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Imprenditori, sognatori del concreto

La cultura d'impresa si è messa in mostra al Chiostro di Voltorre con l'esposizione di ritratti "parlanti" allestita dall'Unione Industriali. L'obiettivo: proporre in chiave artistica la capacità del tessuto produttivo locale di guardare al futuro.


Il Chiostro di Voltorre come cornice, l'arte come strumento di comunicazione, gli imprenditori e i loro sogni come sostanza di un messaggio: se l'economia varesina è una delle più importanti a livello nazionale, lo deve alla capacità dei titolari d'impresa di immaginare il futuro. Sia nei momenti difficili, di fronte ai quali non si arrendono, sia nelle fasi di crescita, che non fanno mai cullare sugli allori. Una costante tensione al miglioramento che è parte del Dna del tessuto industriale locale. Che si è messo in mostra. Letteralmente.
Nelle stanze e nei corridoi dell'antico monastero di Gavirate l'Unione Industriali ha allestito un'esposizione di ritratti parlanti. Da una parte le immagini video con quattordici interviste agli altrettanti presidenti dei Gruppi merceologici che compongono la compagine associativa. Imprenditori con le loro ambizioni, i loro progetti, le loro aspettative. Visioni del domani che, a ciclo continuo, sono state proposte su monitor montati come moderni quadri illustranti. Dall'altra, dei pannelli con fotografie stilizzate, rielaborate elettronicamente e rievocative delle molteplici attività produttive di un territorio affermatosi nel tempo, come uno dei motori dell'economia lombarda e nazionale. A fare da collante, inoltre, un altro video che, con gli squarci paesaggistici della provincia di Varese, alternati a quelli dei prodotti e del lavoro all'interno delle imprese, ha voluto sottolineare il legame indissolubile tra l'industria e la terra dei sette laghi.
Un modo diverso e originale di proporre quella cultura d'impresa che è immagine, concretezza e voglia di fare. Presente e futuro. Idee e realizzazione. Pensiero e lavoro quotidiano. Progetti che, da semplici ipotesi o aspirazioni, si trasformano in realtà all'interno delle imprese. I cui titolari, spiega il Presidente dell'Unione Industriali, Michele Graglia, "hanno saputo assumersi la responsabilità della crescita di un territorio, rinnovata nel tempo grazie allo sguardo costantemente rivolto a un futuro che l'imprenditoria locale ha sempre saputo immaginare nelle sue giuste fattezze, senza troppi voli pindarici e con la praticità di progetti prima pensati, sognando, e poi realizzati”. La mostra, continua Graglia, ha dato la possibilità anche a chi il mondo dell'industria lo conosce poco "di capire come, nonostante le mille difficoltà degli ultimi anni, gli imprenditori del Varesotto abbiano saputo reagire, senza mai arrendersi alle difficoltà”.
Per il Presidente dell'Unione Industriali, infatti, la sostanza dell'originale iniziativa sta tutta qui, nel messaggio che è stato voluto inviare al territorio. Così riassumibile: "Se è vero, come diceva l'attore John Barrymore, che un uomo diventa vecchio quando i rimpianti prendono il posto dei suoi sogni, gli imprenditori della nostra provincia, con le loro aziende, sono allora giovani, ancora in grado di immaginarsi un futuro perché in esso credono fermamente. Sempre pronti a scoprire cose nuove, sempre pronti a stupirsi e ad adattarsi a ciò che succede intorno a loro”. Perché avere la responsabilità di un'attività produttiva vuol dire "immaginare per realizzare, guardare avanti per migliorare, sognare per l'avvenire, vivere nel presente e sapere imparare dal passato”. Questo dicevano i ritratti parlanti. Questo comunicavano le immagini allestite a Gavirate.

09/21/2007

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