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Due Ville aperte al Futurismo

A Villa Panza di Varese e, al di là del lago Maggiore, a Villa Ponti di Arona due rassegne distinte ma legate: in mostra il futurismo.

A Varese, la bellezza della velocità
Un'importante rassegna autunnale s'inaugura sulla collina di Biumo. Arriva a Villa Panza - per le cure di Chiara Gatti, Francesco Tedeschi e Filadelfo Ferri - sulle ali di "Poesia e universo futuribile", offrendo dal 1 ottobre al 27 novembre una carrellata di opere, settanta capolavori del Futurismo datati dal 1910 al 1935, incentrati sul tema della "bellezza della velocità". L'allestimento, con l'art direction di Paolo Zanzi, segue dunque l'iter tradizionale tra i due fondamentali momenti: quello dei primi nomi importanti (Balla, Boccioni, Severini, Carrà, Prampolini, Russolo e, in architettura, Sant'Elia), esauritosi attorno al 1916, e quello tra le due guerre del Manifesto dell'aeropittura del '29 (Balla, Depero, Fillia, Dottori). Ma non è solo, questo evento - promosso, in collaborazione con il Fai e il Consiglio Regionale della Lombardia, dalla Università degli Studi dell'Insubria, e da Comune e Provincia di Varese - una mostra fatta per godere della vista di opere belle e importanti, nate attorno al mito della velocità imposto dallo scrittore Filippo Tommaso Marinetti e dai suoi amici artisti. E' anche proposta a tuffarsi nel clima di un'epoca, a rivisitare un milieu culturale irripetibile dove le nuove tematiche e le teorizzazioni degli intellettuali s'intrecciarono, in un clima di attesa e di voglia di progresso, alle invenzioni della tecnica e alle novità scientifiche. Ed è soprattutto accattivante invito - a distanza di cento anni - a recuperare entusiasmo e progettualità per un "universo futuribile".
La rivisitazione del mito caro al Movimento di Marinetti dalla rivista Poesia, fondata nel 1905 - lo scrittore ne anticipò il fervore, affascinato dalle novità del secolo nuovo e dagli sconvolgenti mutamenti portati dalla scienza e dalla tecnica - ben si sposa alla storica ricorrenza di un centenario che celebra insieme le prime rivelazioni del grande Einstein sulla teoria della relatività, diffuse in quello stesso anno.
Ma tanto più la scelta è pertinente in un ambito territoriale, fortemente industrializzato già agli inizi del '900, che della velocità fece a sua volta un mito e, ancor più, una sfida concreta. Negli anni Trenta Varese era la provincia aviatoria per eccellenza, i migliori aerei uscivano dalle ditte varesine e i recordman dell'aria saggiavano qui le loro potenzialità agonistiche, gareggiando in competizioni di risonanza internazionale. Qualcuno morì, come Vittorio Centurione Scotto, il rivale del grande Ferrarin, inabissandosi nel lago di Varese alla vigilia della Coppa Schneider. Fu così che una delle scrittrici "rosa" più amate, Liala, rimase per sempre in queste terre a rendere testimonianza, con la sua elegante scrittura, del suo grande amore inghiottito dalle acque e di un mondo, quello delle ali, che ancora oggi è vivo e non cessa di affascinare e stimolare.
L'ampia e complessa mostra di Biumo, che trova dunque il suo momento unificante nell'entusiasmo per la velocità - poi dichiarato a gran voce da Marinetti nel primo Manifesto pubblicato sul Figaro nel 1909 - non dimentica la molteplicità degli argomenti che ruotano attorno al Futurismo. A dimostrarlo è anche la numerosa presenza di pannelli luminosi esplicativi, collocati nei portici delle Scuderie di Villa Panza, e la scelta di ripartire la rassegna in più sezioni: l'iconografia della macchina e quella dell'atleta, il concetto di dinamismo e il rapporto tra città e velocità sono temi trasversali al tema centrale. E sono numerose anche le documentazioni di disegni, modelli, prototipi, di invenzioni particolari: uno per tutti, l'"idrottero"- antenato dell'aliscafo, ideato da Forlanini - che fu oggetto di sperimentazioni sul Lago Maggiore.
