Come nascono le macchine per fare il freddo

Continua il reportage fotografico di Varesefocus dedicato alle professioni e ai prodotti dell?industria manifatturiera varesina. Protagonisti di questa puntata sono gli evaporatori e i condensatori d

Continua il reportage fotografico di Varesefocus dedicato alle professioni e ai prodotti dell?industria manifatturiera varesina. Protagonisti di questa puntata sono gli evaporatori e i condensatori di LU-VE Group, multinazionale tascabile con sede a Uboldo, che da quasi 40 anni produce e commercializza in tutto il mondo soluzioni innovative nel campo dello scambio termico

Tutto parte dalla realizzazione dei singoli componenti: alette, tubi, collettori e telaio metallico. Poi viene il montaggio dei cablaggi elettrici e dei motori/ventilatori. È così che nasce un evaporatore o un condensatore. A prendere vita per prime sono le ?batterie?, il cuore delle macchine per fare scambio termico. Una pressa trancia e forma il ?pacco alettato?, di rame oppure di alluminio (anche rivestito con trattamenti superficiali che lo fanno diventare resistente agli agenti aggressivi). Poi si passa alla fase di inserimento dei tubi (sempre di rame o alluminio) all?interno del ?pacco?, alla saldatura dei collettori che chiudono il circuito, al cui interno scorre il fluido refrigerante e infine al collaudo in pressione. Montaggio dei cablaggi elettrici, dell?elettronica di bordo e dei ventilatori chiudono il processo. A questo punto, le macchine sono pronte a produrre freddo o a disperdere calore.
Che si tratti del raffreddamento di processi industriali o di produzione dell?energia, di data center o grattacieli, di piccole batterie presenti all?interno delle spillatrici della birra oppure dei sistemi di condizionamento per treni e trasporti refrigerati, di piccole celle frigorifere per il macellaio sotto casa oppure di centri logistici per lo stoccaggio delle merci, LU-VE Group è in grado di fornire soluzioni adeguate a necessità anche molto diverse tra loro.
L?impresa fondata da Iginio Liberali nel 1985 è, attualmente, il terzo gruppo al mondo e il secondo in Europa per la produzione di scambiatori di calore ad aria. Ricavi per circa 620 milioni di euro. Quasi 1.080.000 metri quadrati di superficie totale impiegata e 3.600 di laboratorio dedicato a Ricerca e Sviluppo (uno dei maggiori d?Europa). Oltre l?80% della produzione che finisce all?estero in circa 100 Paesi, tra cui Germania, Cina, India, Paesi Arabi e Stati Uniti. Oltre 4.200 collaboratori di cui più di 1.100 in Italia, suddivisi in 20 unità produttive in 9 Paesi in Europa, Asia e Usa: questi i numeri della multinazionale tascabile, il cui quartier generale rimane, tuttavia, ben saldo in provincia di Varese, a Uboldo, dove LU-VE Group produce evaporatori e condensatori per varie applicazioni: refrigerazione (commerciale e industriale), raffreddamento di processi industriali, ?power generation? e condizionamento dell?aria (civile e industriale).
Come racconta il Chief Identity & Communications Officer, Fabio Liberali, figlio del fondatore Iginio, entrato stabilmente in azienda dopo svariati anni di gavetta e contratti di collaborazione rinnovati uno dietro l?altro: ?Mio padre era un dirigente d?azienda, ma aveva il sogno di diventare un imprenditore. Così, dopo diverse ricerche, quando quasi 40 anni fa venne a sapere che lo storico marchio Contardo Spa con sede ad Uboldo era fallito, lo acquisì. Da lì ebbe inizio la nostra Lucky-Venture, è questo il significato del nostro nome, che non poteva in alcun modo andare male, dato che era il frutto dei risparmi di familiari e amici, con la partecipazione di pochi coraggiosi investitori, che avevano fortemente creduto nella visione di mio padre?.
Da allora, LU-VE ne ha fatta di strada, moltiplicando per 62 volte il primo fatturato del 1986 e quotandosi in Borsa a Milano nel segmento AIM nel 2015, in quello MTA nel 2017 e all?Euronext STAR di Borsa Italiana nel 2022, senza mai mettere da parte il proprio approccio etico al lavoro. ?Da noi le persone vengono prima di qualsiasi cosa ? precisa Liberali ?. Il principio che sta alla base della filosofia di LU-VE è: ?Le imprese sono prima di tutto donne, uomini e idee. La materia grigia è la ?nostra materia prima?. Da noi è possibile trovare collaboratori con una lunga esperienza alle spalle, ma anche giovani entusiasti e creativi, sostenuti da specialisti accademici per quando riguarda lo studio e l?applicazione delle idee più innovative nel campo dello scambio termico. Dal 1986, lavoriamo al fianco del Politecnico di Milano e abbiamo esteso questo modello di collaborazione a circa 30 Università e centri di ricerca in tutto il mondo?.
Le tecnologie LU-VE sono utilizzate per il condizionamento di edifici storici come il Teatro Bolshoi di Mosca e il Palazzo dell?Eliseo di Parigi. I sistemi di close control progettati e realizzati dall?impresa di Uboldo garantiscono, inoltre, il condizionamento di precisione delle sale operatorie in Italia e all?estero, di web farm e sale controllo come quelle del nuovo Canale di Panama e dell?aeroporto internazionale King Abdulaziz, a Gedda in Arabia Saudita.
Ma LU-VE è anche sinonimo di sostenibilità: ?Essere un?azienda green era nei nostri piani fin dall?inizio. Siamo stati antesignani nel nostro settore. Oggi prestare attenzione all?ambiente e alle persone è sempre di più una necessità per rimanere competitivi sui mercati. I nostri prodotti, infatti, sono pensati e realizzati in ottica di riduzione dei consumi energetici, delle dimensioni delle macchine e delle emissioni sonore, inferiori anche del 40% rispetto alla media di mercato. La nuova sfida di cui siamo stati, ancora una volta, precursori è l?utilizzo dei fluidi refrigeranti naturali a basso o nullo impatto ambientale?, spiega infine Fabio Liberali.

Tutte le foto di questo reportage sono state scattate da Lisa Aramini Frei

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