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Nel centro storico di Busto Arsizio sorge la chiesa di Santa Maria di Piazza, consacrata all’Assunta e costruita in breve tempo, tra il 1517 ed il 1522. L’attuale santuario si trova in un’area in cui il culto religioso era praticato sin da tempi pagani, e dove, secondo le fonti storiografiche locali, nel 1300 esisteva una chiesina dedicata alla Vergine. All’epoca della sua costruzione, Busto Arsizio era sotto il dominio del conte Galeazzo Visconti, feudatario della città dal 1488, e viveva un momento tranquillo e propizio dal punto di vista civile e culturale. La nuova chiesa fu voluta dall’intera cittadinanza che contribuì in buona parte al finanziamento dell’impresa, su iniziativa della Scuola dei Poveri.
Questa scuola era un consorzio laico che assisteva e sosteneva i poveri e gli infermi della città; nel 1566, con la bolla papale  di Pio V, la chiesa venne definita “cappella della Scuola dei Poveri”: tale istituzione ebbe la gestione delle donazioni destinate alla beneficenza e della cappellania istituita presso la chiesa di Santa Maria di Piazza.
 

Nel cuore della città di Busto Arsizio il bellissimo santuario dedicato alla Beata Vergine dell'Aiuto

ARCHITETTURA
Esternamente l’edificio sacro si presenta costituito da un volume cubico, scandito da lesene che delimitano il portale; la facciata è illuminata da tre oculi. La parte superiore è formata dal tiburio ottagonale con galleria di archi e parapetto a balaustra. Fu opera dell’architetto Antonio da Lonate sulla base di un progetto o di una idea di Donato Bramante. Un documento datato 1522 testimonia la presenza nel cantiere dell’architetto Tommaso Rodari, il quale rese più elegante la chiesa aggiungendo i portali, la loggetta del tiburio, le piccole guglie, la copertura della cupola su cui, nel 1527, venne posta la lanterna. Il campanile è separato dalla chiesa; la parte inferiore in mattoni era la torre civica madioevale e risale al 1584.  Tra il 1886 ed il 1889 l’architetto Carlo Maciachini lo innalzò, rivestendolo di pietra chiara. All’interno, ci si trova in uno spazio quadrato sulle cui diagonali si aprono quattro nicchie angolari, creando una struttura che in alzato diventa ottagonale e sulla quale si innesta la cupola a otto spicchi, sostenuta da un tamburo decorato da una fila di 32 nicchie con sculture di santi. Qui sono conservate pregevoli opere d’arte come dipinti, affreschi e sculture di famosi artisti lombardi del XVI secolo.

PITTURA
Il santuario è stato decorato con grande raffinatezza. Gli affreschi della cupola, realizzati nel 1531 da Giovan Pietro Crespi, propongono un motivo a lacunari in prospettiva aperti su un cielo stellato. Tra gli oculi figure di profeti, sibille, eroine dell’Antico Testamento. Intorno al 1542 Giovan Battista della Cerva, allievo di Gaudenzio Ferrari, affrescò nel presbiterio l’Annunciazione sui pilastri d’accesso e l’Adorazione dei Magi e dei pastori sulle pareti. A questo pittore sono anche attribuiti gli angeli musicanti nelle grottesche delle lesene e nelle vele degli archi d’angolo, ricordo del Concerto angelico realizzato dal suo maestro nel Santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno. In Santa Maria di Piazza si possono ammirare inoltre una Madonna col Bambino fra i Santi Michele e Paolo, dipinta da Giovan Paolo Lomazzo nel 1571; un’Ultima Cena nata dalla collaborazione tra Gaudenzio Ferrari e Giovan Battista della Cerva nella cappella a destra del presbiterio. Sulla parete destra si trova una Madonna con Bambino di Francesco Melzi (inizi ‘500), mentre su quella sinistra un’altra Madonna con Bambino e i Santi Gervaso, Protaso, Caterina, Giustina e quattro monache, opera di Giacomo Raibolini detto il Francia (1544).
Sulla parete settentrionale della chiesa si trova il Polittico dell’Assunta, dipinto nel 1541 per l’altare maggiore da Gaudenzio Ferrari. Maria incoronata regina da angeli che la circondano è assunta al cielo accolta da Dio Padre mentre gli apostoli assistono all’evento. Ai lati, su due registri, San Giovanni Battista e San Michele Arcangelo, San Gerolamo e San Francesco. Alla base, nella predella, scene della vita di Maria: la Natività, la Presentazione al Tempio, lo Sposalizio e la Sacra Famiglia riunita nella bottega da falegname di Giuseppe. Le tavole dipinte sono inserite in una cornice in legno dorato a serliana con colonne fasciate di foglie e rami.

 

 

Costruito in forme bramantesche fra 1517 e 1522, il santuario di Santa Maria di Piazza conserva al suo interno opere di importanti maestri del Rinascimento lombardo

SCULTURA
Sull’altare maggiore della chiesa, in marmo rosa e verde, cotruito da Eros Pellini nel 1972, è posta la statua della Madonna dell’Aiuto, protettrice della città. La tradizione narra che questa scultura fu portata in processione il 28 aprile del 1630 per chiedere la fine della peste che aveva contagiato l’intero borgo, e miracolosamente l’epidemia cessò quando la Madonna alzò la mano destra. In legno dipinto, è opera dello scultore milanese Fabrizio de Magistris (1602), il quale scolpì anche le statue lignee delle nicchie. La Vergine siede su un trono a torciglioni e tiene in braccio il Bambino che, come la madre, è incoronato, e benedice i fedeli. Vestita come una regina, in abito oro con un manto blu trapunto di fiori e stelle, tiene alzata la mano destra in un atteggiamento altero ed imperioso che ben rappresenta il desiderio di autonomia e l’orgoglio della comunità bustocca.
Questa iconografia avvicina la Madonna dell’Aiuto alla Madonna della Misericordia, la più antica venerata dalla Chiesa Cattolica ed invocata nella preghiera “Salve Regina”.

INFO
Santa Maria di Piazza è in Piazza Santa Maria a Busto Arsizio e si può visitare in giorni feriali e festivi dalle ore 7.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.00. Sono possibili visite guidate a richiesta. Per prenotazioni ed informazioni chiamare al numero 0331.638232. E’ raggiungibile in auto percorrendo l’autostrada A8, uscita Castellanza, poi proseguire per Busto. In treno, FF.SS.: linea Milano-Domodossola, stazione Busto Arsizio; Ferrovie Trenord: linea Milano-Luino, fermata Busto Arsizio.

 

 

 

 

 



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