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Programmazione negoziata: un aiuto allo sviluppo

Nuovi strumenti di politica per la crescita del territorio. Il coinvolgimento di diversi Comuni con l'obiettivo di fare sistema. Il Patto Territoriale OGMA, i PISL e le altre iniziative in atto.

E' un metodo operativo ad alta potenzialità: la programmazione negoziata permette, infatti, di far interagire diversi partner, pubblici e privati, ma anche diversi livelli istituzionali, dai Comuni alla Provincia e alle Comunità Montane. Un tassello decisivo per trasformare la concertazione da mera enunciazione teorica a effettivo strumento per la crescita del territorio.
"Avviata nel 1998, l'esperienza della concertazione - spiega l'Assessore Provinciale alle Politiche Comunitarie Roberto Bosco - rappresenta ormai un punto di forza per la nostra area: partendo dal Patto Territoriale OGMA con il Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile PRUSST, la Provincia ha dimostrato capacità d'esprimere fabbisogni territoriali e d'avanzare proposte".
Lo stesso Tavolo Provinciale di Concertazione - cui siedono, insieme all'ente di Villa Recalcati, le Associazioni di categoria, i Sindacati e la Camera di Commercio - è un riferimento riconosciuto al quale ricondurre le iniziative di sviluppo in corso.
Iniziative che - elaborate da diverse realtà sovracomunali aggregatesi in funzione della stesura di piani di sviluppo - si sono ormai diffuse su buona parte della nostra provincia "… anche se - sottolinea lo stesso Assessore - mancano ancora realtà di grande importanza quali il Tradatese, il Saronnese piuttosto che il Medio Verbano".
Entrando nel dettaglio, durante un recente convegno tenutosi proprio a Villa Recalcati sono stati presentati i vari piani, la maggior parte dei quali attuati attraverso il nuovo strumento del Progetto Integrato di Sviluppo Locale (PISL) delineato dalla Regione Lombardia.
Si è così potuto fare il punto sulle esperienze in atto che, messe in rete, possono costituire ciascuno il tassello di un progetto organico di qualificazione sociale, ambientale ed economica: questo l'obiettivo strategico rispetto il quale la Provincia ha messo a punto uno specifico programma di lavoro, che è stato presentato nella seconda parte del convegno.
"Il percorso di sviluppo, inoltre - sono sempre parole dell'Assessore Bosco -, è stato programmato così da poter sostenere la capacità progettuale locale inserendola in una Programmazione di livello provinciale".
In questo panorama s'inserisce il lavoro compiuto dalle Amministrazioni comunali della Valle Olona, dalle Comunità Montane, dai Comuni di Busto Arsizio e di Gallarate/Arsago Seprio/Samarate per la costruzione dei loro PISL, destinato alla partecipazione concertata all'Obiettivo 2.
Analogo il lavoro compiuto con il progetto Monte Orsa/S.Giorgio/Pravello dai Comuni della Valceresio, che si sono mossi nell'ambito del Programma transfrontaliero Interreg III, così come si stanno proponendo di fare le Amministrazioni Comunali dell'Alta Valle Olona/Valmorea.
Si colloca, poi, in un contesto strettamente legato alla definizione di un progetto di sviluppo locale il "Piano Strategico dell'Area Varesina": un'iniziativa che è stata assunta dal Comune di Varese e che riguarda anch'essa diverse entità comunali vicine al capoluogo. C'è qui da segnalare come Villa Recalcati e Palazzo Estense abbiano definito un protocollo d'intesa per la gestione e la promozione di questo Piano Strategico attraverso il Tavolo Provinciale di Concertazione.
"Facendo tesoro dell'esperienza maturata in termini di concertazione fra gli attori locali e di partenariato - conclude Bosco -, la Provincia vuole proseguire nel suo ruolo istituzionale di coordinatore dei processi di sviluppo del territorio a beneficio delle imprese che vi operano e di tutti i cittadini".
Un incontro quello di Villa Recalcati che ha guardato anche alla dimensione europea, non solo nella prospettiva di un immediato utilizzo dei contributi per i programmi locali di sviluppo previsti dai fondi strutturali dell'Obiettivo 2, ma anche con la sollecitazione a ricercare rapporti di collaborazione con partner continentali e a stabilirne di diretti con l'Unione Europea. La logica deve essere quella dell'accettazione della sfida dell'internazionalizzazione, sia da parte delle imprese che della Pubblica Amministrazione.

Un'esperienza di successo: il Patto Territoriale

E' stata la prima iniziativa di programmazione negoziata realizzata in provincia di Varese e promossa, all'inizio del 1998, dall'Unione Industriali e dalle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil, con l'intento di massimizzare le positive ricadute, economiche e occupazionali, di Malpensa 2000. Vennero coinvolte subito le altre forze sociali e le istituzioni del varesotto. Insieme alla Provincia e alla Camera di Commercio, furono 43 i Comuni che aderirono al Patto Territoriale. Nel suo ambito, l'attività del Tavolo Provinciale di Concertazione si sta muovendo su due versanti. Da un lato si è ormai giunti alla fase d'erogazione dei contributi ai progetti che, dopo l'assenso definitivo del Ministero delle Attività Produttive, hanno superato positivamente l'istruttoria bancaria. Dall'altro, risorse pari a quasi 25 milioni di euro, a sostegno di investimenti produttivi e di interventi nel settore pubblico, si sono configurate nuove politiche e strategie di sviluppo per le diverse aree geografiche che non hanno goduto dei finanziamenti con risorse proprie dello stesso Patto Territoriale.
Ecco i Progetti Integrati di Sviluppo Locale (PISL) e le altre iniziative
  • PISL del distretto Gallaratese, che vede coinvolti i Comuni di Gallarate, Arsago Seprio e Samarate
  • PISL della città di Busto Arsizio
  • PISL delle Valli Luinesi
  • PISL Comunità Montane della Valganna e della Val Marchirolo
  • PISL delle Valli Lepontine, che vede partecipi i Comuni di Lavena Ponte Tresa, Valganna, Brusimpiano e Marzio insieme alle località comasche della Val Solda e della Val d'Intelvi
  • PISL Green Way, che abbraccia i Comuni di Castellanza, Marnate, Solbiate Olona, Olgiate Olona, Fagnano Olona, Gorla Maggiore e Gorla Minore
  • Progetto Interreg Green Way Alto Olona/Valmorea, che interessa i Comuni da Carnago a Cantello nonché tre località comasche e alcune ticinesi
  • Progetto Interreg Monte San Giorgio/Orsa/Pravello, che vede coinvolti i Comuni italo-svizzeri situati intorno al Monte San Giorgio, di qua e di là del confine
  • Piano Strategico dell'Area Varesina

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