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Gli incontri con esponenti del nuovo Governo

L'Unione Industriali ha avviato una serie di incontri con esponenti del nuovo Governo per far meglio conoscere la realtà economica e sociale della provincia di Varese, per esporre le necessità del territorio, per sensibilizzare alle esigenze del settore produttivo.

Il primo di questi incontri ha avuto luogo con il Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Mario Tassone, al quale il Consiglio Direttivo dell'Unione Industriali ha consegnato un documento nel quale sono indicate le opere ritenute più urgenti per il territorio.
Tra queste figurano il completamento dei collegamenti da e verso Malpensa, per decongestionare il traffico sulla rete locale - quindi, il collegamento stradale con l'autostrada Milano-Torino (Malpensa-Boffalora) e la congiunzione ferroviaria tra l'aeroporto e le Ferrovie dello Stato (Malpensa-Gallarate). Inoltre, per assicurare l'aggancio della rete ferroviaria varesina a quella europea dell'Alta Capacità, la realizzazione della bretella Arcisate-Stabio. Poi, l'avvio dei lavori per l'autostrada Pedemontana, alternativa quanto mai necessaria alla congestionata Milano-Bergamo e il completamento del sistema tangenziale di Varese con collegamento al valico di Gaggiolo. Infine, il potenziamento degli assi di scorrimento nord-sud e est-ovest all'interno della provincia, dove si registrano tempi di percorrenza inaccettabili.
Nel corso dell'incontro sono state rappresentate all'On. Tassone - che era accompagnato da Luca Volonté, presidente del gruppo parlamentare CCD-CDU alla Camera - anche le preoccupazioni sempre vive per i rischi di esondazione dei corsi d'acqua che attraversano la provincia di Varese, dovuti all'assenza di opere stabili di salvaguardia idrogeologica.
Pur rimarcando i vincoli di bilancio che dovranno caratterizzare anche la Finanziaria 2002, l'Onorevole Tassone ha condiviso il principio di dare repentino compimento alle opere già iniziate e rimaste incompiute ed ha assicurato il massimo interessamento per la soluzione delle problematiche segnalate.
Il secondo incontro ha avuto luogo con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Roberto Maroni, al quale pure è stato lasciato un documento che affronta i temi più caldi del lavoro e della riforma del welfare.
In particolare, il documento degli imprenditori pone l'accento sulla necessità di introdurre un sistema di regole per disciplinare le procedure della concertazione allo scopo di renderla più efficace e concludente. Poi, viene sottolineata la persistente rigidità del mercato del lavoro, dove le forme di flessibilità - come i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, i contratti atipici e la parasubordinazione - non vengono valorizzate come oppurtunità ma colte come anomalie del sistema, da ricondurre entro lo schema classico della subordinazione e dove anche la trasposizione delle direttive comunitarie è, sovente, occasione per inasprire la normativa, anziché oppurtunità di semplificarla adeguandola alle nuove istanze del mondo del lavoro.
Infine, il sistema pensionistico. La sostenibilità economica del modello pensionistico italiano - si legge nel documento dell'Unione Industriali - è messa a rischio dalle tendenze demografiche e ulteriormente accentuato dal rallentamento della crescita economica. Lo squilibrio del nostro sistema previdenziale, preoccupante in sè, determina peraltro importanti distorsioni sul mercato del lavoro concorrendo ad elevare il costo del lavoro stesso e, di riflesso, il tasso di disoccupazione.
La riforma della previdenza deve tendere alla diminuzione del carico contributivo e della spesa a carico della collettività e deve poggiare su due pilastri, uno pubblico ed uno privato, con un diverso rendimento ed un differente tasso di rischio. Nell'ambito di tale ristrutturazione - conclude il documento - anche la possibilità di utilizzare il trattamento di fine rapporto deve far parte di una strategia complessiva di integrazione fra previdenza pubblica e privata e non è accetabile l'idea che il trattamento di fine rapporto costituisca un ulteriore tassello al pilastro pubblico.

09/13/2001

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