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Sei uno 007? Scoprilo alla console
In Inghilterra i servizi segreti reclutano i nuovi James Bond tra i giocatori più abili. Giocare fa bene ai giovani e agli anziani
Lo storico sorpasso è avvenuto alla fine del 2007. Il business dei videogiochi ha battuto quello della musica: 80 milioni di console vendute in tutto il mondo per una cifra complessiva di 9,8 miliardi di euro. C'è più voglia di giocare, insomma, che di ascoltare musica non solo tra i giovani (pur tenendo conto di chi la scarica gratuitamente), ma anche tra chi giovane non è più. Secondo uno studio pubblicato dal New York Times, in diverse strutture residenziali per anziani d'Oltreoceano si sta diffondendo una travolgente passione per i videogames, con tornei dedicati agli over 60 perché giocare aiuta a preservare la memoria e combatte fenomeni degenerativi legati all'età. Sull'onda di queste buone notizie, negli Stati Uniti si moltiplicano i siti che propongono giochi semplici e immediati, i casual game accessibili anche ai non più giovani. Ovunque, l'industria dell'intrattenimento cresce a ritmo tambureggiante. La Norwegian Cruise Line sta dotando di videogames tutte le sue navi e in Inghilterra i servizi segreti reclutano i nuovi James Bond con annunci pubblicati all'interno dei videogiochi: i giocatori tecnologicamente più capaci sono ritenuti capaci di pensare, prendere decisioni e trovare soluzioni ai problemi molto in fretta. Uno dei prescelti per questo tipo di pubblicità senza precedenti è il Tom Clancy's Splinter Cell Double Agent, un gioco imperniato sullo spionaggio, ideato dallo scrittore americano Tom Clancy autore di romanzi come "La grande fuga dell'Ottobre Rosso" diventati best-seller internazionali.
Tutto va bene, dunque. Basta giocare. Anche in Italia c'è il boom. I dati 2007 della società di ricerca GfK affermano che il business legato ai videogiochi è in crescita del 26,4% (540 milioni di euro) rispetto al 2006. Sono aumentate le vendite di console casalinghe (+66,6%) e di quelle portatili (36,7%). Il software ha un incremento del 17,7% mentre calano i giochi PC (–6,7%) che rappresentano ormai solo il 15% del mercato.
Quali sono i prodotti che vanno per la maggiore? Quali effetti producono sui giocatori giovanissimi che trascorrono ore incollati alla playstation e sono giustificate le polemiche sui video violenti? Lo chiediamo a Fabrizio Vagliasindi, responsabile Business Unit Sofware dell'azienda Leader Spa di Gazzada e docente di Digital Entertainment all'Università Iulm di Milano.
"Sono in commercio diverse tipologie di strumenti di gioco e ognuna si rivolge a un pubblico diverso secondo le preferenze e le tecnologie. Ci sono prodotti per un pubblico più adulto che cerca giochi dal gusto cinematografico, costosi da produrre, con colonne sonore importanti e grafica perfetta che tendono al fotorealismo. Il calcio e la guerra sono i generi più gettonati. Richiedono lo stesso impegno mentale del Risiko e danno il piacere di giocare on line, di cimentarsi in sfide uno contro l'altro. Nel target più giovane funzionano bene i prodotti della fascia pomeridiana d'Italia 1, Dragonball, Spiderman, Harry Potter, i pirati dei Caraibi con cataloghi a prezzi più bassi. Wii si colloca nella fascia party-game con sfide a tennis usando il controller come racchetta e giochi a quiz da fare in più persone sul divano la sera. Playstation portatile e Nintendo Ds si rivolgono a un giovane adulto che ama le tecnologie per distinguersi, come allenamento per la mente e come passatempo, di difficoltà paragonabile al rompicapo preferito degli anni '70, il cubo di Rubik".
E le polemiche sui rischi per i giovanissimi di passare troppo tempo alla console, sui giochi violenti e diseducativi? "Ci sono generi in cui la violenza fa parte della trama ma rappresentano una parte minuscola del mercato e si rivolgono a un pubblico mirato. Esistono enti (ESRB in Usa, PEGI in Europa) che sorvegliano il settore e da anni l'industria, d'accordo con la Commissione Cultura della Ue, indica i criteri d'uso sul retro delle confezioni, l'età per cui è stato valutato quel titolo e i contenuti con i vari warning alle famiglie. La politica della censura non è la soluzione, non lo è mai stata. Naturalmente non bisogna esagerare con i videogiochi, come non va bene stare tutto il giorno davanti alla tv".
PIONIERI DEI VIDEOGAMES
Leader, impresa varesina sul mercato dal 1984
Leader è l'azienda che ha fatto e sta facendo la storia dei videogames in Italia. Nata nel 1984 come azienda specializzata nel lancio, localizzazione e distribuzione di software per Pc e Console, di accessori e periferiche, negli anni '90 stringe partnership con nomi famosi del publishing internazionale come Eidos, Activision e Vivendi Universal Games; nel 1998 arriva l'accordo con Microsoft che la consacra tra i primi operatori del mercato, raggiungendo quasi il 50% di quota nel mercato software per PC in Italia. Successivamente al lancio di Playstation 2, l'azienda si è notevolmente rafforzata sul mercato Console con l'acquisizione di publishers specializzati come Midway, Rage, 3DO e Bam. Nel 2001 Microsoft le affida il lancio e la distribuzione della nuova linea Xbox, Console, software e accessori. Oggi Leader distribuisce titoli per tutte le piattaforme con una quota di mercato in costante ascesa.
"Il Gruppo - spiega il presidente Virgilio Bixio - ha fatturato 65 milioni di euro al 30 giugno 2007 e prevede di arrivare a 100 a fine 2008. Si articola in una serie di aziende che offrono servizi su misura. Leader Spa, la società capostipite con oltre 24 anni di esperienza, commercializza e distribuisce in Italia i prodotti pubblicati dai più importanti publisher software e produttori hardware nazionali e internazionali; Pulsar Communication è l'agenzia di comunicazione interna; Videogame.it è il portale di riferimento per il mondo videoludico che oltre ad occuparsi di Digital Delivery si concentra sullo sviluppo di nuove tecnologie innovative; la società Ims si occupa invece di budget line e Category Management; Milestone è l'unica software-house italiana per le produzioni internazionali ed è specializzata nel genere racing; Lago publisher internazionale commercializza i prodotti a marchio Black Bean e infine Leader Uk, nata nel 2005 con sede in Inghilterra, copre il mercato inglese, il più importante d'Europa".
Il Gruppo conta circa 180 tra dipendenti, collaboratori e agenti. In Italia ha una quota di mercato del 15%. La forza vendita è composta da 55 persone inclusi 26 agenti che agiscono direttamente sui territori locali. Serve 3000 punti vendita compresi i canali indipendenti e la Grande distribuzione. |
02/22/2008
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