), accanto a quello principale con base all’aeroporto di Lipsia. 

Il courier internazionale è pronto a scommettere sull’aeroporto della brughiera 90 milioni di euro. Un investimento senza precedenti con il quale verrà raddoppiata l’area operativa e triplicata la capacità, puntando sui mercati dell’Estremo Oriente e degli Stati Uniti

In cosa consiste l’investimento? Ci può spiegare i progetti che Dhl ha su Malpensa? 
L’investimento di 90 milioni di euro è il più importante che Dhl abbia mai affrontato nella sua quarantennale storia in Italia. L’obiettivo primario è quello di costruire a Malpensa il nostro hub internazionale di riferimento, spostando quindi la gran parte dei voli oggi concentrati su Bergamo/Orio al Serio. Ciò significa quindi avere un hub in grado di supportare i nostri clienti, come sta già facendo il nostro hub di Bergamo, e poterlo fare nell’orizzonte temporale più lungo possibile, cioè in una prospettiva di crescita per l’Italia e per il nostro portafoglio clienti. 
Il secondo obiettivo è quello d’inserirsi in un’area industriale molto importante, quella del Nord-Ovest, attraverso la quale l’investimento avrà l’opportunità di generare delle sinergie e, quindi, dei vantaggi in termini di cut-off per tutti i nostri clienti. Spostando infatti anche le attività di distribuzione all’interno dell’aeroporto, assoluta novità per i nostri flussi operativi, sarà possibile per i nostri clienti beneficiare di una distribuzione del ciclo inbound più veloce e di un pick-up serale per la distribuzione outbound dall’Italia per il resto del mondo ancora più agevole, coprendo anche le ore serali. Gli investimenti quindi consistono nella creazione dell’hub, dell’impianto di smistamento in sinergia con esso e nelle attività di distribuzione. Contiamo infatti di sommare circa 100 rotte, realizzando quindi la soluzione combinata hub e distribuzione probabilmente fra le più importanti per il network Dhl in Italia ed Europa. 

C’è un timing della crescita a tappe di Dhl sull’aeroporto di Malpensa? 
L’avvio del cantiere sarà tra ottobre e novembre 2017. I tempi di costruzione si aggireranno intorno ai 12 mesi ma con un inizio dell’operatività già a inizio del 2019. 

“L’espansione di Malpensa ci permetterà di tenere il passo con il veloce trend di crescita dei volumi, dandoci la possibilità di offrire ai clienti del Nord-Ovest migliori cut-off times, acquisendo un vantaggio di 1 ora circa”

Ci può dare un po’ di numeri che diano il senso dell’attuale presenza di Dhl a Malpensa, della sua crescita nel recente passato e delle aspettative di crescita per il prossimo futuro? 
L’espansione su Malpensa consisterà nel raddoppiare l’area operativa, passando dagli attuali 27.000 metri quadri ai futuri 55.000 metri quadri. Il nuovo magazzino sarà certificato Leed, con una superficie totale di quasi 22.500 metri quadri. Il sistema di smistamento all’avanguardia permetterà di triplicare la capacità attuale. Grazie alla nuova tecnologia saremo in grado di gestire contemporaneamente i servizi internazionali e nazionali. Operare a Malpensa, come dicevo, ci dà l’opportunità di supportare il nostro principale hub domestico di Bergamo Orio al Serio. Attualmente abbiamo 6 movimenti aerei a Malpensa e 26 a Bergamo. L’espansione di Malpensa ci permetterà di tenere il passo con il veloce trend di crescita dei volumi, dandoci la possibilità di offrire ai clienti del Nord-Ovest migliori cut-off times, acquisendo un vantaggio di 1 ora circa. Malpensa diventerà dunque il nostro hub principale; l’hub di Bergamo sarà mantenuto perché nel nostro modello operativo abbiamo previsto il raddoppio degli hub aerei per garantire livelli di servizio eccellenti. 

Secondo il punto di vista di Dhl cosa fa di Malpensa una delle strutture cargo-aeroportuali più importanti d’Europa? 
A nostro avviso i principali punti di forza sono tre: un network aeroportuale in continuo sviluppo sia in relazione ai vettori commerciali sia agli operatori cargo; le infrastrutture all’avanguardia che fanno leva sul sistema piste, la cargo city attuale e i suoi futuri ampliamenti; piena corrispondenza di vedute con il management di Sea in termini di obiettivi di sviluppo che fanno leva sul volano courier. 

Quali sono le rotte che secondo voi hanno maggiori potenzialità di crescita per il futuro? 
Senz’altro il Nord America, mercato fondamentale per potenziare l’export delle aziende italiane, e poi sicuramente l’Estremo Oriente.

Dall’altra parte, invece, chi spedisce merci dal mondo verso Malpensa? 
Anche da questo punto di vista la vocazione intercontinentale di Malpensa ci consentirà di erogare un servizio di eccellenza sia dall’Estremo Oriente che dal Nord America. 

Qual è secondo voi l’intervento o gli interventi infrastrutturali necessari per migliorare l’accessibilità relativa all’aeroporto? 
Importanti passi avanti sono già stati realizzati come la Brebemi e la Tem, che hanno migliorato senza dubbio la viabilità verso Malpensa. Per il futuro, la Pedemontana costituirà un ulteriore miglioramento per l’accessibilità dell’aeroporto. 

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