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Eppur si muove

Dopo un percorso lungo e tormentato pare definito il tracciato della Pedemontana, l'importante via di comunicazione che attraversando le province di Como, Varese, Milano e Bergamo andrà a creare i sistemi tangenziali di Como e Varese. Nella speranza che questa imponente opera vada a risolvere anche il problema delle infinite code in ingresso alla Città Giardino, l'amministrazione comunale intanto elabora il progetto per un nuovo svincolo.

In rosso, il tracciato della Pedemontana da Malpensa a Orio al Serio, comprese le tangenziali di Varese e ComoDopo anni di discussioni e rinvii, il corso d'opera della Pedemontana sembra poter fare un passo avanti decisivo. Dopo il parere positivo dato dal ministero sull'impatto ambientale, la palla passa al Cipe: il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, che nella riunione di cui è in fase di definizione la nuova data, dopo lo slittamento dovuto alla crisi di governo, dovrebbe dare il via libera al finanziamento per il progetto definitivo dell'Itinerario Viabilistico Pedemontano. L'iter seguito per giungere a questo passo decisivo è stato lungo e tormentato: si è partiti con le riunioni preliminari nel 1999, per poi arrivare al primo progetto commissionato al Dipartimento di Scienza del territorio del Politecnico di Milano, finanziato per metà dalla Regione Lombardia e per metà dagli enti locali interessati, datato agosto 2000. Successivamente il 15 marzo 2001, presso la sede della Regione Lombardia, si è raggiunto l'accordo politico, a livello locale, sul progetto: con il via libera di tutte le Province interessate, quattro dei sei Parchi e del 75% dei Comuni (che rappresentano l'85% della popolazione coinvolta) si è sbloccato l'iter per la definizione del tracciato dell'opera viaria. La soluzione, individuata dalla Regione Lombardia, prevede la realizzazione di un percorso continuo che attraversi le province di Varese, Como, Milano e Bergamo e lo sviluppo dei sistemi tangenziali di Como e Varese.
L'intervento è inserito nell'elenco delle "Infrastrutture di interesse prioritario" della Regione Lombardia. Il progetto consiste in un "sistema" di autostrade: un arco di tangenziale ad est di Varese (dallo svincolo di Gazzada al valico del Gaggiolo), una tangenziale a sud di Como (da poco prima dell'uscita di Como sud a Tavernerio), una prima tratta con due corsie per direzione a salire da Cassano Magnago, sulla A8 (Milano-Varese), fino a Lomazzo sulla A9 (Milano-Como) e da qui fino a Lentate sul Seveso, in cima alla Milano-Meda. Seguono una decina di chilometri fino a Cesano Maderno (con tre corsie per senso di marcia) per poi arrivare a Vimercate, sulla tangenziale Est. Da Vimercate, di nuovo a due corsie per direzione, si scende infine verso la A4 (Milano-Venezia), che si raggiunge a Brembate dopo aver superato l'Adda. Il tutto legato "a rete" con la A4, la tangenziale Est, la Valassina, la Superstrada di Meda, la A9 e la A8. Sono 76 chilometri di tracciato autostradale e quasi 50 di strade locali: complessivamente si tratta di un'opera da oltre 3 miliardi e mezzo di euro, la metà dei quali in autofinanziamento, destinata a gettare un "ponte" attraverso le Province di Milano, Bergamo, Como e Varese, nell'area cioè più densamente popolata e produttiva della Regione. Un "ponte" sul quale passeranno, già all'apertura della tratta centrale tra la A9 e Vimercate prevista per il 2009 insieme con i primi lotti delle tangenziali di Como e Varese, oltre 100.000 veicoli al giorno, quasi tutti interessati a destinazioni lungo il percorso. Un traffico che oggi già esiste e cerca inutilmente sfogo sulla A4 o nella rete locale ormai completamente urbanizzata. Sarà il Cipe dunque l'ente che dovrà definire l'entità delle risorse pubbliche a disposizione dell'Autostrada Pedemontana. A sua volta, la Società Pedemontana Spa dovrà costruire il project financing dei tratti approvati, portando avanti la progettazione definitiva ed esecutiva: "È un passo avanti - ha detto l'assessore provinciale a Viabilità e Trasporti, Carlo Baroni -, ma siamo lontani dalla soluzione. Come ente provinciale ci siamo sempre dichiarati favorevoli al proseguimento del corso dell'opera e anzi abbiamo puntato su un'accelerazione dell'iter. Dopo il parere positivo sull'impatto ambientale dato dal Ministero competente poco prima di Pasqua, attendiamo con ansia il responso del Cipe per il finanziamento del progetto definitivo: al momento infatti stiamo ragionando solo su progetti aleatori e provvisori, temo però che prima di poter cantare vittoria dovremo aspettare ancora a lungo".

Le eterne code in autostrada per entrare in Varese.
L'assessore Nicoletti: presto un nuovo raccordo
Gli ingorghi in entrata ed in uscita tra il raccordo con l'autostrada A8 Milano-Laghi e l'ingresso a Varese non fanno più notizia. Per questo l'amministrazione comunale sta vagliando una serie di interventi che pongano rimedio ad una situazione che si trascina da troppo tempo. Il progetto, per cui è stata accettata la proposta di finanziamento per 800mila euro dalla Regione Lombardia, cifra che copre un terzo del costo complessivo dell'opera, consiste nell'elaborazione di un nuovo svincolo a metà strada tra largo Flaiano e la rampa di via Gasparotto: "La giunta crede molto in quest'opera - spiega Alessio Nicoletti, assessore alla Mobilità cittadina, piano dei trasporti, del traffico e dei parcheggi della Città Giardino -, che ci consentirebbe di ridisegnare l'intero sistema viabilistico varesino". In sostanza si parla di un raccordo che alleggerisca il traffico in entrata ed in uscita dall'autostrada, con la previsione di un rondò che sostituisca il vecchio sistema semaforico che appesantisce e rallenta il flusso di autovetture, in modo particolare negli orari di punta: "Il progetto di quest'opera - prosegue Nicoletti - sarà sviluppato nei prossimi mesi. I tempi sono lunghi perché stiamo battendo tutte le strade possibili, con una particolare attenzione ai flussi di traffico. Non c'è niente di definitivo, insomma. Faremo anche alcune simulazioni nel traffico per sapere con certezza se il progetto, per come è stato elaborato, potrà portare vantaggi sicuri alla viabilità e alla sicurezza varesina. Abbiamo attivato tutti i canali ed il progetto è già in fase di studio con risorse interne. Il costo complessivo, in base ai primi studi fatti, ammonterebbe a 2milioni e 400mila euro, di cui la Regione coprirà un terzo del totale. Una volta approvato il progetto definitivo, se confermata l'utilità, potremo poi pensare a collaborazioni con l'Anas e con altri enti interessati". Ancora circa due mesi, dunque, poi sapremo se il progetto del Comune potrà rivoluzionare il traffico cittadino.

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