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I gladiatori di De Chirico
La pittura di De Chirico tra il 1927 e il 1929, durante il suo secondo soggiorno francese, ruotò attorno a diversi temi: manichini antropomorfi o mobili abbandonati in mezzo alla natura, cavalli su spiagge deserte, trofei a metà tra il giocattolo e l’archeologia. Ma l’artista lavorò molto anche attorno al tema dei gladiatori, il più enigmatico, come lo stesso autore lasciò intendere, e sul quale mai s’è indagato a fondo. La mostra "Giorgio De Chirico, Gladiatori 1927-1929" promossa dal Fai nelle sale di Villa Panza (fino al 14 dicembre), curata da Paolo Baldacci e sostenuta da Banca Intesa, si è proposta di approfondire questa indagine, chiarendo l’inconsistenza dell’interpretazione del tema in chiave politica fatta da Bréton - e da altri che lo seguirono - asserendo che De Chirico avesse voluto rappresentarvi l’esaltazione del fascismo. Le 24 opere pittoriche esposte al pubblico (e difficilissima è risultata la loro ricerca) sono parte delle 60 realizzate tra il 1927 e il 1929, e delle repliche e varianti del decennio successivo (76 quadri in tutto) di cui il catalogo di Skira offre un repertorio ragionato. Chicca nella chicca di questa importante mostra - che prosegue la serie dei grandi eventi d’arte di Villa Panza - è la esatta ricostruzione della sala di Léonce Rosenberg, mercante d’arte ed editore, padrone della Galerie de l’Effort Moderne, che chiese a De Chirico, suo pittore preferito, di collaborare al decoro e all’allestimento del principale salone della sua dimora parigina con ben 11 tele di grandi dimensioni. A Villa Panza saranno in mostra solo 8 delle tele commissionate da Rosenberg, essendone due andate disperse e una non disponibile.
Giorgio De Chirico
Gladiatori 1927-1929
Villa Panza, Varese - tel. 0332 498315
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, tranne lunedì
11/20/2003
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