Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Il binario giusto

Più volte Varesefocus si è occupato del tema delle infrastrutture di trasporto, nella convinzione che esso sia molto importante per il buon andamento dell'economia e per la qualità della vita. Lo ha fatto a volte per segnalare carenze e ritardi, altre volte per registrare positivi segnali di ripresa nell'opera, non facile, di modernizzare un sistema dei trasporti da tutti considerato inadeguato alle necessità dell'oggi.
Ci si è occupati delle strade che attraversano il nostro territorio, dell'autostrada che ci collega al capoluogo della Lombardia, dell'aeroporto che costituisce uno dei punti di forza della nostra provincia, oltre che della nostra regione e del paese. Ci si è occupati anche delle grandi reti di collegamento che tengono insieme l'Europa, come l'ormai celebre "Corridoio 5" che dovrà congiungere Lisbona con Kiev e che ha rischiato di passarci sopra la testa. O, meglio, sopra le Alpi, tagliandoci fuori.
In questo numero Varesefocus si occupa delle strade ferrate, di quegli oltre 200 km di binari che, in parte delle Ferrovie dello Stato, in parte delle Ferrovie Nord Milano, attraversano in lungo e in largo la provincia di Varese permettendole di entrare in contatto diretto con Milano e con il resto della Penisola, a sud, e con il Centro Europa, a nord. Siamo, come spesso si usa ripetere, una provincia di confine e questa è una circostanza favorevole perché ci ha consentito, fin dal sorgere del sistema ferroviario italiano, di essere attraversati da linee di importanza internazionale: la Milano-Domodossola-Sempione e la Milano-Luino-Bellinzona. Un tempo, anche la Milano-Varese-Porto Ceresio era una ferrovia transfrontaliera perché la destinazione (sebbene in piroscafo, nell'ultima tratta) era Lugano, così come la Ferrovia della Valmorea. La presenza di queste importanti infrastrutture ha certamente contribuito, prima ancora che venisse inventato il motore a scoppio, a fare del nostro territorio un centro di elezione per l'industria, che aveva a propria disposizione un reticolo di linee ferrate in grado si rendere un ottimo servizio per il trasporto soprattutto delle merci.
Oggi queste linee soffrono per la sproporzione tra l'aumentato volume dei traffici e la situazione della rete, rimasta sostanzialmente quella di una volta. I tempi di percorrenza non sono molto diversi da quelli di inizio Novecento e i ritardi sono ormai avvenimento di tutti i giorni, con legittime e continue proteste da parte dei numerosi lavoratori e studenti pendolari e negative conseguenze per i costi di veicolazione delle merci.
Il potenziamento delle infrastrutture, insieme all'ammodernamento del materiale rotabile, è una necessità improcrastinabile, non solo per alleviare i disagi dei passeggeri e restituire loro pienamente lo status di clienti, ma anche per consentire alla provincia di Varese di reinterpretare vantaggiosamente la propria posizione di confine diventando ancor più un importante polo logistico, contribuendo così a diversificare il proprio sistema economico - fin qui basato in grande misura sul manifatturiero - e cogliere così le nuove opportunità di business che, altrove, hanno già dimostrato di portare grandi benefici all'economia del territorio.
Vittorio Gandini

03/31/2005

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa