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Piero Giardini alla guida del Confidi Varese

Quasi 86 milioni di euro di finanziamenti alle imprese nel 2003 assistiti dalla garanzia del Confidi Varese, il consorzio di garanzia collettiva dei fidi che opera all'interno dell'Unione Industriali, con una crescita del 44,97% rispetto al 2002. Nuove adesioni da parte di 74 imprese, che hanno portato la base del consorzio a 1.154 unità a fine 2003. Potenziale di finanziamento garantibile ad ogni impresa consorziata dell'ordine di 1,5 milioni di euro. Limite temporale massimo di intervento a garanzia del prestito bancario di 60 mesi. Sono queste le cifre salienti del bilancio 2003 del Confidi Varese, un bilancio indicativo del successo di una formula, quella del Confidi, presente ormai da quarant'anni sul territorio e in grado di favorire concretamente l'accesso al credito bancario da parte delle imprese di piccola e media dimensione, che per scarso potere contrattuale individuale nei confronti del settore bancario avrebbero difficoltà, da sole, ad avere credito in quantità e a condizioni idonee a fronteggiare le proprie esigenze sia di liquidità, sia di investimento. Nel corso dell'assemblea che ha approvato il bilancio 2003, sono state anche rinnovate le cariche consortili per il triennio 2004-2006. Alla carica di presidente è stato eletto Piero Giardini, che ha sostituito Giampiero Perego, (insieme nella foto) il cui mandato era scaduto.
Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da: Giampiero Perego, Gino Soana, Giovannantonio Greppi, Alberto Testa, Arturo Trolli e Vittorio Gandini.
Il Confidi Varese si appresta così ad affrontare una nuova stagione, più matura delineata da un provvedimento legislativo del settembre 2003 che ha introdotto un nuovo assetto per i consorzi-fidi con l'intento di favorirne la crescita e il consolidamento. In pratica, i Confidi sono inquadrati tra gli enti commerciali, seppure estranei al regime dell'IVA e non soggetti ad imposte sul reddito a condizione che gli avanzi di esercizio vengano accantonati a patrimonio.
Peraltro, è stabilito un percorso obbligatorio che porterà i consorzi ad essere anche dei soggetti vigilati dalla Banca d'Italia: circostanza, questa, che prevede una serie di requisiti di sostanza e di forma di un certo impegno, tali da richiedere una massa critica non indifferente. In particolare: 5.000 imprese associate e 300 milioni di euro come volume delle garanzie complessivamente rilasciate. Ciò indurrà anche i consorzi-fidi di maggiori dimensioni a cercare forme di aggregazione. Le economie di scala investono dunque anche la sfera mutualistica.

05/06/2004

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