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Le ultime in ordine di tempo sono state Tecniconsult e I.S.A. Altanova Group. Ma tra le new entry del 2018 bisogna aggiungere anche Comerio Ercole, Ficep e Missoni. Cresce anche nel Varesotto l’interesse delle aziende per il percorso di apertura ai mercati ideato da Borsa Italiana e Confindustria

Fino a ieri Tecniconsult Spa, azienda di Busto Arsizio che opera nel settore delle lavorazioni in vetroresina, per sostenere il proprio sviluppo si rivolgeva solo alle più classiche e tradizionali fonti di finanziamento: “Istituti bancari, autofinanziamento, finanziamento dei soci”, come spiega il Ceo Andrea Pelizzola. Poi la svolta: l’entrata nel Progetto Elite di Borsa Italiana. “Un passo voluto per aumentare le nostre competenze rispetto agli strumenti di finanza straordinaria, per entrare a far parte di un più ampio network di conoscenze finanziarie, per incontrare eccellenze accademiche e imprenditoriali e raccogliere così best practice e spunti di miglioramento nella gestione della nostra crescita aziendale”. I motivi per cui un’azienda entra nel programma internazionale di Borsa Italiana, nato nel 2012 in collaborazione con Confindustria per supportare il sistema produttivo nella realizzazione dei propri progetti di crescita, stanno tutte qui, nelle parole del Ceo Pelizzola. Tecniconsult è una delle ultime imprese della provincia di Varese ad essere entrata a far parte di Elite. La porta di ingresso è stata l’Elite Desk presente all’interno dell’Area Finanza dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Uno dei primi sportelli nati in Italia su impulso del Sistema Confindustria proprio per incentivare e accompagnare il sistema produttivo verso percorsi di innovazione della finanza d’impresa. “Un processo - spiega il Presidente dell’Unione Industriali, Riccardo Comerio - oggi quanto mai necessario per affrontare le sfide che pone di fronte a noi la nuova manifattura digitale e l’internazionalizzazione dei mercati. Per dar vita ad un’industria moderna anche sul nostro territorio occorre partire da qui: dall’apertura delle aziende al mercato dei capitali e a nuovi canali di raccolta delle risorse a sostegno della crescita”. Non è detto che ciò significhi per forza quotarsi. Non tutte le imprese che partecipano al percorso Elite finiscono poi sui listini. Gli approdi finali possono essere i più disparati: l’apertura del capitale al venture capital, la partecipazione a joint venture, lo sbarco su mercati esteri inesplorati, emissioni di bond e minibond, passaggi generazionali innovativi.

A spingere verso Elite un’altra realtà aziendale del Varesotto, come la I.S.A. Altanova Group, azienda di Taino del settore dell’elettronica, è stata, per esempio, la necessità, spiega il Ceo Gino Amadi, “di affinare competenze e conoscenze del team al fine di prepararci alle sfide del prossimo futuro, consentendo inoltre di acquisire maggiore visibilità sul panorama internazionale e permettendo nel contempo il confronto con altre professionalità ed aziende che porti a promuovere una costruttiva e proficua attività di networking”. Tecniconsult e I.S.A. Altanova Group sono le ultime due imprese varesine che, in ordine di tempo, hanno deciso a metà aprile di intraprendere il percorso Elite. Salgono così a 18 le imprese del Varesotto che hanno fino ad ora aderito a Elite. Cinque quelle che sono entrate nel percorso da inizio 2018. Oltre a Tecniconsult e I.S.A. Altanova Group a inizio marzo altre 3 aziende sono state accettate in Elite per il tramite dell’iniziativa “Elite UBI Banca Lounge”, un’evoluzione dell’accordo sottoscritto da UBI Banca e Confindustria lo scorso settembre 2017 per sostenere le aziende impegnate nei processi di innovazione e trasformazione digitale e promuoverne la crescita dimensionale oltre che l’accesso ai mercati dei capitali. In quel caso si trattò della Comerio Ercole Spa di Busto Arsizio (costruzione di impianti e macchine per la lavorazione della gomma, della plastica e dei tessuti), della Ficep Spa di Gazzada Schianno (costruzione di impianti e macchine per la lavorazione dei metalli) e un’azienda sinonimo di moda made in Italy nel mondo che non ha bisogno di molte presentazioni: la Missoni Spa di Sumirago.

Andrea Pelizzola, Ceo di Tecniconsult: “Vogliamo incontrare eccellenze imprenditoriali per raccogliere spunti di miglioramento nella gestione della nostra crescita aziendale”

Per quanto riguarda, invece, i numeri che esprime Varese in Elite, le aziende del territorio aderenti contano un fatturato di 1,035 miliardi che nell’ultimo anno è cresciuto mediamente di quasi il 9%. Parliamo di imprese che danno lavoro a 4.340 addetti. Telecomunicazioni, Information Technology, laboratori, case di moda, packaging, fino al comparto delle macchine utensili: la partecipazione dell’industria del territorio a Elite è trasversale e coinvolge tutti i settori indistintamente. Un po’ come avviene anche a livello nazionale e non solo. Ad oggi Elite rappresenta una community internazionale composta da 828 aziende, di cui 520 italiane, per oltre 60 miliardi di euro di ricavi e più di 290 mila dipendenti. “Elite – spiega Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana e Presidente di Elite – ha l’obiettivo di accelerare il processo di crescita e internazionalizzazione delle aziende attraverso un percorso graduale di avvicinamento degli imprenditori al miglior utilizzo dei mercati finanziari. Negli ultimi anni la consapevolezza di dover considerare forme di finanziamento complementari al tradizionale sistema bancario è cresciuta notevolmente e il cambiamento è in atto: oltre il 30% delle aziende Elite ha realizzato operazioni di finanza straordinaria, dalla merger & acquisition e joint venture, alla quotazione, all’emissione di bond”. Ma con quali risultati sull’economia reale? “Tre evidenze - racconta Luca Peyrano, Ceo e General Manager di Elite - possono riassumere l’impatto che siamo riusciti a generare in Italia in questi anni: l’aumento della dimensione delle aziende con una crescita media del 10% in termini di fatturato, l’aumento della profittabilità con una crescita media dell’Ebidta del 9%, l’aumento dell’occupazione con un incremento degli addetti delle imprese aderenti del 56%”.

 

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