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In crescita nel Varesotto le imprese del terziario avanzato

Ottanta "new entry" all'Unione Industriali

E' stato per anni un ritornello: in provincia di Varese c'è il manifatturiero, per i servizi alle imprese occorre rivolgersi alla piazza milanese. Così, le imprese manifatturiere che avevano necessità di avvalersi di prestazioni tipiche del cosiddetto "terziario avanzato" - marketing, comunicazione, pianificazione strategica, organizzazione aziendale e quant'altro di innovativo in grado di infondere valore aggiunto alla propria tradizionale attività di produzione - erano indotte, a volte anche costrette, a rivolgersi alla metropoli lombarda.
Oggi non è più così. Il terziario avanzato sta prendendo sempre più piede anche in provincia di Varese. Se ne è avuta una riprova in occasione dell'ultimo consueto incontro tra gli imprenditori neo-associati con il presidente, il direttore e i funzionari dell'Unione Industriali. Ottanta imprese che sono andate a infoltire la già vasta compagine associativa - oltre 1.400 associate - di una delle più rappresentative associazioni del sistema Confindustria. E uno sguardo alle attività svolte dalle new entry rivela appunto la progressiva tendenza dell'imprenditoria locale ad occupare nicchie di mercato proprie del terziario avanzato, dei servizi alle imprese, della cosiddetta new economy. E' il caso, ad esempio, della "crittografia, firma digitale e trasmissione di documenti e informazioni" (un modo, per dirla in parole semplici, per certificare i contenuti dei messaggi inviati per posta elettronica e assicurarsi che siano stati letti dal destinatario). Oppure l'organizzazione di meeting e convention, l'allestimento di spettacoli, l'organizzazione di mostre e conferenze, le pubbliche relazioni, la comunicazione, la progettazione e realizzazione di impianti di sicurezza attiva e passiva, la localizzazione satellitare, la riparazione di radio telefonia cellulare, lo sviluppo di progetti web, la prestazione di servizi informatici e telematici, la vendita di software professionali, la progettazione di schede elettroniche, l'elaborazione elettronica di paghe, il trasporto e dispacciamento di gas naturale, il recupero di rifiuti speciali pericolosi, la fornitura di lavoro temporaneo, la gestione di parcheggi aeroportuali, la prestazione di servizi per il supporto e lo sviluppo delle aziende. Certo, non tutte le ottanta imprese neo-associate si occupano di attività di quel genere ed è una fortuna che si mantenga lo zoccolo duro del manifatturiero, senza il quale il terziario non potrebbe svilupparsi. I dati sono comunque molto indicativi: delle 80 nuove associate all'Unione Industriali, sono 23, cioè il 30 per cento circa, quelle attive nel campo dei servizi.

09/25/2002

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