Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Una caserma strategica e cosmopolita

Notevoli i riflessi economici sul territorio per la presenza del Comando di Corpo d'Armata Nato, specializzato in logistica e trasmissioni, nella caserma Ugo Mara di Solbiate Olona; ancor più in prospettiva della prossima costruzione del Villaggio Monterosa per ospitare tutti i graduati con le famiglie.


2300 uomini e donne di undici nazionalità diverse: questa la cosmopolita realtà che fa capo alla caserma "Ugo Mara" di Solbiate Olona, che dal 1° novembre 2001 ospita il Comando del Corpo d'Armata di reazione rapida a guida italiana della Nato (in sigla Nrdc-It). Si tratta di una realtà imponente, di un organismo complesso e importante (uno dei sei di questo tipo a disposizione della Nato in Europa) la cui presenza non è priva di riflessi sul territorio; al contrario, i numeri stessi parlano chiaro, siamo di fronte ad un'occasione da sfruttare. Ad esporre le caratteristiche del comando è il maggiore Carlo Salsotti, dell'ufficio pubbliche informazioni, il settore media del comando.
"Il nostro comando nasce dalle ceneri del Comando Forze di Proiezione dell'esercito italiano, a sua volta 'figlio' del III Corpo d'Armata con sede a Milano. Oltre a questo comando a guida italiana ce ne sono altri cinque di questo tipo, uno a guida inglese, uno a guida franco-olandese, uno a guida turca, l'Eurocorpo franco-tedesco e quello a guida spagnola. Siamo un 'cervello' pensante specializzato in logistica e trasmissioni: ci occupiamo di tutto quanto può servire a organizzare e comandare le 'braccia', ossia i reparti combattenti che in caso di necessità, come nella prossima missione in Afghanistan (da agosto ad aprile, al comando della missione Nato ISAF), ci verranno posti a disposizione". In Afghanistan saranno da 8.000 a 10.000 gli uomini della missione ISAF che verranno posti al comando del generale Mauro del Vecchio, che li coordinerà tramite i 400 militari dello staff vero e proprio del comando. Questo è, tecnicamente, a capo di una brigata trasmissioni composta, oltre che dal comando, da due reggimenti, uno addetto al supporto logistico, con sede a Solbiate Olona, l'altro addetto alle trasmissioni, con sede a Milano. Capacità specifica del Comando di Corpo d'armata di reazione rapida è quella di trasferire se stesso e gli eventuali reparti dipendenti assegnatigli in qualsiasi parte del mondo in appena trenta giorni.
"Alla caserma Mara fanno capo circa 2.300 militari, includendo i 400 del comando propriamente detto. La maggior parte di essi fa parte del reggimento logistico. Tra di noi ci sono militari italiani (il 71,8%) e di dieci nazioni diverse della Nato: Regno Unito, USA, Ungheria, Grecia, Spagna, Germania, Olanda, Polonia, Portogallo e Turchia". La scelta di basare proprio a Solbiate Olona una così importante realtà dell'Alleanza Atlantica non è stata casuale. "Qui c'è tutto a portata di mano" osserva Salotto, "Malpensa, Linate e Orio al Serio sono vicini, anche il porto di Genova non è poi lontano, ci sono le infrastrutture per muoversi rapidamente come richiede il nostro ruolo". Una location strategica, dunque, nel cuore della regione meglio servita da infrastrutture di tutta Italia.
Chiaramente gli ufficiali e i graduati che formano questa articolata struttura di comando hanno, come tutti, necessità abitative, e ciò è tanto più vero per i circa 90 ufficiali e sottufficiali stranieri in forza presso la caserma Mara. Il progetto fondamentale, in quest'ottica, è quello del Villaggio Monterosa, che prevede la costruzione di 227 villette familiari di varie dimensioni (da 60 a 140 mq) su 330.000 mq all'interno dei terreni di pertinenza della caserma, oltre ad una nuova palazzina con 24 alloggi singoli per i militari non sposati. "Si tratta di un progetto vasto che viene incontro alle necessità abitative dei militari trasferiti qui, che oggi hanno qualche difficoltà a trovare casa" afferma Salsotti. Il progetto prevede anche due zone a verde, di cui una per possibili future espansioni edilizie, un piccolo supermercato, una scuola internazionale (ossia in inglese, ndr), una zona sportiva con piscina, campo da calcio, da basket, due campi da tennis e i servizi necessari. L'obiettivo finale è di dare una casa a tutti i componenti del comando nelle immediate adiacenze della caserma (il terreno interessato è sul lato nord-ovest).
Non si rischia però, creando una vera cittadella militare, di erigere un "muro" tra civili e militari? "No, al contrario chi qui vive ed opera si integrerà con l'ambiente sociale ed economico circostante, gli ufficiali stranieri restano qui tre anni, basti pensare agli inglesi che oggi vivono per lo più ad Azzate" risponde Salsotti. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, per la creazione del Villaggio Monterosa e per molti servizi della caserma Mara non si segue la filosofia del "tutto in casa", con la caserma isolata nel territorio. Viceversa, un gran numero di fornitori di servizi sono infatti varesini o altomilanesi, anche per ovvie ragioni di praticità e di costi. E se si pensa che i nuovi alloggi del villaggio Monterosa dovranno essere resi abitabili e dotati di ogni comfort, è facile immaginare l'entità dell'indotto economico che questo vero e proprio piccolo paese in più potrà generare nella zona. Parlando di tempi e costi, il progetto del Villaggio Monterosa prenderà le mosse in autunno con l'approvazione dei progetti esecutivi, e dovrebbe giungere a compimento entro marzo 2009, per un costo complessivo di 54.500.000 euro. Difficile valutare in cifre l'entità dell'indotto che potrà crescere intorno alla caserma Mara, ma essere ottimisti, questa volta, non è un esercizio di retorica: c'è molto da fare, e dove c'è lavoro c'è sviluppo.

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in alesco