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Antoni Clavé, l'eclettico

A Locarno un'antologica ricca e interessante dell'artista catalano, conosciuto per l'eclettismo che gli ha permesso di orientarsi in diverse espressioni artistiche con esiti sempre originali.

Nelle suggestive sedi di Casa Rusca e Casorella, a Locarno, è visibile fino al 9 dicembre la bella e ricca antologica dedicata all'artista catalano Antoni Clavé (1913), curata da Luciano Caprile e Riccardo Carazzetti. In esposizione sono una sessantina di opere pittoriche che vanno dal 1939 al '98 - dalla gouache intitolata "El Majo", alle ultime composizioni su tela della fine degli anni Novanta - ma anche numerose sculture, nonché una serie di interessanti tecniche miste e, nella sede di Casorella, l'ampia raccolta di raffinatissime litografie facenti parte della Collezione Jacometti.
Molto noto nella nativa Barcellona e in Spagna, oltre che a Parigi e nel Midi della Francia - le tre tappe fondamentali della sua vita di uomo e di artista - Clavé è conosciuto in Europa, in America e Giappone, anche per quell'evidente eclettismo che gli ha permesso di cimentarsi con esiti sempre interessanti nelle diverse espressioni artistiche. Nella pittura prima di tutto, ma anche nella scultura, nella grafica, nell'illustrazione e persino nella scenografia. Numerosi e importanti allestimenti teatrali, all'inizio degli anni Cinquanta, portano la sua firma quale progettista delle scene e dei costumi; tra i tanti lavori ricordiamo: "La casa di Bernarda Alba" di Federico García Lorca, per il Festival di Biarritz e il Teatro dell'Opera di Parigi nel 1951; la "Carmen" eseguita dai Ballets de Paris di Roland Petit; "Le Nozze di Figaro" di Mozart per il Festival di Aix en Provence e le scenografie del film musicale "Hans Christian Andersen" realizzate a Hollywood per Samuel Goldwin.
Fondamentale fu nella vita di Clavé l'incontro con Pablo Picasso, avvenuto il 9 giugno del 1944, giorno dello sbarco in Normandia. Questa data ha un doppio significato per Clavé. Quello storico-politico (era entrato fin dal '36 nelle file repubblicane), ma anche esistenziale e artistico. Quel giorno Clavé si reca nello studio di Picasso per la prima volta, con gli amici artisti Grau Sala e Rebull. Il colloquio tra lui e il maestro dura tre ore, poi Picasso gli chiede di vedere altri suoi lavori. E' l'inizio di un'amicizia fondamentale, che rivela a Clavé quegli indispensabili segreti che la scuola d'arte frequentata a Tolosa negli anni Trenta non gli aveva saputo trasmettere.
" Picasso - spiega Clavé - mi ha insegnato quello che non si deve fare in pittura". A distanza di solo qualche mese da quell'incontro Clavé espone alla Galerie Henry Jolie con una prefazione di George Waldemar.
Delle sue precedenti attività di decoratore, di illustratore di libri per l'infanzia, persino di commesso in un negozio di tessuti e poi di scenografo, Clavé seppe fare tesoro. E i suoi quadri, oltre che di dotti riferimenti letterari e artistici (dal "Gargantua" di Rabelais, al cavaliere di El Greco, da cui fu letteralmente affascinato, all'opera di Velázquez la cui presenza s'avverte nelle figure di re e guerrieri) e dei necessari rimandi ai tanti luoghi della vita e della memoria, sono rivelatori di quella eclettica frequentazione di Clavé con tecniche e materiali diversi: anche tessuti, tappeti, sacchi, carte povere. Locarno e le ampie sale di Casa Rusca e di Casorella offrono dunque - e questo avviene per la prima volta in un museo di ambito culturale italiano, ove l'artista deve ancora essere conosciuto come merita - una antologica davvero ricca e interessante: dai dipinti, una sessantina circa, tra cui spiccano le grandi tele ispirate
dai soggiorni a New York e in Giappone, alle tecniche miste, alle litografie che fanno parte della collezione Jacometti (e qui l'arte di Clavé davvero dimostra punte elevatissime di capacità tecnica e raffinatezza esecutiva, dagli esiti litografici e incisori straordinari che fanno di lui uno tra i protagonisti del settore), ai divertenti tableaux-jouets, alle sculture. Particolarmente attraverso queste ultime Clavé dimostra la sua assoluta padronanza di ogni mezzo espressivo, la sua capacità di combinare materiali tra loro diversi - bronzo, legno, latta - ottenendo risultati personali e originalissimi.
La rassegna di Locarno dedicata a Clavé continua idealmente l'omaggio agli artisti catalani, iniziato con Tápies, e prosegue insieme il lavoro di ricerca della Pinacoteca nel mondo dell' astrazione informale.

Antoni Clavé - Retrospettiva

Locarno
16 settembre-9 dicembre 2001
Orario: 10.00-17.00; lunedì chiuso
Ingresso: Fr. 7 intero, Fr. 5 ridotto
Casa Rusca, Pinacoteca comunale
Piazza S. Antonio
(dipinti 1939-1998; sculture 1960-1991)
Casorella - Via Rusca, 5
(Grafica 1954-1992)

11/15/2001

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