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Il Ministro Buttiglione alla Giunta dell'Unione degli Industriali

Proseguono gli incontri dell'Unione degli Industriali con esponenti dell'Esecutivo: dopo il Vice Ministro alle Infrastrutture Mario Tassone e il Ministro del Lavoro Roberto Maroni, è stata la volta del Ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione.

E' il terzo esponente del Governo che incontra, a Varese, i vertici dell'Unione degli Industriali. Dapprima Mario Tassone, Vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, con il quale erano stati affrontati i temi caldi delle croniche carenze nel sistema dei collegamenti locale. Poi Roberto Maroni, Ministro "varesino" del Lavoro, chiamato ad occuparsi di una riforma molto delicata come quella del welfare. E, da ultimo, Rocco Buttiglione, Ministro per le Politiche Comunitarie - accompagnato da due parlamentari varesini: Luca Volonté, capogruppo del CCD-CDU alla Camera e Paolo Pastorelli, parlamentare europeo - al quale il Presidente degli industriali Marino Vago ha sottoposto diverse questioni sia di stretta competenza del suo ministero, sia dell'intero governo. Eccone una sintesi.
Recepimento delle Direttive comunitarie. In passato, nel processo di trasposizione nell'ordinamento italiano delle Direttive europee, si è tante volte assistito all'apposizione di vincoli normativi maggiori di quelli decisi da Bruxelles. L'armonizzazione delle regole all'interno della Comunità - ha segnalato il Presidente dell'Unione Industriali - richiede l'abbandono di quella pratica, riscontrata particolarmente quando si è trattato di provvedimenti rivolti al settore produttivo. Ciò vale anche per l'armonizzazione delle regole in materia di mercato del lavoro e di sistemi previdenziali, la cui riforma nel nostro Paese deve essere attuata con un disegno complessivo e con grande attenzione alle scelte che vengono compiute in Europa.
Malpensa. E' una infrastruttura indispensabile per l'economia del Nord Italia, l'area più industrializzata e più popolata del Paese. Gli ingenti investimenti fatti per la nuova aerostazione non possono essere vanificati per l'assenza, in Italia, di una politica del trasporto aereo che possa dirsi tale. Il depotenziamento di Malpensa andrebbe a vantaggio solo degli altri hub europei e la conseguenza sarebbe quella che tutti gli aeroporti italiani, a partire da Fiumicino e da Malpensa stessa, non potrebbero, nello scenario europeo, che collocarsi tra gli aeroporti dal secondo livello in giù.
Centro Europeo di Ricerca sul Cervello. Il Presidente Vago ha evidenziato al Ministro Buttiglione le ragioni che giustificano ampiamente la candidatura della provincia di Varese ad ospitare il Centro Europeo di Ricerca sul Cervello propugnato dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini: la presenza del Centro Comune di Ricerca di Ispra, delle due Università (Insubria e Cattaneo), di molte importanti imprese farmaceutiche, dell'aeroporto della Malpensa.
Liberalizzazione del mercato e privatizzazione delle imprese pubbliche. A questo processo deve essere dato nuovo impulso, perché rischia altrimenti di rimanere incompiuto e deve essere esteso dal livello nazionale a quello locale, coinvolgendo le ex-municipalizzate.
Federalismo. Nel dibattito politico sul federalismo - ha osservato il Presidente dell'Unione Industriali - si ha spesso la sensazione che lo stesso sia eccessivamente e forse anche inutilmente troppo caratterizzato da contrapposizioni e da pregiudiziali di carattere ideologico e, con tutto ciò, si perda di vista il fatto che, anche su questo fronte, occorre ormai avere lo sguardo rivolto all'Europa. Il confronto sui temi della riforma degli assetti istituzionali sembra costretto nel circolo chiuso derivante dall'impostazione data, più di cinquant'anni fa, dalla nostra Carta Costituzionale e non tiene conto di quella che sarà presto, si spera, l'Europa non più degli Stati, ma delle Regioni.
E Buttiglione? Con lo stile professorale che lo contraddistingue ha illustrato, per ciascuno dei temi toccati da Marino Vago, le azioni che il Governo ha avviato per tentare di risolvere i problemi sul tappeto ed ha preso buona nota delle ulteriori osservazioni scaturite dal giro di tavolo compiuto. Una assicurazione tra tutte: il destino di Malpensa e di Alitalia non è segnato. Il Governo ha ottenuto dalla Comunità margini di manovra per rilanciare la compagnia di bandiera, anche se è evidente che, in futuro, nel mercato del trasporto aereo non potrà esserci spazio per 12 compagnie europee e sarà quindi giocoforza procedere a concentrazioni. Ma il vero ostacolo con cui Malpensa deve fare i conti - ha concluso il Ministro - è lo stato dei collegamenti da e verso l'aeroporto, che lascia ancora a desiderare. Qualcuno, qui da noi, lo sostiene da anni, da molto tempo prima che Malpensa 2000 venisse inaugurata.

01/18/2002

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