Quanto alle opere degli artisti - più che note, e dunque non da raccontare ma da vedere e rivedere - hanno trovato collocazione nella stanza della Scuderia Grande settanta capolavori tra pittura, scultura, grafica e disegni. Sono eccezionalmente in mostra il Treno partorito dal sole di Fortunato Depero (fondazione Ghironda di Bologna), Linee di velocità + forma + rumore di Giacomo Balla (prestato dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma) e, ancora, di quest'ultimo, Velonde (della Galleria Martini & Ronchetti di Genova). Anche il Trittico della velocità di Gerardo Dottori è visibile grazie a una speciale concessione della città di Perugia. Ma i nomi ci sono tutti: da Balla a Boccioni, Da Carrà a Depero e Dottori, da Mario Sironi a Luigi Russolo e Roberto Baldessari a Benedetta, Felix Delmarle, Nicolaj Djulgheroff, Tato e Mino Rosso, per citare solo alcuni dei protagonisti di una eccezionale stagione artistica, foriera di importanti novità.
Aligi Sassu, Donne al caffè, 1942, olio su telaDa Balla a De Chirico, ad Arona
Anche la Regione Piemonte e la Fondazione Art Museo hanno voluto rendere omaggio al Futurismo, a cento anni dalla nascita della rivista Poesia di Marinetti, con una mostra d'arte a Villa Ponti, curata da Manuela Boscolo e Carlo Occhipinti. Inaugurata all'inizio della stagione estiva, la rassegna propone dal 16 luglio al 13 novembre un incontro ravvicinato con 154 capolavori, scelti tra pitture e sculture del miglior collezionismo privato. Sono opere del primo e secondo Futurismo ma anche di maestri che al movimento si avvicinarono per seguire poi strade proprie. Come il grande De Chirico, padre della pittura metafisica, cui è dedicata una sala, culmine del cammino d'arte offerto dalla mostra. Spiccano nell'appagante percorso di Villa Ponti le gioiose, vitali, coloratissime sculture di Balla che accolgono il visitatore, accanto alle opere di Boccioni, Arturo Ciacelli, Fortunato Depero, Roberto Melli, Gino Severini, Sofronio Pocarini (fondatore del movimento futurista giuliano), Lucio Venna. Non meno intere ssanti si rivelano gli inediti lavori di Nicolaj Djulgheroff, Farfa, Fillia e Mino Rosso, esponenti del futurismo di terra piemontese. E s'incontrano ancora felicissime opere di Enrico Prampolini e Enrico Allimandi, di Roberto Marcello Baldessari e di Rafael Barradas, di Ivanhoe Gambini, Bruno Munari, Luigi Spazzapan, Osvaldo Licini e di molti altri maestri dell'arte italiana del Novecento: opere mai viste dal grande pubblico, perché, com'è tradizione di Villa Ponti, prestate da collezionisti privati, non solamente italiani. Ci sia consentito ricordare Giovinetti, uno splendido Campigli del 1941, e il bel ritratto in bronzo della moglie dello scultore Umberto Mastroianni, o l'intenso e inusuale Carrà di Ragazzo con fisarmonica (1906). E ancora la bella serie dei Casorati e i Cassinari. Giacomo Manzù è presente con la testimonianza della sua opera di scultore e anche nel grande ritratto a olio dedicatogli dall'amico Guttuso. Ma l'elenco continua con Ennio Morlotti, Aligi Sassu, Mario Sironi, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Arturo Martini. Un ulteriore e raro omaggio è quello per l'arte di Ardengo Soffici, pittore - e scrittore tra gli amici scrittori di "parole in libertà"- amico di Picasso e del conterraneo Papini. Fiori di Giorgio Morandi, un olio del 1947 di intensa leggerezza poetica, si trova, accanto ad altre tre opere dell'artista bolognese, nella bella, e ultima sala del percorso. Che accoglie anche lavori di Alberto Savinio e di Marino Marini, ma è soprattutto un omaggio a De Chirico: campeggia, accanto all'olio su tavola "Ettore e Andromaca" del 1960, la seducente, omonima scultura in bronzo, realizzata dal maestro a dieci anni esatti dalla prima. Il catalogo (in copertina un "piccolo" capolavoro di Balla Marombra, un olio del 1919) propone le 150 opere, con la presentazione del presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, il testo critico di Grazia Francescato e le biografie degli artisti tratteggiate da Manuela Boscolo.
1905-2005. L'estetica della velocità
"Poesia" e universo futuribile
1 0ttobre - 27 novembre 2005
Varese, Villa Panza
ore 10.00-18.00 (tranne lunedì)
Dal Futurismo a De Chirico
16 luglio - 13 novembre
Arona, Villa Ponti
10.00-12,30/14.30-19,30 anche lunedì e festivi, venerdì fino alle ore 22.00

09/23/2005

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