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L'impegno di un lustro per la provincia dei laghi

Il presidente Marco Reguzzoni traccia un bilancio di cinque anni di governo della Provincia. Turismo, lavoro, infrastrutture ed economia i temi più caldi."Per lo sviluppo serve una maggiore autonomia”

Cinque anni sono volati. Marco Reguzzoni è arrivato a Villa Recalcati quando in Italia governava il centrodestra e finisce il suo mandato con un esecutivo nelle mani del centrosinistra. "Per noi a Varese non è cambiato niente e questo è il mio maggior rammarico. La trasformazione verso uno Stato federale è ferma e quindi noi dipendiamo in tutto ancora da Roma e a pagarne il prezzo è tutto il territorio”. Questa è l'unica riflessione politica del Presidente della Provincia, che invece ora traccia un bilancio sulle cose fatte durante il suo mandato in scadenza i prossimi mesi.
"La mia maggiore soddisfazione è quella di aver fatto partire due importanti progetti infrastrutturali quali la tangenzialina di Varese, compreso il completamento viabilistico al ponte di Vedano, e poi la prosecuzione della Sp 1 da Gavirate verso Laveno”.

La Provincia ha diverse competenze dirette. Una riguarda il turismo. Che bilancio fa rispetto a questo settore che sta vivendo un periodo di grande dinamismo?
"Sono molto soddisfatto di quello che stiamo facendo. Il rapporto con la Camera di Commercio è importante e ha segnato una svolta nel modo di lavorare. Abbiamo avviato un coordinamento che sta dando dei risultati concreti perché si fa una vera promozione del territorio. Come per altri argomenti è importante vedere i risultati. E allora si tenga presente che in questi anni in Provincia abbiamo aperto oltre duemila posti letto in più in alberghi diversi. Porteremo i mondiali di ciclismo nel 2008, costruiremo un hub sportivo per le nazionali australiane che sta facendo parlare di noi in tutto il continente oceanico. Il nostro impegno però non viaggia solo verso i grandi progetti perché abbiamo salvato la funicolare di Laveno che ha oltre 70mila utenti all'anno, abbiamo completato la pista ciclabile sul lago di Varese e ne abbiamo avviate altre. Basterebbe pensare che, grazie al risanamento ambientale realizzato, stiamo facendo rivivere tutta la Valle Olona. A tutto questo si aggiungono poi altre azioni coordinate importanti come ad esempio la valorizzazione dei prodotti tipici locali”.

Cosa va fatto ancora?
"Il primo obiettivo adesso è quello dell'agenzia per il turismo. È un percorso difficile e lungo, ma non possiamo più rimandarlo”.

Un'altra competenza specifica dell'ente da lei governato è quella del lavoro. Cosa è stato fatto in questi anni di profondi cambiamenti?
"Abbiamo fatto il nostro dovere nel gestire i servizi e non è poco. Il quotidiano 'Il Sole24 Ore' in una sua indagine ci indica come una delle migliori province in Italia. E non ci siamo fermati all'ordinaria amministrazione, ma abbiamo avviato una politica di sostegno verso quei settori che hanno vissuto una difficile crisi.
Lo abbiamo fatto attraverso azioni concrete quali la promozione del Made in e dell'immagine di settori forti quali ad esempio l'aeronautica. In questo ha avuto un ruolo importante il tavolo di concertazione con cui abbiamo lavorato bene, anche se con alti e bassi”.

Quali altre azioni ha svolto la Provincia rispetto al mondo economico?
"Noi abbiamo competenze limitate, ma io credo che questo territorio sappia lavorare bene. Le imprese, spesso in silenzio e senza farsi troppa pubblicità, investono molto in ricerca e innovazione. Siamo capaci di stare sul mercato e di mantenere una forte competitività grazie a questo spirito positivo. La Provincia sta facendo la sua parte sostenendo alcune iniziative importanti quali alcune attività del Centro Tessile Cotoniero, del Polo Scientifico Tecnologico. Anche in questo settore il lavoro fatto insieme alla Camera di Commercio sta dando i suoi frutti. Il nostro compito non è quello di un'azione diretta, ma quello di favorire le imprese. L'attenzione a chi fa brevetti va in questa direzione. Certo, se potessimo defiscalizzare chi investe in ricerca e innovazione, come fa il Cantone Ticino, i risultati sarebbero ancora maggiori”.

Il bilancio della Provincia è un altro elemento a cui lei tiene particolarmente. Come mai?
"Perché in cinque anni abbiamo tagliato le spese correnti e fatto crescere gli investimenti del 540%. Siamo passati dai 14,4 ai 92,3 milioni di euro. Anche grazie a una serie di semplici azioni "morali” abbiamo operato una riduzione di spese per oltre 600mila euro all'anno, che significa poter pagare un mutuo di oltre dieci milioni di euro. Abbiamo tagliato le indennità degli amministratori del 15%, le spese di rappresentanza del 55%, quelle per le auto di servizio per l'81% e i compensi per i consigli di amministrazione dei consorzi per il 230%. E si tenga conto che non abbiamo aumentato le imposte”.
Da poco la Provincia ha un nuovo stemma. Da dove è nata l'esigenza di questo cambiamento?
"Da una semplice considerazione. Il nostro è un territorio policentrico. Non abbiamo una città intorno a cui ruota tutta la provincia. Varese è riconosciuto come capoluogo, ma ci sono altre realtà importanti. Ecco perché abbiamo voluto dare stessa dignità anche a Gallarate, Busto Arsizio e Saronno. Avremmo voluto inserire anche altri, ma uno stemma resta solo un elemento simbolico”.

Cosa considera prioritario per il lavoro del prossimo presidente?
"Certamente il completamento di quanto si è avviato finora. Poi una forte attenzione alle responsabilità del Governo centrale su tre grandi questioni che sono la Pedemontana, i collegamenti ferroviari con la Svizzera e con Malpensa e da ultimo la riqualificazione della strada tra Vergiate e Luino. Per dare un vero sviluppo al lago Maggiore, una volta completata la Malpensa Boffalora occorre avere un'arteria veloce verso il nord della provincia”.


Varese: palestra di marketing

Il percorso di crescita della Provincia e dei partner che hanno creduto nel progetto Marketing, che si è sviluppato attraverso una visione di Sistema complessivo del territorio, raccontato in un libro.
"Marketing del territorio”, il volume firmato da Marco Reguzzoni con Mauro Carabelli e Marcello Signorelli, descrive dettagliatamente la contestualizzazione del Marketing all'interno della pubblica amministrazione ed evidenzia, oltre alle modalità del procedere, anche tutte le situazioni dove si è perfettamente inserito il concetto di promozione del territorio.
L'assessore al Marketing territoriale Giangiacomo Longoni - che riconosce al presidente Reguzzoni il merito di avere ideato, pionieristicamente, questo assessorato - è, a ragione, molto orgoglioso del lavoro fatto che ha portato a grandi successi: i Mondiali di Ciclismo 2008 a Varese in primis, ma anche un deciso aumento del turismo nella provincia con 300 mila visitatori registrati nel 2006. E pensare che solo cinque anni fa, quando si è iniziato a parlare di Marketing del territorio, in pochi ci credevano.
"Non è stato facile nemmeno per noi all'inizio proiettarci in una visione di insieme - afferma Longoni - si trattava di spaziare oltre i confini del nostro 'cortile'…”. Importantissima è stata la sinergia con la Camera di Commercio, e non a caso la prefazione del volume è affidata ad Angelo Belloli, Presidente dell'ente camerale varesino.

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