Nel cuore verde di Travedona

Dal campo sportivo al Belvedere sul Lago di Monate, una camminata facile e adatta a tutti tra boschi ombrosi, pannelli didattici, bat boxe scorci panoramici

Chi dice Travedona Monate spesso pensa al lago, alle spiagge e ai primi tuffi della stagione. La località però è altrettanto affascinante al suo interno, a partire dal centro storico fino a toccare i suoi boschi circostanti, che nascondono tesori quasi sconosciuti anche da chi vive a poca distanza da loro. Eppure, anche qui passa un itinerario molto importante a livello europeo e si arriva a un Belvedere quasi sempre immerso nel silenzio, che apre uno scorcio sul lago (e apre anche i cuori). La passeggiata al Bosco delle Piane fino al Belvedere e ritorno è facile e ben segnalata, impegna circa un’oretta di cammino e non prevede dislivelli impegnativi. È adatta, in altre parole, a chi ama camminare e passare una bella giornata immersa nel verde.

La natura si racconta

Il punto di partenza è semplice da individuare: il campo sportivo comunale, facilmente raggiungibile dal centro del paese. Qui, parcheggiata l’auto nei posti disponibili, è possibile identificare il sentiero che si addentra nel bosco. Ciò che rende questo percorso particolarmente interessante è la sua duplice natura: sportiva e didattica. Lungo il cammino, infatti, pannelli esplicativi accuratamente posizionati raccontano la storia delle diverse essenze vegetali che popolano questo ecosistema. Sono affissi discretamente, ma illustrano il tipo di alberi ed essenze che è possibile trovare nella zona. Appena entrati nel cuore del Bosco delle Piane, un’area boschiva caratterizzata da una notevole biodiversità, il paesaggio cambia radicalmente. I rumori del paese lasciano spazio al canto degli uccelli e al fruscio delle foglie. Le querce secolari si alternano ai castagni, mentre il sottobosco si popola di felci, muschi e, con l’arrivo della bella stagione, di piccoli fiori selvatici come anemoni, primule e viole. Questo percorso rappresenta un esempio virtuoso di valorizzazione del patrimonio naturale locale. L’idea di installare pannelli didattici “parla” silenziosamente ai visitatori, introducendoli alla conoscenza e al rispetto della natura. Ogni foglio descrive brevemente l’albero a cui è affisso, in modo da rendere il bosco facilmente riconoscibile nelle sue specie più comuni.

Ospiti speciali

Proseguendo lungo il sentiero, si noteranno strane casette scure appese ai tronchi degli alberi più alti. Si tratta di bat box, rifugi artificiali per pipistrelli. Questi piccoli mammiferi volanti, spesso ingiustamente temuti, sono in realtà preziosi alleati nella lotta biologica contro insetti nocivi come le zanzare. Una singola colonia di pipistrelli può consumare migliaia di insetti in una sola notte, contribuendo a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema e riducendo naturalmente la presenza di insetti molesti.

Verso il belvedere

Dopo circa mezz’ora di passeggiata su un sentiero che alterna tratti pianeggianti a leggere salite, si arriva al punto culminante dell’itinerario: il Belvedere di Travedona Monate. Da qui, lo sguardo può spaziare su un panorama che abbraccia il Lago di Monate e, nelle giornate più limpide, persino le cime innevate delle Alpi in lontananza. Il Belvedere, con una piccola area ristoro, è il luogo ideale per una pausa fotografica o uno spuntino prima di intraprendere il cammino di ritorno.

Parte di un sentiero storico

Questo tratto fa parte di un itinerario prestigioso, molto più lungo: il Sentiero Europeo E1. Questo percorso escursionistico, nato nel 1972 per iniziativa della European Ramblers Association, si snoda per oltre 7.000 chilometri, da Capo Nord in Norvegia fino a Capo Passero in Sicilia, attraversando 7 nazioni europee. In Italia, l’E1 entra dal Passo del San Gottardo e scende fino all’estremo Sud italiano, attraversando anche la provincia di Varese. Si tratta di uno dei 12 itinerari a lunga percorrenza che attraversano l’Europa. Il tratto che attraversa Travedona Monate, passando per il Bosco delle Piane, è caratterizzato da un percorso relativamente semplice, ma ricco di interesse naturalistico. La segnaletica con il codice “E1” è ben visibile e permette agli escursionisti di seguire facilmente il sentiero. Percorrere anche solo un breve tratto dell’E1 significa entrare a far parte di una comunità europea di camminatori e contribuire alla valorizzazione di un patrimonio escursionistico transnazionale.

Consigli pratici

Il percorso è adatto a tutti, dalle famiglie con bambini agli escursionisti più esperti. Il dislivello totale è contenuto (circa 150 metri) e il tempo di percorrenza, includendo le soste per leggere i pannelli informativi e ammirare il panorama, si aggira intorno alle 2-3 ore per l’intero anello. È consigliabile indossare scarpe da trekking o comunque con suola antiscivolo, portare con sé acqua sufficiente e, nelle giornate più calde, un cappello per proteggersi dal sole. Come per tutti i luoghi naturali, anche per questo sentiero è fondamentale il rispetto da parte dei visitatori. Evitare di abbandonare rifiuti, non danneggiare la vegetazione, osservare senza disturbare gli animali selvatici sono buone prassi da tenere sempre presenti.

Attenzione alla processionaria

La processionaria è un lepidottero i cui bruchi, caratterizzati dalla tipica “processione” in fila indiana, possono rappresentare un problema sia per la salute delle piante sia per quella di persone e animali. Nei boschi, compreso il tratto di Travedona, la presenza di pini e altre conifere può favorire lo sviluppo di questo insetto, specialmente nei mesi primaverili in cui i bruchi scendono dagli alberi per interrarsi e completare la metamorfosi. I peli urticanti dei bruchi possono causare irritazioni, anche serie, in caso di contatto. Per questo motivo, durante le escursioni, è consigliabile non toccare mai i nidi bianchi e sericei visibili sui rami delle conifere e non sostare sotto le piante infestate. In caso di presenza massiccia, è bene segnalare il fenomeno alle autorità forestali locali.

A spasso con Fido

I sentieri boschivi sono ideali per passeggiate al fianco degli amici a quattro zampe. Data la possibilità di incrociare altri cani lungo il percorso, è importante seguire alcune semplici precauzioni per garantire un’esperienza piacevole e sicura per tutti. Innanzitutto, tenere sempre il cane al guinzaglio, specialmente nelle aree protette o durante il periodo di nidificazione degli uccelli selvatici (marzo-giugno). Questo non solo protegge la fauna locale, ma anche il cane da potenziali pericoli come la processionaria. A questo proposito, una speciale attenzione va al controllo di dove l’animale annusa il suolo, dato che i bruchi potrebbero essere “scesi” a terra. Portare una scorta d’acqua sufficiente anche per gli amici pelosi, insieme ad una ciotola pieghevole per permettergli di dissetarsi regolarmente, è un’accortezza da tenere presente, specialmente nelle calde giornate estive, in cui i cani potrebbero surriscaldarsi più facilmente. Dopo la passeggiata, il suggerimento è di controllare accuratamente il mantello di Fido per individuare eventuali zecche o altri parassiti. Infine, è buona cosa rispettare l’ambiente, raccogliendo i bisogni dei cani, evitando di abbandonarli nel bosco.

Articoli correlati