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Non solo sport: le Olimpiadi come occasione unica anche per le imprese del territorio. Prima fra tutte la SPM di Brissago Valtravaglia, che da anni rifornisce le strutture di protezione, le pettorine e i paletti snodabili per le competizioni invernali più importanti del mondo. Tra queste le ultime tre edizioni dei Giochi Olimpici, i Mondiali e le finali di Coppa del Mondo

‘‘Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 rappresentano un’occasione eccezionale e irripetibile per promuovere gli sport della neve e, in generale, l’offerta turistica e culturale italiana, in quanto saranno coinvolte sia località di montagna che città d’arte.” Le parole sono quelle di Giovanni Berutti, Presidente della SPM di Brissago Valtravaglia, un nome che nel mondo è ormai sinonimo di sport invernali. Nata come Sigilli in Plastica e Metallo nel 1954, l’impresa è oggi un riferimento nel mercato, con la divisione Sports Equipment, che si affianca alle altre due anime aziendali, quella dell’automotive, che rappresenta il 60% del fatturato, con la realizzazione dei loghi per le più importanti case europee e il comparto moda, con marchi di garanzia, etichette tessute in pelle e placchette per gli abiti.

La storia d’amore con lo sport racconta di un’irresistibile passione di famiglia per lo sci accompagnata da una vocazione alla sicurezza e all’innovazione, che caratterizzano ogni singolo progetto da sempre. E sono anche gli ingredienti alla base della rivoluzionaria invenzione da parte di Gianpiero, fondatore dell’azienda e padre di Giovanni, del palo snodato che ha letteralmente trasformato il mondo delle competizioni invernali. Realizzato nel ‘78, grazie alla collaborazione con Oreste Peccedi - che i tifosi ricorderanno allenatore della Valanga Azzurra ai tempi di Gustav Thoni - e testato l’anno successivo sulla Gran Risa dallo sciatore svedese Ingemar Stenmark, è oggi elemento imprescindibile in tutte le gare. Quella che consideriamo una presenza scontata, ha in realtà cambiato la storia della tecnica dello sci, rendendo le competizioni più sicure, regolari e spettacolari, sia che si tratti di gare per i più piccoli, che olimpiche. Una storia affascinante, che, però, non “si ferma al palo”. 

L’equipaggiamento per le gare di sci alpino, fondo, biathlon, snowboard, freestyle è decisamente variegato. L’azienda di Brissago ha già al suo attivo dal 1984 la partecipazione a 6 Olimpiadi, 12 Mondiali di Sci Alpino e numerose Finali di Coppa del Mondo, con la fornitura di strutture in ferro, reti di protezione e di delimitazione, materassi di protezione e pali da slalom. Vale la pena di dire: se c’è neve, c’è SPM. “Lo sport è la parte più appassionante del nostro lavoro” racconta Giovanni Berutti. “Si tratta però di un settore che va conosciuto bene. In azienda lavorano 8 istruttori di sci, in grado di comprendere e anticipare le richieste dei clienti, sia che si tratti di competizioni, che di strumenti didattici per insegnare ai bambini a mettere gli sci. E i nostri materiali vengono utilizzati anche dove non c’è neve, ad esempio per le gare motociclistiche”. 

Per dare un’idea dei numeri, ai Mondiali di Cortina 2021 SPM si è occupata della sicurezza della nuova pista Vertigine con 1 chilometro di reti di protezione. Prima ancora, oltre 80 chilometri di reti, 2.200 metri di materassi di protezione, 3 chilometri di transenne e 24.000 pettorali partirono da Varese verso le Olimpiadi di Pyeongchang. Agli attuali Giochi di Beijing ci sono 10 chilometri di reti di protezione, 230 strutture in ferro, 15 chilometri di reti, 107 materassi di protezione ad aria, 1.500 pali da slalom e molto altro ancora made in Brissago. Prossima tappa sono i Mondiali di Sci Alpino di Courchevel Meribel per i quali SPM ha vinto due bandi importanti per la messa in sicurezza delle piste. Anche in questo caso, numeri non da poco: 1,5 chilometri di reti di protezione “fissa”, 70 strutture in ferro, 2 chilometri di reti B, 1,5 chilometri di reti di delimitazione e 30 materassi di protezione.

Ora gli occhi della SPM sono puntati sull’appuntamento dei Giochi di Milano-Cortina. “Il culmine sarà ovviamente il 2026, ma le occasioni di promozione saranno tante durante tutto il percorso di avvicinamento all’evento” spiega Berutti. “Oltre all’aspetto turistico si avrà la possibilità di migliorare l’accesso alle località di montagna, di aggiornare gli impianti sportivi esistenti e di costruirne di nuovi, di migliorare la fruibilità e la sicurezza. Infine, ci si aspetta un fortissimo effetto di trascinamento, soprattutto se gli atleti italiani sapranno essere protagonisti, che porterà molte persone ad avvicinarsi per la prima volta agli sport della neve”.

Ma come si arriva a diventare i fornitori di una competizione di livello mondiale? Il sistema è quello dei bandi pubblici. “Per arrivare a fornire le Olimpiadi bisogna essere conosciuti e dimostrare di avere la qualità e l’attenzione che il settore richiede. In particolare, ci interessa contribuire alla sicurezza degli atleti. La nostra prima volta ai Giochi è stata a Sarajevo: da allora l’evoluzione è stata pazzesca. Si è passati dalle balle di fieno ai lati delle piste a materassi protettivi in grado di assorbire, in un metro e 20 cm, la caduta di un atleta di 100 kg che viaggia ad una velocità di oltre 100 km orari. Siamo quindi pronti a partecipare ai bandi che verranno emessi per la fornitura delle attrezzature per l’allestimento delle gare di ogni disciplina olimpica. C’è da dire che, rispetto alle ultime 3 edizioni (Sochi 2014, Pyeongchang 2018 e Beijing 2022), dove sono state costruite località per le discipline alpine partendo letteralmente da un foglio bianco e si è pertanto costruito tutto da zero, le località italiane ospitano da sempre le gare di Coppa del Mondo, sono già ben attrezzate e avranno probabilmente necessità di quantità limitate di nuove attrezzature. In ogni caso, le Olimpiadi rappresentano anche per noi una vetrina importante e cercheremo di essere protagonisti come lo siamo stati nelle edizioni precedenti”.  

LE IMPRESE VERSO MILANO CORTINA
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