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L'ora della buona volontà

Vittorio GandiniCapacità di visione del futuro, senso di responsabilità, determinazione nel fare. Possono essere così riassunti i concetti-chiave emersi nell'assemblea di quest'anno dell'Unione degli Industriali della provincia di Varese, di cui trova la cronaca in questo numero di Varesefocus. Visione del futuro, innanzi tutto, perché il Paese da troppo tempo naviga a vista, senza un disegno strategico sul proprio domani. I ritardi nella modernizzazione delle infrastrutture di trasporto, la squilibrata dipendenza energetica dall'estero e dalle fonti di approvvigionamento più tradizionali, le difficoltà con le quali procedono liberalizzazioni e privatizzazioni, lo stop and go delle riforme istituzionali, sono solo alcuni esempi del ripiegamento su sé stesso che ne caratterizza la storia politica da alcuni decenni. Le conseguenze sono note. Il nostro Paese ha un tasso di sviluppo inferiore a quello, già per nulla esaltante, risultante dalla media dei Paesi dell'Europa a 15. Gli investimenti stranieri sono al lumicino. I redditi delle famiglie sono stretti tra gli aumenti del costo della vita, da un lato, e, dall'altro, la necessità delle imprese di preservare una produttività troppo precaria. Occorre uscire da questo stallo. Occorre uno slancio nell'azione politica che tolga l'Italia dall'impaludamento nella quale si trova ormai da diverso tempo. I margini di manovra sono molto stretti, si sa. Ne sono prova alcune iniziative, tendenti a ridurre il carico fiscale, prese dall'attuale Governo così come dal precedente. L'Esecutivo Berlusconi, nel varare gli sconti fiscali sul lavoro straordinario, ha contemporaneamente tolto il precedente bonus fiscale sulle elargizioni liberali fino a 250 euro. Il Governo Prodi, quando ridusse l'aliquota Irap, allargò la base imponibile. Sono entrambi episodi indicativi della difficoltà, oggettiva, ad impostare politiche economiche realmente incisive perché troppo forte è, per il nostro Paese, il vincolo del debito pubblico cumulato nei decenni passati. Ecco allora la necessità di scelte politiche di svolta, capaci di superare le cattive abitudini dei veti incrociati e le improprie attenzioni al particolarismo e al clientelismo. Una politica in grado di guardare oltre l'immediatezza, di interpretare le necessità di oggi con lo sguardo rivolto però all'Italia di domani. Un domani proiettato a dieci-quindici anni, almeno. "Industriarsi per il futuro" è stato il tema dell'Assemblea degli imprenditori varesini, dove industriarsi voleva significare che non solo questi ultimi, per la loro parte, ma tutti i soggetti che compongono la società e che guidano le istituzioni, sono - per usare le parole del presidente degli imprenditori Michele Graglia - chiamati a "cambiare tutti insieme la direzione di marcia, a liberare le enormi energie che il Paese possiede e convogliarle verso un progetto di crescita condiviso". Per fortuna, oggi sono quasi sempre condivise non solo le analisi, ma anche le ricette. La buona volontà può fare il resto.

06/13/2008

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