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Per aziende giovani come Nau! la sostenibilità è un elemento costitutivo. Nata nel 2005 nel distretto dell’occhialeria di Castiglione Olona oggi è considerata una delle imprese più interessanti del settore perché ha fatto quello che nessuno aveva osato fare prima, coniugando, nel suo modello di business, design, originalità, sostenibilità ambientale e prezzo accessibile.

 

Per ogni paio di occhiali venduto, Nau! destina una percentuale a Legambiente

“Nelle nostre azioni di sostenibilità cerchiamo di essere concreti  - dice Fabrizio Brogi, presidente e fondatore di Nau! -. Siamo stati i primi a produrre e a lanciare una collezione di occhiali in plastica riciclata fino al 98 per cento. Eliminiamo ciò che è superfluo, riduciamo al minimo gli imballaggi e rendiamo riciclabile tutto quello che è possibile riciclare, compresa la busta che si riceve al momento dell’acquisto utilizzabile per la raccolta differenziata”. Per ogni paio di occhiali venduto, Nau! destina una percentuale a Legambiente, dal 2007 è sponsor della Goletta verde ed è l’unica impresa in Europa nel settore dell’occhialeria ad avere certificazioni ambientali. Brogi seleziona i fornitori sulla base dei valori condivisi, tanto che per alcuni progetti preferisce parlare di partnership e non di fornitura.

“Non è giusto far pagare al consumatore finale le inefficienze del sistema"

Nau! crede molto nel capitale umano e nella capacità di fare squadra. Ogni anno investe il 5% del fatturato in formazione, una percentuale alta rispetto alla media del settore. Negli oltre 100 negozi, accanto a commessi preparati sul prodotto, ci sono optometristi e ottici in grado di dare risposte tecniche adeguate alle richieste del cliente. Un servizio di qualità che, insieme a un ricambio continuo delle collezioni (ogni 2 settimane ne vengono proposte di nuove), ha contribuito nel 2015 a far crescere il fatturato fino a 23 milioni di euro, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Il prezzo è importante, soprattutto in tempi di crisi, ma nel caso di Nau! non è l’unico e tantomeno il principale motivo per cui il consumatore sceglie questo prodotto. “Non è giusto far pagare al consumatore finale le inefficienze del sistema, - conclude l’imprenditore -. Ecco perché bisogna eliminare i fronzoli, utilizzare tecnologie avanzate per lavorare con la massima efficienza ed evitare costi inutili”.

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