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Arriva l'Euro: in Italia nessuno si suiciderà

Perché mai dovrebbe trovarsi in difficoltà per l'avvento dell'Euro un popolo che, nel trascorrere dei secoli, è passato attraverso un'infinità di monete differenti per valore da una regione all'altra e, perfino, da una città a quella vicina?

Leggenda vuole che ogni grande (ed anche piccolo, a ben vedere) cambiamento nelle abitudini da maggior tempo amorevolmente coltivate dai popoli porti con sé un buon numero di difficoltà, in specie, ovviamente, tra chi (gli anziani in particolare) da più lunghi anni è uso a questo piuttosto che all'altro sistema.
Ricordo, in proposito, le storie (più o meno vere e, se non tali, ben trovate) che, agli inizi degli anni Settanta, arrivavano copiosamente - amorevolmente riportate dai nostri giornali - dall'Inghilterra, allorché anche il Regno di Elisabetta II dovette assoggettarsi al sistema decimale, bene o male imperante nel resto del mondo.
La sterlina così - quasi da un giorno all'altro - non fu più divisibile in venti scellini e duecentoquaranta pence, ma in cento pence solamente, gettando nel più nero sconforto i vecchi sudditi che non riuscivano più a raccapezzarsi sui resti ricevuti una volta comprato il giornale o pagato un buon boccale di birra.
Si arrivò, addirittura, a parlare di anziane signore barricate in casa o che preferivano suicidarsi piuttosto che affrontare la novità.
Nulla di tutto questo - con ogni probabilità - accadrà da noi il primo marzo del prossimo anno, allorché la vecchia e cara Lira, andata definitivamente in pensione, sarà sostituita dall'Euro.
Troppo "scafati" (come si dice a Roma) gli italiani, per farsi mettere in crisi da un cambio - sia pure epocale - come questo.Troppo furbi, per perdere la trebisonda per così poco. E, d'altra parte, perché mai dovrebbe trovarsi in difficoltà per l'avvento dell'Euro un popolo che, in materia, è passato, nel trascorrere dei secoli fino al 1806 e poi ancora, dopo Napoleone, al 1862, attraverso un'infinità di monete differenti per valore da una regione all'altra e, perfino, da una città a quella vicina?
Un popolo abituato alle continue diminuzioni del valore della sua Lira, per questo, assai di sovente, chiamata, spregiativamente ed insieme amorevolmente, "liretta"?
Sì, forse qualche vecchietta troverà all'inizio difficile avere a che fare con piccole monete da pochi centesimi, ma alla fine penserà d'essere tornata alla propria antica gioventù, quando, prima della Seconda Guerra Mondiale, il centesimo, anche da noi, aveva un sia pur piccolo pregio.
Resta da domandarsi come mai l'Italia - unico tra tutti i Paesi della UE - non abbia pensato di chiedere ai propri cittadini attraverso un referendum la loro opinione sull'adesione o meno all'Unione Europea, ma, visto il punto di non ritorno al quale siamo comunque arrivati, è questa una domanda del tutto inutile.
"Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare".

04/19/2001

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