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Pedemontana 4 milioni dal 2007

In attesa che prenda finalmente corpo il progetto dell’autostrada Pedemontana, che dovrà collegare direttamente la provincia di Varese a quella di Bergamo senza più dover transitare necessariamente dal nodo congestionato di Milano, gli enti locali progettano un nuovo percorso stradale per congiungere più velocemente Varese con Como. Un tracciato sul quale viaggiano ogni giorno 40.000 veicoli.


Prima sembrava dimenticata del tutto, nella Finanziaria 2006, l’autostrada Pedemontana che dovrebbe congiungere il Varesotto con la Bergamasca evitando il nodo di Milano. Poi notizie dalla capitale indicavano uno stanziamento di 60 milioni di euro, giudicati peraltro necessari a completare soltanto la progettazione esecutiva dell’autostrada, a fronte invece dei 4,4 miliardi stimati per il costo dell’opera. Il testo definitivo della Finanziaria indica invece (art. 78, lett. e) un contributo non inferiore al 2% delle risorse appostate per vari interventi infrastrutturali. Le risorse ammontano complessivamente a 200 milioni di euro per quindici anni, ma solo a decorrere dal 2007. Il 2% equivale a 4 milioni ed è riferibile specificamente, all’interno del sistema pedemontano lombardo, alle opere riguardanti le tangenziali di Como e di Varese, gli unici due capoluoghi di provincia rimasti ancora, in Lombardia, privi di una tangenziale.
La cifra prevista, dunque, è superiore a quella che sarebbe servita solo per la progettazione, ma i quattrini saranno disponibili solo dal 2007. Un artificio contabile curioso, visto che la legge di bilancio dovrebbe riguardare l’esercizio dell’anno successivo e non anche esercizi posteriori. Si deve sperare comunque che non abbiano a sopraggiungere fatti nuovi che possano indurre il Parlamento a rivedere, prima di allora, le decisioni prese oggi e, al tempo stesso, che la progettazione vada avanti in modo da non perdere ulteriore tempo nel momento in cui i finanziamenti si renderanno concretamente fruibili.
La rete delle infrastrutture di trasporto non è più in grado, da tempo, di far fronte agli aumentati volumi di traffico, di passeggeri e merci. Ciò vale per l’insieme della Lombardia, dove una recente analisi dell’Irer, l’istituto regionale di ricerca, ha indicato che il trasporto su strada viaggia mediamente a 25,1 km/h e, in modo particolare, per la provincia di Varese, dove un’indagine sperimentale svolta da Varesefocus aveva denunciato, già nel febbraio 2002, una percorrenza di 30 km/h (diminuita a 26,3 km/h secondo la ricordata analisi dell’Irer).
Quella che viene considerata la locomotiva del paese, la Lombardia, rischi di fermarsi, con evidenti contraccolpi per l’economia dell’Italia intera. Perciò è indispensabile potenziare tutte le reti di trasporto: stradale, autostradale, ferroviaria e fluviale. Un segnale positivo in questa direzione viene dalle due Province di Como e di Varese, che hanno messo a punto un progetto di riqualificazione della strada che congiunge le due città capoluogo. Attualmente, per percorrere i 28 km che separano Varese da Como si impiega anche più di un’ora. Con semplici interventi che prevedono l’eliminazione di semafori, la realizzazione di rondò e l’utilizzo di parte del sedime della dismessa ferrovia che un tempo congiungeva le due città, si prevede non solo di rendere più fluida la circolazione sul percorso attuale, ma anche di realizzare una variante grazie alla quale il tempo di percorrenza potrebbe dimezzarsi. La cosiddetta “Garibaldina” - la denominazione alla strada nel tratto che collega S. Fermo della Battaglia a Como, in memoria dell’avanzata delle truppe garibaldine verso il capoluogo lariano, il 26 e 27 maggio 1859, dopo essere sbarcate a Sesto Calende provenienti dal Piemonte - potrebbe dunque generare una “Garibaldina-bis”.
I fondi ci sono, la volontà pure. Si può dunque sperare che anche i tempi siano “alla Garibaldina”? L’assessore ai lavori pubblici dell’amministrazione provinciale di Como, Pietro Cinquesanti, è fiducioso: “Prevediamo di dare inizio ai lavori già nel corso del 2006 - afferma - a partire dalla tratta compresa fra Binago e Olgiate Comasco. Il sedime dell’ex-ferrovia è di proprietà della provincia e dunque lì abbiamo ampia possibilità di manovra. Per il resto, mi auguro di non trovare ostacoli nelle amministrazioni comunali. Tra Como e Varese viaggiano 40.000 veicoli al giorno: un percorso alternativo alleggerirebbe sia il traffico, sia la concentrazione di inquinanti. Se tutto filerà come previsto, prevedo che i lavori possano concludersi prima della fine del 2007.”
Anche per l’assessore alla viabilità e trasporti della Provincia di Varese Carlo Baroni “La Garibaldina bis è un’opera certo importante.” E aggiunge: “Ne ho seguito l’evoluzione anche perché le due Amministrazioni (Varese e Como) si sono sempre tenute in contatto. Trovo la soluzione ideata dalla Provincia di Como un utile strumento che consentirà di alleggerire il transito sulla ‘Briantea’ non da oggi al limite del collasso. Certo i problemi verso Como e da Como verso Varese si potrebbero risolvere se, come è stato ipotizzato, ci fosse un’autostrada o un’arteria a scorrimento veloce. In assenza di questo anello, i lavori sulla Garibaldina costituiscono senz’altro un aiuto alla mobilità. Per quanto mi riguarda ribadisco quanto ho sempre assicurato a Como. La Provincia di Varese è disponibile a collaborare per l’ultimo piccolo tratto, quello in cui la Garibaldina s’innesterà sulla viabilità esistente a San Salvatore di Malnate”.

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