Elmec 3D presenta l’Expo dell’Impossibile
Un futuro che è già presente e una tecnologia che ne è protagonista: questo il tema al centro dell’evento organizzato dalla Elmec 3D di Brunello dal titolo “Expo dell&
Un futuro che è già presente e una tecnologia che ne è protagonista: questo il tema al centro dell’evento organizzato dalla Elmec 3D di Brunello dal titolo “Expo dell’impossibile”. Un incontro, che si è tenuto al Campus Tecnologico dell’impresa varesina, per illustrare le potenzialità e i benefici della manifattura additiva. Dallo spazio al medicale. Dallo sport all’automotive. Dal manifatturiero al tooling dei beni di consumo, passando per la nautica e per il luxury. Sono alcuni dei campi di applicazione della stampa 3D. “Abbiamo scelto testimonial provenienti da ambiti molto diversi tra loro proprio per sottolineare quanto la manifattura additiva sia trasversale e applicabile in vari campi – ha raccontato Martina Ballerio, Responsabile della Business Unit di Elmec 3D –. Ci poniamo come ‘abilitatori tecnologici’ al servizio delle imprese per far comprendere come l’inserimento della stampa tridimensionale in un processo produttivo permetta di velocizzare la produzione, ottimizzarne i costi e ridurre gli sprechi”.
L’incontro è stato un’opportunità di confronto tra imprenditori e tecnici delle industrie manifatturiere, stakeholder, studenti universitari ed esperti della materia. Al centro degli interventi il racconto di come, progetti impensabili e oggetti dalle geometrie impossibili, siano diventati invece possibili grazie alla manifattura additiva, facendo letteralmente immergere il pubblico in un futuro che solo qualche anno fa era fantascienza. I partecipanti sono stati accolti nella mensa aziendale che, per l’occasione, si è trasformata in una sala d’esposizione di tutti quegli oggetti e componenti in polimero, resina e metallo ottenuti grazie all’utilizzo della stampa 3D.
“Grazie a questa tecnologia – ha spiegato Edoardo Rama, Supply Chain Manager di Zeiss Vision Care – abbiamo realizzato, durante il periodo di emergenza sanitaria, un kit protettivo per i medici”. È la testimonianza dell’impresa di Castiglione Olona, realtà attiva nel panorama dell’occhialeria mondiale, che utilizza la stampa tridimensionale. Grandi opportunità attendono anche il settore aerospaziale. “La manifattura additiva nello spazio ricopre un ruolo molto importante – ha affermato Tommaso Ghidini, capo della Divisione Strutture, Meccanismi e Materiali dell’ESA, resident professor al Politecnico di Milano, scrittore e divulgatore scientifico –. La tecnologia non viene utilizzata solo sulla Terra per preparare le missioni spaziali, ma anche in orbita per costruire pezzi che si rompono o sono da sostituire”. Il prossimo obiettivo è quello di utilizzare la stampa 3D anche sulla Luna e su Marte.
Bianca Maria Colosimo, professore di Additive Manufacturing al Politecnico di Milano, ha posto l’attenzione sul bioprinting. “Stiamo lavorando per riprodurre organi umani e carne artificiale”. È un progetto di medio-lungo periodo che, però, avrà ricadute più che positive sia nel settore medicale sia nella società contemporanea. Le potenzialità della stampa 3D sono state apprezzate anche dagli sportivi Sara Bertolasi, campionessa olimpica di canottaggio, Leonardo Abruzzo, motociclista in Moto3 e Aurelio Proserpio, velista e costruttore di barche.
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