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Il sole reinventato
Gli studenti dei tre istituti tecnici di Saronno, Varese e Gallarate hanno dato corpo a tre invenzioni che sfruttano l'energia del sole. A tutti e tre, ex equo, un premio del Collegio provinciale dei periti industriali.
L'uomo e il sole. Fin dai tempi dell'antichità l'uomo ha osservato che il calore solare, trattenuto in uno spazio coperto da una superficie trasparente, genera calore e per secoli ha utilizzato questa energia per far crescere durante l'inverno, vegetali e ortaggi che hanno bisogno di calore per svilupparsi. Tutto questo è sembrato per centinaia di anni del tutto naturale, ma già nell'800, quando iniziavano a farsi strada altre prospettive energetiche, alcuni studiosi invitavano la società di allora a pensare di sfruttare, in modo migliore, fonti alternative naturali, non soggette a vincoli di scarsità, anche se, nel caso del sole, limitate nell'intensità dalle diverse latitudini. Sicuramente, ogni volta che l'uomo ha modificato l'approvvigionamento delle sue fonti energetiche, ci sono stati cambiamenti nei mezzi di trasporto, nella vita quotidiana e nell'intero mondo industriale. La ricerca di fonti alternative è diventata ormai una priorità internazionale appannaggio delle grandi società che possono investire ingenti capitali. Nel territorio varesino, tre scuole superiori quelle di Saronno, Gallarate e Varese, si sono per così dire "messe in gara" con i colossi dell'industria e, spronate e dirette dai loro professori, hanno realizzato tre progetti che hanno messo a dura prova la Giuria del Collegio dei Periti Industriali della provincia di Varese che, in occasione del 60° anniversario della loro fondazione, ha istituito questo concorso. La premiazione si è rivelata difficile, tant'è che sono stati assegnati i tre primi posti ex equo. Il premio è consistito in un viaggio studio di tre giorni a Grenoble, dove ha sede la Schneider Electric, un colosso mondiale nel campo dell'elettricità. I ragazzi hanno visitato due impianti, sotto la guida di tecnici della società che hanno illustrato loro alcuni progetti in corso.
A Saronno la bicicletta solare
L'ITIS Giulio Riva di Saronno ha progettato e costruito un prototipo di bicicletta solare, realizzata attraverso studi e sperimentazioni che sono iniziati tre anni or sono da un'idea del professor Maurizio Alberti, insegnante di "sistemi elettrici". Lavorare sul fotovoltaico ha entusiasmato i ragazzi della 5°E1 che hanno sviluppato questo progetto di S.Y.V (Solar Ybrid Vehicle) vale a dire un mezzo di spostamento ecologico. "Un progetto, prima di partire - dice il prof. Alberti - deve considerare la concorrenza americana". E' questo il presupposto da cui sono partiti questi ragazzi che hanno valutato prima il tipo di sperimentazioni in atto nel mondo e, in seguito, elaborato il loro prototipo. In questi mesi stanno lavorando su un secondo prototipo e si augurano solo di trovare uno sponsor per arrivare ad un progetto definitivo e ad un collaudo su strada, in tempi molto più rapidi. Si tratta di un mezzo KMX, con un telaio base, tre ruote come il precedente ma modificato in alcuni aspetti estetici e tec
nici e attrezzato anch'esso con pannelli solari, batteria e motore elettrico per una pedalata assistita. L'energia solare ricarica la batteria che consente un'autonomia di 30/40 Km, ad una velocità di circa 25 Km/ora (velocità media delle auto in coda sulla Varesina nelle ore di punta…). Una sosta di 5-6 ore durante la giornata è sufficiente per ricaricare le batterie in caso di assenza di sole. Il primo prototipo è stato consegnato lo scorso mese di marzo al Museo del lavoro di Saronno, dove ha trovato una collocazione definitiva tra le testimonianza del lavoro.
