Verso-l’infinito-e-oltre

Realizzare un sogno, apparentemente impossibile, con l’ausilio della tecnologia dell’additive manufacturing: questo il progetto di Aidro Hydraulics & 3D Printing, azienda di Taino che, grazie alla stampa 3D, ha permesso ad un uomo di andare oltre i suoi limiti 

Stampare, grazie alla tecnologia 3D, un dispositivo elettrico in grado di compensare un deficit umano e permettere, così, maggiore autonomia e libertà alla persona che ne fa uso: fantascienza? No, si tratta del progetto ServoFly T4/1, realizzato dalla Aidro Hydraulics & 3D Printing di Taino per Mattia Negusanti, ex carabiniere dell’Arma della caserma del comando provinciale di Pesaro, che nel 2015, a soli 34 anni, perse l’uso di un braccio in seguito ad un grave incidente stradale. 

“Questo è il primo caso in Italia, e forse al mondo, in cui un pilota con una sola mano, riesce ad ottenere la licenza per pilotare un ultraleggero, grazie all’attrezzatura realizzata con la tecnologia additiva”, afferma Valeria Tirelli, amministratrice della società varesina, attiva nel settore oleo-idraulico, che ha messo a disposizione un team di ingegneri e i macchinari per realizzare un supporto, grazie proprio all’additive manufacturing, in grado di consentire a Mattia di ottenere l’idoneità al volo, anche con un solo braccio.
“ServoFly è nato dall’idea del disegnatore Paolo Picchi e dal cugino Davide, esperto meccanico e pilota acrobatico dell’aeroporto di Fano e grazie al sostegno del Comandante Davide Cecchini. Dopo i primi prototipi realizzati in plastica – prosegue Tirelli –, Aidro ha preso in carico il progetto, dando vita ad un ausilio unico nel suo genere, realizzato tramite la fusione laser di polvere di alluminio, pensato appositamente per sopperire alla disabilità del pilota”. 

Ma cos’è, nella pratica ServoFly e cosa fa? “Il dispositivo controlla la barra di comando gas motore dell’ultraleggero ed è una attrezzatura ‘plug-and-fly’, cioè di facile installazione sul cockpit dell’aereo. In poche parole, ServoFly viene agganciato alla barra senza richiedere alcuna modifica all’aeromobile, che quindi non subisce processi di revisioni e certificazione. L’aereo della scuola di volo dell’Aero Club Fano, un Pioneer 200 della Alpi Aviation, è diventato perciò un mezzo inclusivo, che può essere utilizzato da qualsiasi pilota, con o senza disabilità”, precisa di nuovo Valeria Tirelli. Per rendere ServoFly ancora più innovativo, si è resa disponibile l’azienda emiliana TecnoElettra Impianti, leader nei cablaggi e impianti elettronici per la formula 1 e Moto GP. Il suo fondatore, Leo Cantergiani, ha realizzato la parte elettrica dell’attuatore che trasporta tutti i principali comandi su un joystick installato sulla cloche dell’aereo, che di conseguenza può essere governato con una sola mano.

La storia di Mattia Negusanti racconta di come la tenacia e la determinazione, con l’aiuto di una tecnologia flessibile come la stampa 3D, consentano letteralmente di volare oltre ogni limite. “Il giorno in cui ho ripreso a lavorare dopo l’incidente, al mio nuovo incarico al Ministero della Difesa, il mio istruttore mi propose di andare a volare insieme a lui. Io gli risposi: ‘Comandante vengo, se poi mi piacesse dovremmo trovare il modo di farmi pilotare un aereo da solo’. È iniziato tutto così”, racconta Mattia che, dopo aver conseguito la licenza per pilotare, desidera essere di ispirazione per chi, come lui, si trova a dover convivere con una disabilità. “Volare è già un progetto ambizioso per tanti, farlo con un solo braccio sembra impossibile, ma io ci sono riuscito. E questo è molto gratificante. Dico sempre che non bisogna sperare, ma bisogna avere la forza e la volontà di crederci. E la scienza, la medicina, le nuove tecnologie, come la stampa 3D, ci possono essere di aiuto in questo”, riflette Mattia. 

Una storia “oltre i limiti”

Il progetto ServoFly ha ottenuto l’approvazione di Aero Club d’Italia e Mattia Negusanti ha ricevuto la tessera del AerMacchi Pilot Club di Venegono, dalle mani del Presidente Generale Mainini, come riconoscimento della sua impresa “oltre i limiti”. La sua storia è stata raccontata nella puntata di Linea Verde Life su Varese, trasmessa a metà ottobre da RAI 1, dall’Aero Club Adele Orsi di Calcinate del Pesce, insieme a quella di Igor Macera, pilota disabile di alianti, che ha permesso al Aero Club varesino di diventare il primo centro paraolimpico per il volo d’Italia. 



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