A MalpensaFiere nasce una comunità energetica

Il Centro Congressi MalpensaFiere di Busto Arsizio costituirà una comunità energetica rinnovabile (CER). È prevista l’istallazione di un impianto fotovoltaico della capacit&

Il Centro Congressi MalpensaFiere di Busto Arsizio costituirà una comunità energetica rinnovabile (CER). È prevista l’istallazione di un impianto fotovoltaico della capacità di 1 Megawattora che, a regime, produrrà, annualmente, 1 Gigawattora di energia “green”. La CER bustocca, ancora in fase di progettazione, ha già raccolto l’interesse da parte di alcune imprese locali ed enti. BTSR International, Sport Service Mapei, Sommese Petroli, Fogliani, Double Tree Hilton, Giardineria, Riscaldamento Sant’Anna, Centrocot, Its Incom: questi i nomi delle realtà che hanno scelto di supportare l’iniziativa.

L’occasione per lanciare questo ambizioso progetto è stato EnergEtica 2023, il forum sulla transizione energetica organizzato dalla Camera di Commercio di Varese. Si è trattato di una giornata ricca di eventi. Iniziata con una sessione in plenaria per fare il punto della situazione sull’attuale scenario energetico in cui si trova il Paese, e proseguita con un susseguirsi di panel tematici. Tra questi, anche uno a cura di Confindustria Varese, attraverso l’analisi economica e di contesto presentata da Fabio Tarocco, Responsabile dell’Area Energia di Univa Servizi.

Costruire un futuro fatto di autonomia, transizione, comunità rinnovabili, risparmio e condivisione: questi gli obiettivi posti al centro del Forum EnergEtica 2023. Per raggiungerli, però, è indispensabile agire subito. Mettere sul piatto azioni concrete e di visione. Fare rete tutti insieme. “È importante lavorare in sinergia tra istituzioni, enti, imprese e operatori privati – ha spiegato il Presidente della CCIAA, Mauro Vitiello –. Ecco perché, come Camera di Commercio di Varese, poniamo la transizione energetica quale asse portante della nostra programmazione strategica dei prossimi cinque anni a favore del sistema economico varesino”.

Le CER, rappresentano, quindi, un’evoluzione a senso unico, un progresso, un avanzamento verticale. “È necessario progettare il domani con coraggio, avendo consapevolezza dell’oggi – ha sottolineato Vitiello -. È fondamentale diffondere la conoscenza su queste materie ed essere da esempio e stimolo per gli altri”.

Ma quali sono i vantaggi di costituire una comunità energetica rinnovabile? “Le CER nascono con lo scopo di mettere insieme sia i produttori sia i consumatori di energia – ha specificato Massimo Carbone, Ingegnere Esperto di Energia -. È importante bilanciare perfettamente i flussi per evitare sprechi. Bisogna favorire l’autoconsumo istantaneo, preferendo i sistemi di accumulo ed eliminando lo scambio sul posto”. Possono entrare a far parte di questa “rete” persone fisiche, piccole e medie imprese o enti locali che vogliano contribuire a generare benefici sociali, ambientali ed economici, sia ai membri stessi della comunità, sia al territorio.

Per costruirle, invece, ci sono alcuni passaggi da seguire. Per prima cosa si identificano i soggetti interessati nella stessa area; si simula il fabbisogno di energia dati i consumi dei futuri membri della CER; si definiscono le aree disponibili per realizzare gli impianti di produzione; si passa alla costituzione dell’ente giuridico no profit; si realizzano gli impianti condivisi; si definiscono la governance e le regole di ripartizione tra i membri; si ripartiscono i proventi della valorizzazione dell’energia prodotta e gli incentivi sull’energia auto consumata oraria.

Le istruzioni per comporre il puzzle ci sono. Le basi per avviare queste comunità sono solide.

Un esempio virtuoso, in questo scenario, arriva proprio da un’impresa varesina: la Elmec Solar di Brunello, società BCorp certificata, appartenente al Gruppo Elmec. “Nell’ambito della nuova normativa dell’autoconsumo diffuso, è nata una progettualità insieme al centro espositivo Villa Erba a Cernobbio – ha raccontato Alessandro Villa, AD di Elmec Solar e membro del consiglio di Italia Solare -. L’iniziativa consiste nel collegamento di un impianto fotovoltaico di un parcheggio vicino al Centro espositivo, sfruttando la logica dell’autoconsumo”. Se si ipotizza che nel periodo estivo, quello in cui si produce generalmente di più, la Villa comasca non ospita eventi o fiere, ci sarà una grande quantità di energia inutilizzata e, quindi, potenzialmente sprecata. D’inverno, invece, sempre facendo delle ipotesi, succede la cosa inversa. Villa Erba ospita tanti convegni e, quindi, ha un fabbisogno di energia maggiore. Ma, nel periodo invernale, di solito, la produzione è di gran lunga minore rispetto all’estate. Ecco spiegato il motivo per cui conviene costituire una CER. “Il Centro espositivo potrà donare ai membri l’energia in eccesso durante i periodi in cui non la utilizza tutta e, invece, richiederla, nei momenti in cui si trova a doverne utilizzare in quantità maggiori” ha spiegato Villa.

Nella teoria fila tutto ma nella pratica c’è qualche ostacolo da dover superare. Uno di questi affligge particolarmente l’Italia: “L’autonomia energetica del nostro Paese si aggira intorno al 22,9% – ha dichiarato Antonio Romeo, Direttore Generale Dintec (consorzio per l’innovazione tecnologica, ndr) -. La media europea è del 39,5%. Siamo quintultimi in Europa”. Lo Stivale è, di fatto, il fanalino di coda. Ma le aspettative dell’Unione Europea sono alte e sempre più stringenti. “Per raggiungere i goals del Piano Nazionale Integrato per il Clima e l’Energia – ha continuato Romeo – bisognerà produrre 70 Gigawattora di rinnovabili entro il 2030 e ben 350 Gigawattora entro il 2050”. Praticamente, all’Italia servirebbe una quantità di pannelli fotovoltaici uguale a due volte il territorio della Provincia di Varese per soddisfare queste necessità.

Il Paese, però, si trova a dover cavalcare l’onda di uno scenario completamente nuovo rispetto a quello del passato. “Dopo una prima fase di shock dei prezzi dell’energia, e anche del gas, da settembre, circa, la fase più acuta della crisi probabilmente ce la siamo lasciata alle spalle” ha affermato Fabio Tarocco, Responsabile dell’Area Energia di Confindustria Varese e Univa Servizi. Il mercato, seppur ancora incerto, si sta riassestando. I livelli dei prezzi sono ormai quasi stabili da qualche mese, “anche se sono comunque raddoppiati rispetto al periodo prima della crisi – ha specificato Tarocco -. Dobbiamo abituarci a questa nuova normalità almeno per i prossimi cinque anni”. Il messaggio è chiaro: bisogna investire nelle fonti rinnovabili, anche attraverso le opportunità offerte dalle CER. “Il grande vantaggio di questo sistema sostenibile – ha concluso Tarocco – è quello di avere una quasi totale certezza dei costi da sostenere per l’acquisto di energia nel medio lungo periodo. Cosa per niente scontata visti gli ultimi eventi”.

 

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