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Lombardia regione d'Europa: gli obiettivi per la nuova Giunta
Il sistema industriale indica al Governo che reggerà il Pirellone fino al 2005 gli obiettivi per consentire all'economia lombarda di restare protagonista in Europa.
"La Lombardia deve confrontarsi con le regioni più sviluppate d'Europa. Il nuovo governo regionale deve perciò dotarsi di strumenti di monitoraggio e misurazione della competitività del nostro territorio in ambito europeo così da favorire l'attività di programmazione, di processo e di sviluppo del sistema economico regionale". E' questo l'incipit del documento elaborato da Federlombardia, la Federazione delle Associazioni Industriali della Lombardia, che contiene una serie di priorità e di indicazioni sottoposte all'attenzione dei candidati alla presidenza regionale alla vigilia delle elezioni dello scorso 16 aprile.
Il documento è stato significativamente intitolato "Lombardia 2000-2005 Regione d'Europa. Obiettivi per il nuovo Governo regionale" e conferma l'attenzione del mondo dell'industria verso un ente il cui ruolo è strategico per guidare lo sviluppo economico del territorio. In particolare, il dialogo fra l'Unione degli Industriali della Provincia di Varese e gli esponenti del Pirellone è sempre stato aperto e intenso. Già subito dopo la prima elezione di Roberto Formigoni al vertice regionale, nel luglio del 1995, l'allora Presidente dell'Unione Industriali Paolo Lamberti gli sottopose un contributo scritto di proposta in vista della predisposizione del Documento Programmatico. E ancora il 7 maggio dello scorso anno, durante un incontro della Giunta regionale con le istituzioni e le realtà socio-economiche varesine, l'Unione Industriali offrì la propria collaborazione predisponendo un vero e proprio dossier sui problemi e le esigenze, da troppo tempo sul tappeto, delle imprese della nostra provincia.
Ma veniamo all'ultimo documento, quello che richiama sin dal titolo la necessità di garantire all'industria lombarda condizioni di mercato e strumenti competitivi al livello delle più sviluppate regioni d'Europa. Oltre all'elezione diretta del Presidente della Giunta - processo avviato con la tornata elettorale di questa primavera - secondo Federlombardia altri due elementi sono da considerarsi essenziali per la trasformazione federalista della Regione: il nuovo statuto, che dovrà definire sia le prossime norme elettorali che il nuovo assetto politico-funzionale della Regione, e l'avvio del federalismo fiscale che, per la Lombardia, significherà già equilibrio finanziario.
In base a queste premesse, il documento elaborato a nome delle imprese lombarde indica alcune linee-guida e priorità. Quanto all'assetto istituzionale, occorre ottenere significativi incrementi di efficacia oltre che risparmi così da superare le attuali caratteristiche negative che accomunano la Regione allo Stato centrale - il riferimento è all'eccessiva frammentazione, l'elefantiasi della struttura con eccesso di procedure, i lavori a segmenti stagni e i comportamenti autoreferenti - e consentire un aumento dei mezzi per gli investimenti. Così, alla luce della necessità di ridurre il numero degli assessorati (oggi quindici) si suggerisce di unificare la politica del territorio, attualmente suddivisa fra quattro assessorati: lavori pubblici ed edilizia residenziale, territorio, urbanistica, ecologia.
Con criteri analoghi si potrebbe riorganizzare l'intero apparato funzionale. In tal senso, appare eccessiva anche l'attuale frammentazione del territorio in 1.543 Comuni: la Regione dovrà stimolare e incentivare processi di lavoro e servizi in comune a cominciare dalla realizzazione dell'area metropolitana di Milano che dovrà riferirsi alla conurbazione milanese in senso stretto. Serve, poi, una Regione non più "cartacea", bensì "telematica", all'avanguardia nella sperimentazione e applicazione della tecnologia informatica. Un salto di qualità, insomma, che garantisca anche la realizzazione delle grandi infrastrutture logistiche unanimemente riconosciute come urgenti ed essenziali per la vivibilità e la competitività della Lombardia.
"Salvo Malpensa e i relativi più immediati collegamenti - si legge nel documento - nessuna di queste opere è finora uscita dalla fase di pura enunciazione per trasformarsi in cantiere: né la Pedemontana, né il raddoppio dell'autostrada Milano-Brescia.
E lo stesso vale per l'alta capacità ferroviaria est-ovest e nord-sud oppure per la rete di autoporti-interporti".
L'eccellenza del sistema educativo-formativo, una rete regionale di domanda e offerta di lavoro che interconnetta i sistemi provinciali, la trasformazione dell'immigrazione da problema sociale a risorsa, una maggior sicurezza sul territorio, la realizzazione di infrastrutture ambientali in materia di trattamento delle acque, delle emissioni e dello smaltimento dei rifiuti: sono questi altri obiettivi indicati da Federlombarda alla nuova Giunta regionale. Insieme a un utilizzo di risorse per la politica industriale che non sia più a pioggia, ma mirato a favorire - fra le altre cose - l'innovazione tecnologica, la sicurezza sul lavoro, la ricerca e sviluppo, oltre al marketing territoriale per l'attrazione di investimenti.
05/08/2000
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