Varese ricarica le batterie
L'altro premio ex equo è stato attribuito all'ISIS di Varese - circa 1.400 studenti che non faticano, al termine degli studi, ad occuparsi - il nuovo grande polo tecnico professionale formatosi dall'unione di ITIS e IPSIA e diretto dal preside prof. Giuseppe Carcano che, orgogliosamente, racconta come i ragazzi della 4°A, con indirizzo "meccatronica" hanno elaborato il progetto, intitolato "ISIS ti ricarica". Il prof. Alberto Colombo, insegnante di meccanica, ha proposto la scelta di questo progetto trasversale - come sottolinea il Preside - che interessa la meccanica, la fisica, la parte elettrica ed elettronica e considera il fattore economico ed ecologico. Quindi, un progetto completo che applica anche le ultime direttive della UE. Si tratta di una stazione ad energia solare installata nella scuola che consente di ricaricare, in laboratorio, le pile a secco utilizzate dagli stessi studenti o nei laboratori della scuola. Una serie di LED indica l'avvenuto ricaricamento delle pile posizionate per la ricarica (fino ad otto contemporaneamente). I ragazzi della 4°A hanno considerato, con un'indagine mirata, che solo nei laboratori interni all'Istituto, si gettavano ogni anno circa 15 kg di pile esauste e la popolazione scolastica, sempre interna, ne consumava per 260 kg. Il Preside Carcano aggiunge: "Oltre alla valenza e all'aspetto tecnico, c'è la sensibilizzazione all'uso di energie alternative e rinnovabili. Questo progetto potrebbe inoltre avere un'applicazione in campo industriale ed elettronico".
Gallarate mette in rete scuole africane
Terzo ex equo l'ISIS Andrea Ponti di Gallarate, anch'esso nato dalla fusione di ITIS e IPSIA. Preside è il prof. Gian Mario Mercante che racconta della doppia valenza del progetto: sociale e tecnologico. Questo progetto, nato tre anni fa, ha un nome particolare: harambee, che significa "lavoriamo insieme" nell'idioma del villaggio Keniota sul quale si sono concentrate le idee e i progetti dei ragazzi dell'ISIS. Il prof. Giancarlo Lentini, coordinatore del progetto insegna "Sistemi e automazione" e racconta che i suoi ragazzi hanno messo in rete le 20 scuole di questo territorio del Kenia, rendendo possibile la comunicazione immediata via Internet, tra le diverse scuole che, prima, non comunicavano tra di loro se non con faticosi spostamenti a piedi, anche per decine di chilometri. Ora, i sei pannelli fotovoltaici posizionati sopra la scuola di Nyaniwa, segnalata da un'organizzazione milanese no profit, in collaborazione con il prof. Marco Rossini, consentono, attraverso un inverter che trasforma la corrente continua in corrente alternata, di alimentare i PC e le altre apparecchiature informatiche. Per la realizzazione pratica del progetto, è intervenuto anche il governo dello stato africano e ora 20 villaggi, e non solo le scuole, sono "comunicanti". La scuola stessa è diventata un importante punto di aggregazione. Una delegazione della classe 3ME, che ha concluso questa parte finale del progetto, lo ha presentato in lingua francese alla Schneider, esponendo una dettagliata relazione. La società francese si è detta disponibile ad una collaborazione fattiva per il prosieguo del progetto, oltre a dare la propria disponibilità ad ospitare a turno, con un'alternanza scuola/lavoro, tutti gli studenti coinvolti in questi interessanti studi nello stabilimento italiano di Stezzano, in provincia di Bergamo. Anche in questo istituto di Gallarate, sono presenti circa 1.400 studenti, divisi in tre plessi scolastici.
Questi ragazzi sono tutti indubbiamente giovani e con la voglia di emergere nel campo scolastico prescelto e, una volta terminato questo ciclo di studi, avranno, come hanno affermato all'unisono i tre presidi, un impiego assicurato dal momento che molte industrie varesine li hanno già "cooptati". Le idee proposte oggi rappresentano una sfida scolastica, ma domani potrebbero costituire la sfida per le nostre aziende allo scopo di trovare nuove opportunità per l'applicazione di energie alternative.
05/09/2008
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