Il processo di modernizzazione delle città viaggia parallelamente a quello dell’industrializzazione. Lo sviluppo economico moderno è legato, perciò, a doppio filo alla storia della crescita dei centri industriali e dei nuovi servizi nati per soddisfare i bisogni di metropoli sempre più complesse. In questo senso è esemplare il caso di Milano, capoluogo lombardo in grado di rappresentare al meglio, fin dagli inizi del secolo scorso, lo stretto legame esistente tra sviluppo e industria. Una storia ripercorsa attraverso le immagini dell’Archivio della LIUC – Università Cattaneo, in occasione della sedicesima giornata nazionale del Cinema Industriale.

“Nel 1929 Milano è una città industriale, la più industrializzata in Italia, ma è percepita come diversa dalle altre”

“Nel 1929 Milano è una città industriale, la più industrializzata in Italia, ma è percepita come diversa dalle altre”, ha spiegato Giorgio Bigatti, Docente all’Università Bocconi tra una proiezione e l’altra. “Milano è vista come una città moderna, in movimento e in trasformazione. Le giornate sono scandite dalle sirene e dai fumi della grande città mossa dall’industria”.

In altre parole “la modernità è industria e la città diventa uno snodo di idee, gente e merci. Mossa, per l’appunto, dal motore industriale ma anche dal commercio e dalla finanza”. Il cambiamento e lo sviluppo sono connaturati alle città, le cui tappe di evoluzione seguono la crescita delle esigenze cittadine via via sempre più articolate. Si passa dalla necessità di acqua potabile, a mezzi di trasporto veloci, senza dimenticare l’energia motrice e l’illuminazione notturna: queste solo alcune delle opere in cui si sono sviluppate le aziende di servizi nel corso del tempo. La storia della crescita economica del Paese è legata anche a questi fenomeni, alla realtà delle aziende municipalizzate.

Ed è così che diventa (quasi) magicamente possibile fare un tour virtuale per le strade nella Milano del 1939

E tra le modalità scelte per interagire ed informare la cittadinanza e le amministrazioni di riferimento circa le ultime novità ed i risultati ottenuti dalle società di servizi urbani, il cinema industriale spiccava (e spicca tutt’ora) per semplicità ed immediatezza. Quello che agli inizi del ‘900 era un semplice, quanto efficace mezzo di comunicazione, oggi assume un nuovo ruolo: quello di inestimabile documento storico, capace di restituire uno spaccato di vita industriale ripreso durante alcune fasi cruciali della nostra storia nazionale. Ed è così che diventa (quasi) magicamente possibile fare un tour virtuale per le strade nella Milano del 1939, grazie a preziosi filmati e testimonianze risalenti all’epoca del Miracolo economico, in parte custoditi nell’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa della LIUC - Università Cattaneo. Quale modo migliore per celebrare il connubio tra arte cinematografica e industria italiana che ha accompagnato gli anni del boom economico italiano.

Nel numero di Varesefocus cartaceo, che uscirà in edicola lunedì 12 dicembre in allegato, in provincia di Varese, a Il Sole 24 Ore, Valerio Castronovo, Presidente dell’Archivio LIUC racconterà con un articolo scritto di suo pugno questa chiave di volta dello sviluppo economico italiano.

Ecco di seguito un passaggio del suo pezzo: “Nel 1898 la nuova centrale di Paderno della Edison, con una potenzialità di 6.000 kW, aveva iniziato a fornire energia elettrica quasi interamente a Milano; nel frattempo Carlo Esterle, designato dalla Banca Commerciale alla guida della Edison, aveva provveduto a risanare le precedenti perdite di gestione. Alla Edison si affiancò l’Azienda elettrica municipale. Un’impresa analoga sorse, per iniziativa dell’amministrazione comunale, anche a Torino. D’altra parte fu questo un periodo in cui si affermò, sia a Milano che a Torino, al di là delle diverse connotazioni politiche della giunta municipale, l’idea del Comune come “azienda”, quale promotore e comprimario, di importanti iniziative per lo sviluppo delle infrastrutture (a cominciare dalle strade e dai trasporti tramviari), dell’edilizia abitativa popolare, del sistema scolastico, nonché per il miglioramento delle condizioni igieniche e dell’assistenza sanitaria. Quest’opera venne man mano estendendosi dai quartieri centrali alle barriere periferiche”.

 

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