Ex-municipalizzate verso il consorzio

Un emendamento alla legge Finanziaria 2001 proposto dal Parlamentare varesino Giancarlo Giorgetti, presidente della Commissione Bilancio della Camera, ha introdotto la possibilità di prorogare fino a sette anni la concessione per la distribuzione del gas alle aziende ex-municipalizzate che realizzino aggregazioni per l'acquisto della materia prima.
Un incentivo a mettersi insieme perché si sa che nel mercato del gas - più ancora, per esempio, che in quello dell'energia elettrica - contano i grandi volumi. Presentarsi dunque sul mercato come un unico grande acquirente è la sola via
per ottenere condizioni di acquisto interessanti e assicurare quindi, a cascata, condizioni e prezzi convenienti per l'utenza. Nella medesima direzione si era già attivata l'Unione Industriali dando vita ad un consorzio di acquisto fra le imprese maggiori consumatrici: consorzio che, già attivo dal gennaio 2000 nella fornitura di energia elettrica, ha iniziato a rifornire anche di gas le imprese dallo scorso ottobre facendo ottenere, ai circa 80 insediamenti produttivi fin ora consorziati, un risparmio complessivo, stimato, su base annua, in misura pari a quasi 800.000 euro.
Proprio a partire dall'esperienza realizzata con il proprio consorzio di acquisto, l'Unione Industriali aveva più volte auspicato un'aggregazione più ampia dei soggetti che trattano il gas a livello locale: l'idea era che le aziende distributrici
e le imprese consumatrici si alleassero per dare vita ad un unico grande consorzio di acquisto locale, dal quale era lecito attendersi benefici di sicuro interesse per tutti i consumatori, famiglie e imprese. Ora si vedrà che cosa decideranno di fare le ex-municipalizzate della provincia di Varese. La norma della Finanziaria ridà slancio al ruolo delle multiutility pubbliche e per tale ragione sembra allontanare nel tempo la loro privatizzazione. Da parte politica, è stato tuttavia osservato che gli obiettivi di economicità di gestione per i quali si ricorrerebbe alla privatizzazione possono essere ugualmente conseguiti agendo non sulla proprietà delle aziende, che continuerebbe a far capo ai comuni, ma sulla loro conduzione, da affidare a partner tecnici di matrice privata.
Soluzione, questa, che non è certo una privatizzazione e non è proprio in linea con i programmi liberisti del Governo,
ma potrebbe funzionare anche così. E' importante comunque avviare il processo per consentire la formazione,
sul territorio, di una imprenditoria privata che operi nel settore delle multiutility e possa competere con i grandi gruppi stranieri interessati a tale settore, che sono alla porta.