voglio_una_presma

Chiamano da tutto il mondo per avere le macchine dell’impresa di Gornate Olona. Dai Paesi del Sud e del Nord America, ma anche da quelli dell’Africa del Nord e del Sud Est asiatico. Un portafoglio ordini internazionale fatto di aziende che per fabbricare i loro prodotti non vogliono dei sistemi standard ma macchinari su misura

Si estende per 20mila metri quadrati, ha circa 50 dipendenti, detiene un fatturato che si aggira attorno ai 9 milioni di euro e serve aziende in tutto il mondo, alcune anche dal calibro internazionale. Nel 2022 compie 95 anni e si avvicina a spegnere 100 candeline dopo una vita nel settore della meccanica. È la Presma di Gornate Olona. Una realtà manifatturiera da tre generazioni attiva nella fabbricazione di macchine per la produzione di prodotti plastici. Nata lungo il fiume Olona nel 1927, dal “nonno meccanico” attivo nel settore dei pettini, oggi l’azienda, con sede nella frazione di Torba, non lontana dalla zona in cui è sorta, costruisce macchine per materie plastiche destinate a diversi settori. Da quello degli strumenti domestici, come basi per scope, spazzole e pennelli, a quello della calzatura e degli elettrodomestici, fino all’arredo da giardino e all’utensileria, passando per i tappi in imitazione sughero e la cantieristica stradale.

Parliamo di macchine industriali studiate ad hoc dagli uffici tecnici di Presma e create su commessa. Nello specifico, sono presse a iniezione che trasformano la plastica da materiale in granuli a prodotti finiti. Sistemi in grado di sciogliere i polimeri attraverso una trafila che a sua volta inietta nello stampo l’articolo da produrre. Non macchine standard per oggetti qualsiasi, ma presse a iniezione “speciali” per prodotti specifici. “Sono macchine progettate e realizzate per poter ottenere prodotti che, con l’utilizzo di presse a iniezione standard, sarebbero infattibili o economicamente non vantaggiosi”. È così che spiegano l’attività Giorgio, Franco, Enrica e Lucia Canziani, i nipoti di quel “nonno meccanico”, oggi tra i titolari alla guida dell’impresa.

Ecco perché in termini sia di numeri, sia di qualità, “le macchine tradizionali, in alcuni settori, non possono competere con le Presma”. Sistemi fatti dal connubio tra meccanica e intelligenza artificiale, che possono essere lunghi solo 2 metri, ma più frequentemente superano i 5, i 6, i 7 metri, per un peso che può variare da 900 chili, nel caso delle macchine più piccole, a 115 tonnellate. Questa la cifra che ha toccato la progettualità più grande realizzata finora: una pressa a iniezione costituita da 20 stazioni (stampi), per Pvc riciclato da cavo elettrico; lunga 17 metri, larga 9,50 e alta quasi 3. 

Quelle che realizza la realtà varesina sono presse a iniezione per le materie plastiche, studiate ad hoc in base alla commessa, con un valore che oscilla tra i 150mila e i 2 milioni di euro  

Macchine che per la loro progettazione, dallo studio alla realizzazione, necessitano di 2/3 mesi, ma anche 4 o 5. Tra i 150mila e i 2 milioni di euro oscilla, invece, il loro valore. Tutto in funzione principalmente alla loro grandezza. Nove i milioni di euro attorno a cui si aggira il fatturato medio, degli ultimi anni, dell’azienda. “L’anno scorso abbiamo toccato gli 11 milioni – precisa il titolare Franco Canziani –. Numeri che si prevedono in crescita sia per via dell’aumento dei prezzi, sia per l’incremento della produzione. Il 75% è frutto di export: una costanza da parecchi anni, con picchi dell’80%”. Quelle che hanno bisogno dei sistemi Presma sono aziende che realizzano svariati prodotti in materiale plastico: che siano tappi in finto sughero (creato da resine termoplastiche) ad uso enologico o ruote per carrelli, ma anche manufatti in Pvc riciclato da cavo elettrico, per la cantieristica stradale o, ancora, isolatori per tralicci d’alta tensione in silicone solido (per questo specifico settore è stata realizzata una pressa unica nel suo genere, a singolo stampo, per un articolo lungo fino a 4 metri). Senza dimenticare la gomma naturale per il settore automotive a cui l’azienda si è dedicata di recente con la costruzione di presse multistazione ed estrusori dedicati. Tutte strade che si sono aperte e aggiunte alla produzione della Presma nel corso degli anni. 

Agli inizi, infatti, l’impresa era attiva nel settore dei pettini e degli occhiali; solo in un secondo momento, quella che allora si chiamava “F.lli Canziani”, è passata alla produzione di presse verticali e orizzontali per cacciaviti e coltelli. Alla fine degli anni ‘50, invece, alcuni amici calzaturieri di Varese hanno intravisto nella plastica e nelle presse Presma la possibilità di fare dei componenti della scarpa, al posto degli elementi naturali. Da qui, l’azienda ha iniziato a produrre macchinari specifici dedicati alla creazione dei componenti della calzatura: dal tacco al sottotacco, fino alla suola e al sottopiede. Successivamente, alcune tipologie di macchine multistazione, per lo stampaggio di zoccoli in polipropilene espanso (imitazione legno), sono state convertite alla produzione di basi per le scope. Un’intuizione, questa volta, di clienti toscani.

Questi prodotti di fatto rappresentavano le prime opportunità per il riciclo di materiali plastici, per lo più derivanti da residui di lavorazione, in particolare quelli dei pannolini, che ancora oggi rappresentano una mescola ideale. È proprio dai clienti che arriva ogni grosso sviluppo aziendale. Sono loro che, a partire dalla commessa, spingono l’azienda ad affacciarsi su nuovi fronti. I più grandi e recenti sviluppi industriali riguardano la fabbricazione di macchine per la produzione di tappi ad uso enologico, di cacciaviti in tre materiali e di manufatti in Pvc riciclato, dedicati alla sicurezza e alla cantieristica stradale e urbana. Settori in cui Presma sta lavorando particolarmente dalla fine degli anni ‘90 con commesse che arrivano principalmente da aziende in Germania, Inghilterra, Francia e Spagna. È nei Paesi europei che l’azienda detiene il suo mercato più forte, ma il parco clienti è internazionale. 

Gli ordini arrivano anche da aziende dei Paesi del Sud e del Nord America, ma anche dell’Africa del Nord e del Sud Est asiatico. A livello nazionale, invece, i clienti sono pochi, ma molto importanti. Per accordi di riservatezza Presma non può rivelare i loro nomi. Brand dal calibro internazionale che arrivano al campanello dell’impresa gornatese attraverso il passaparola. “Ci chiamano e dicono: ‘Voglio una Presma’. Quasi sempre perché l’hanno vista in un’altra azienda” continua a raccontare Franco Canziani. Chiamate e commesse sinonimi del fatto che la qualità premia, di cliente in cliente. E chissà cosa richiederanno in futuro: è da loro, a quanto pare, che dipendono i prossimi progetti di Presma.  



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