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Doccia fredda sull'Olona

Il decreto di due anni fa del ministero dell'Economia non è finanziabile. Il Cipe non "trova" i 2 milioni promessi per la vasca di laminazione delle piene del fiume Olona. Ma la Provincia assicura: i lavori andranno avanti.

il Presidente della Provincia Marco Reguzzoni posa la prima pietra della "diga" sull'OlonaPrima la promessa. Poi la beffa. E il risultato sono 2 milioni di euro che non si trovano più ma che, in verità, ci dovrebbero essere visto che un decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze assegnava quella somma alla Provincia di Varese, che l'avrebbe utilizzata per la realizzazione di una parte dei lavori sulla "diga" dell'Olona a Malnate.
Quella di fondi promessi ma mai erogati non è nuova nella trentennale storia della cassa di laminazione che si sta costruendo alla frazione Mulini di Gurone. Ma questa volta la realtà supera davvero la fantasia.
Ricapitoliamo i fatti. Il 18 luglio di due anni fa un decreto del ministero dell'economia assegnava due milioni di euro per gli interventi volti a contenere le esondazioni dell'Olona, accogliendo una norma appositamente varata dalla Commissione Bilancio della Camera su proposta del suo presidente, il varesino Giancarlo Giorgetti.
Dopo la gara d'appalto indetta dalla Provincia nell'estate 2004, quest'ultima inviava tutta la documentazione necessaria al ministero richiedendo l'erogazione del contributo assegnato un anno prima. Il 5 agosto il ministero inviava una nota alla segreteria del Cipe (il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) - e per conoscenza alla Provincia - per richiedere l'erogazione dei 2 milioni di euro finanziati e promessi nel 2003.
Passano quasi quattro mesi ma a Villa Recalcati non giunge alcun riscontro. Il Cipe veniva interpellato telefonicamente. La domanda, quasi scontata. A che punto è l'erogazione del nostro contributo? Sulla Provincia arriva la prima doccia fredda. Il decreto taglia-spese del luglio 2004 - si apprende - aveva bloccato i fondi a tempo indeterminato e il ministero avrebbe dovuto immaginare una strategia nuova (forse un emendamento al bilancio 2005) per tener fede agli impegni già assunti. Ancora una lunga pausa d'attesa senza che da Roma giungano segnali incoraggianti. Solo silenzio. Giorni fa, nuova telefonata al Cipe. "I nostri soldi?" chiede Varese. "Non se ne fa nulla - rispondono quelli del Comitato interministeriale - in cassa non ci sono fondi". Senza una legge fatta su misura, il vecchio decreto del 2003 non troverà mai applicazione. "E' uno scandalo che non ha precedenti. Siniscalco toglie quello che avevamo ottenuto da Giorgetti e Tremonti. Qui ci sono impegni precisi assunti dal Ministero che vengono disattesi, qui c'è una Provincia che non viene neppure informata delle decisioni che vengono prese a livello centrale su questioni che riguardano il proprio territorio" tuona il presidente della Provincia, Marco Reguzzoni, che ha inviato una nota al presidente della Commissione Bilancio della Camera, Giancarlo Giorgetti, per sollecitare un intervento.
"Siamo riusciti a sbloccare dalle pastoie burocratiche la costruzione di una diga che serve al territorio di due province, Varese e Milano; siamo riusciti - prosegue Reguzzoni - a farlo nonostante i quasi trent'anni di inattività che avevamo ereditato. Ora ci vengono a dire che le somme necessarie non si trovano più. E' una pagliacciata".
E non solo di impegni non rispettati si tratta. Nessuna delle decisioni assunte in sede Cipe è stata mai comunicata alla Provincia. Circostanza che l'assessore provinciale all'ambiente Francesco Pintus giudica "intollerabile". "Trovo - scrive infatti Pintus in una lettera indirizzata al direttore generale del dipartimento per le politiche dello sviluppo del ministero dell'Economia - che un ente statale, una volta finanziato un progetto di evidenti utilità ed urgenza pubbliche 'non possa ritrarre la mano' e non abbia neppure la cortesia di comunicare ufficialmente la situazione lasciando la Provincia in seria difficoltà".
I 2 milioni che mancano per ora all'appello servono infatti a pagare i lavori attualmente in corso e, nel caso non si sbloccasse nulla, la Provincia dovrà provvedere a rifinanziare la somma, attingendo da fondi propri.
L'intervento ai Mulini di Gurone comunque prosegue così come vanno avanti gli adempimenti e le procedure per la realizzazione del secondo e del terzo lotto: "Andiamo avanti contro tutti - conclude Reguzzoni - e mi auguro fortemente che qualche piena improvvisa dell'Olona non debba dimostrare la necessità urgente di queste opere".

Una storia infinita
Le ultima alluvioni nel 1951, 1976, 1982, 1984, 1991, 1995, 2001. In ventisette anni, da quando si è cominciato a tenere il conto, danni stimati in 500 milioni di euro ad abitazioni, imprese, strade, ponti. Nel 1981 il progetto di fattibilità di una cassa di laminazione delle piene, cioè un invaso artificiale atto a trattenere a monte, in caso di forti precipitazioni atmosferiche, la piena del fiume lasciando scorrere l'acqua per una portata non superiore a 25 mc al secondo, così da evitare che la troppa acqua fuoriesca dagli argini provocando, a valle, altre devastazioni. Il progetto è presentato a cura e a spese della "Associazione per la salvaguardia e la tutela del fiume Olona", associazione che raggruppa diverse imprese industriali localizzate lungo il fiume. La vasca di laminazione delle piene è prevista in località Molini di Gurone. Le autorità pubbliche fanno proprio il progetto e iniziano i lavori che, poco dopo, si interrompono. Nel frattempo il progetto viene riconvertito: non più un unico invaso, ma cinque vasche di laminazione, di più piccola dimensione, lungo tutta l'asta collinare del fiume, fino alla pianura. I lavori iniziati a Molini di Gurone rimangono comunque interrotti e, dopo dieci anni, la protratta sospensione fa sì che il finanziamento sia annullato. L'insistenza della Provincia di Varese, che nel frattempo trova un alleato in quella di Milano, fa "ripescare" il finanziamento nel 2003 (v. Varesefocus dicembre 2003). Ora, l'ennesima doccia fredda per un territorio che continua a sentirsi trascurato: 2 milioni di euro di finanziamento statale prendono il volo.

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