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Le stanze di Flavin

L'arte asciutta e immediata di Flavin, comune denominatore anche dell' intera collezione Panza, esprime il puro desiderio di emozione e di coinvolgimento dello spettatore da parte dell'artista.

Dan Flavin, An artificial barrier of blue, red and blue fluorescent light to Flavin Starbuck Judd, 1968Tutta la luce dell'artista minimalista americano Dan Flavin, quella della sua arte e della sua vita, è in mostra a Villa Panza. Le sue opere, per il godimento degli estimatori che già ne conoscono alcune, realizzate con semplici oggetti della quotidianità, tubi industriali bianchi o fluorescenti,
saranno visibili fino al 12 dicembre. Negli spazi dei Rustici e delle Scuderie sono esposte una ventina di installazioni, di cui parecchie ideate a suo tempo appositamente per le stanze della villa di Biumo. E non poteva esserci luogo più adatto della dimora di Giuseppe Panza, estimatore e collezionista di Flavin, per proporre al pubblico le tappe vitali del suo percorso d' artista. La rassegna varesina, davvero eccezionale per il numero di così grandi opere raccolte in uno stesso spazio (e per la presenza di alcune inedite in Italia) coincide con un altro importante evento: il riconoscimento in patria dell'artista che in vita (1933-1996) non godette di grande fama né attenzione. La sua ricerca proprio di recente ha ottenuto la consacrazione ufficiale alla National Gallery di Washington. Eppure - lo stesso Panza ricorda - quando nel 1966 cominciò ad acquistare le opere di Flavin le sue quotazioni "erano depresse" e "la gente rideva". Anche i certificati di autenticità che le accompagnavano erano scritti, molto modestamente, su semplici fogli di carta quadrettata, con le indicazioni per l'installazione. Ma da quando Flavin morì, nel '96, i suoi lavori iniziarono a interessare il grande collezionismo internazionale, tanto che oggi sono quotati ciascuno dai 400.000 ai 600.000 dollari. Alcune installazioni di Flavin appartenenti alla collezione Panza sono giunte direttamente dal Guggenheim Museum di New York - cui furono a suo tempo donate dallo stesso collezionista - affiancandosi a quelle già presenti nella villa (come il famoso Varese Corridor). E' il caso di una delle più imponenti creazioni di Flavin "An artificial barrier of blue, red and blue fluorescent light to Flavin Starbuck Judd". Si tratta di un'opera lunga 14 metri, del 1968, appartenente alla serie delle barriere (tubi lineari fluorescenti intrecciati tra loro che impediscono l'attraversamento dell'opera) e dedicata al figlio dell'artista minimalista Donald Judd. L'arte asciutta e immediata di Flavin, che si nutre dell'essenzialità del messaggio della luce e del colore, comune denominatore anche dell'intera collezione Panza, esprime il puro desiderio di emozione e di coinvolgimento dello spettatore da parte dell'artista, quello che già conosce e di nuovo prova chi nuovamente si immerge nell'atmosfera e nella magia cromatica delle sale abitate dalle sue installazioni. Siano ispirate dal pensiero puro di personaggi come Guglielmo da Ockam, o dall'arte coloristica di Matisse o da quella poetica di Mayakowsky, siano dettate da eventi legati all'esistenza di Flavin, dai momenti del gioco e della gioia a quello dei lutti familiari, come la morte del fratello in Vietnam. Al sacrificio di lui Dan dedicò nel '66 una installazione di grande impatto emotivo, intesa quale simbolo di un universale monumento per i caduti di tutte le guerre: "Monument for those Who Have Been Killed in Ambush-to PK who reminded me about death"( 1966).
Ogni stanza, con le sue invasive installazioni, rappresenta dunque una tappa, un momento della vita di Flavin, o una riflessione, comunque sempre una emozione diversa. E' l'emozione dell'artista, che cerca comprensione e risposta nel coinvolgimento dell'altro, che lavora sulla "banalità" del quotidiano per strapparne la vita.

Dan Flavin. Stanze di luce fra Varese e New York
Opere della Collezione Panza dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York
Villa Panza Varese
30 settembre-12 dicembre 2004

09/23/2004

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