Spesso su queste pagine si racconta di quel felice incontro tra talento, tradizione e capacità di innovazione che è alla base del made in Varese. Un racconto che fanno le imprese, quotidianamente, con la loro storia, la capacità e la tenacia, il marchio e la narrazione che portano ovunque. Non sempre queste storie sono note a tutti, in particolare a chi abita il territorio. Capita, infatti, di incontrare qui eccellenze uniche, famose in tutto il mondo, eppure sconosciute a molti e raccontarle ha un valore ancor più grande: scenografico, per usare una parola a tema con il settore di cui stiamo parlando. La storia della Peroni Spa di Gallarate, che quest'anno ha ricevuto un riconoscimento per il centenario di fondazione, è esemplare. “Tessuti per tradizione, il teatro per vocazione” riporta il sito dell'azienda, che vi suggeriamo di visitare anche solo per le splendide fotografie dei lavori realizzati nelle location più prestigiose del mondo.
 

Da Shakespeare a Tiziano Ferro: l'allestimento perfetto sulle scene di tutto il mondo è firmato Peroni da Gallarate

La manifattura Peroni di Gallarate, infatti, opera nel tessile già alla fine del '700. Nel 1982, spinto dalla crisi del settore, il giovane Michele rileva un ramo dell'azienda, che già fin dagli anni '50 riforniva dei propri tessuti il Teatro alla Scala di Milano e il Regio di Torino. Con la guida dell'esperienza solida del padre e seguendo la passione personale per teatro e opera lirica, decide di orientare l'attività esclusivamente alle realizzazioni del settore. Una scelta ambiziosa e strategica che, in maniera affascinante, si fonde con il dietro le quinte del mondo dello spettacolo: l'imprenditore diventa in breve una sorta di artista, personaggio tra i più conosciuti ed amati da macchinisti, operatori alle luci, decoratori, costumisti, registi e scenografi, portando il talento di famiglia e la tempra “da Gallarate” in giro per il mondo.
Una produzione vasta, quella di Peroni, partita con tela e tulle in grande altezza, opere sottoposte a continue prove di ignifugazione: poi velluti, sete e una miriade di altri tessuti vanno ad ampliare la gamma dei prodotti per scenografia, seguiti dai materiali plastici, dalla meccanica di movimentazione per scene e sipari che, in breve, vengono richiesti dai teatri di tutto il mondo. Michele stesso li progetta, collauda e avvia alla realizzazione, mentre la “Peroni Prodotti e Servizi per lo Spettacolo” accresce la propria fama grazie al passaparola degli addetti ai lavori, che sempre più spesso si rivolgono a lui soprattutto per cercare un consiglio. Germoglia così, e non cambierà nel tempo, la filosofia aziendale, che ancora soddisfa le richieste di una clientela alla ricerca di prodotti di grande effetto e in tempi rapidi, sicuri e con un ottimo rapporto qualità prezzo. L'impresa diventa in meno di vent'anni un riferimento nel settore e non solo per quanto riguarda l'aspetto tecnico, collaborando persino a due riviste per gli appassionati di opera lirica. Quando nel 2000, purtroppo, Michele viene a mancare per un incidente, è la moglie Elisabetta a raccoglierne l'eredità ma soprattutto lo spirito, forte dell'esperienza del marito e di una squadra che ne ha sposato l'entusiasmo e il saper fare.
La produzione oggi rappresenta un unicum: basti pensare che lo stabilimento di Gallarate dispone di due telai per tessuti in grandi altezze (fino a 12 m), i soli in Italia e tra i pochissimi in Europa, e, oltre agli schermi cinematografici e teatrali, non è raro assistere alla fabbricazione di ciclorami di 3-4mila mq. La clientela eccellente porta il nome dell'azienda nei posti più prestigiosi: Peroni firma produzioni teatrali dal grande fascino classico ma anche lavori contemporanei di altissimo impatto scenico come i mega tour di Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti, Jovanotti.
 

Michele Peroni, imprenditore “dietro le quinte”, amato da tecnici, costumisti, registi e scenografi

“Tutte le commesse anche se in apparenza possono sembrare simili in realtà nascondono aspetti di volta in volta differenti” ci racconta Serena Peroni, la nuova generazione d'impresa. “Ed è qui che nasce la capacità di innovazione. Nel cercare di applicare l’esperienza sviluppata in tanti anni di attività con la necessità di creare sempre nuove soluzioni che possano soddisfare nel migliore dei modi le aspettative e le necessità del cliente”. Capacità dunque che, secondo l'imprenditrice nasce da un incontro di fattori. “I clienti vengono da Peroni presentando le loro richieste, alcuni hanno bisogno di essere guidati, altri dispongono già di progetti dettagliati” racconta. “In qualsiasi caso l’obiettivo è quello di dare concretezza alle idee sviluppando soluzioni qualitativamente e tecnicamente ottimali”. Soluzioni che rappresentano proprio quel condensato di creatività e ingegno, bellezza e tecnica che simboleggia alla perfezione il made in Italy.
Un valore effettivamente percepito all'estero oppure no? “Sono convinta - conferma Serena Peroni - che il made in Italy abbia forte valore all’estero e che rappresenti un asset con notevoli potenzialità su cui è necessario impiegare ancora notevoli risorse. Il confronto con i competitor esteri, europei ed extraeuropei, è estremamente impegnativo. Il livello è alto e proprio per questo sempre più competitivo e coinvolgente”.Nel nostro settore – continua - credo che vengano percepiti principalmente valori quali qualità delle lavorazioni, efficienza e flessibilità del servizio offerto”.
In un curriculum di eventi meravigliosi sotto molti aspetti nasce poi la curiosità di scoprire se qualcuno le sia rimasto particolarmente nel cuore. “Nel 2013 per l'allestimento dell’Universiade in Kazan’ (in Russia ndr) abbiamo creato uno schermo a 360° con una superficie di 1.250 mq e altri cinque schermi per proiezione frontale circolari e concentrici” racconta Serena. “In tutto abbiamo creato una superficie proiettabile di 3.200 mq. Andando indietro con gli anni, invece, ricordo nel 2006 le olimpiadi invernali a Torino con un sipario alla veneziana di dimensioni stupefacenti, 20 m di altezza e oltre 50 m di apertura. Non mancano i concerti e ovviamente gli allestimenti teatrali come La Tempesta di Shakespeare. Spero che il futuro offra altrettanto!” E lo speriamo anche noi.



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