Cosa c’entra il regolamento sulle dimensioni dei cetrioli con i voli low cost? Apparentemente nulla: eppure in molti amano ricordare l’innocua regola sugli ortaggi per accusare l’Ue di essere un mostro di burocrazia, mentre tutti voliamo a Berlino pagando il biglietto 25 euro e abbiamo visto sparire dalle nostre bollette i costi del roaming e dimentichiamo a chi dire grazie

Il famoso regolamento sulle dimensioni dei cetrioli (abrogato nel 2008) è diventato il simbolo di un’Unione Europea burocratizzata, tutta presa a dettare norme dal sapore assurdo, come quella che definiva nel dettaglio persino la misura della curvatura di un ortaggio. A nulla vale sottolineare che quel regolamento era stato voluto proprio dagli agricoltori, per una questione di tutela del prodotto, e che la sua abrogazione portò anche a malumori in alcuni Paesi come Francia e Spagna, senza peraltro aver mai arrecato danno a quelle persone che se ne lamentavano. Più raro è sentir riconoscere, ad esempio, che grazie all’Ue è diventato per noi meno caro telefonare dall’estero, in seguito al taglio del roaming internazionale; poche anche le parole che si spendono per gli effetti della liberalizzazione dei voli sui prezzi dei biglietti aerei o per la facilità con cui oggi viaggiamo da un Paese all’altro. Anche se le semplificazioni targate Unione Europea superano di gran lunga le regole, le prime appaiono meno evidenti. Quali sono gli ambiti in cui l’Ue ha potere di prendere decisioni e con quali conseguenze per cittadini e imprese?

L’Unione Europea svolge attività in 35 settori differenti, potendo agire in modo esclusivo per tutto quello che concerne l’unione doganale; le regole di concorrenza nel mercato unico; la politica monetaria (per i Paesi dell’area Euro); la conservazione delle risorse biologiche marine; la politica commerciale comune e - ove previsto – la conclusione di accordi internazionali. Accanto a ciò ci sono poi ambiti dove le competenze sono condivise con gli Stati membri.

Senza voler entrare nel dettaglio di ciascun capitolo, gli effetti più evidenti sono quelli legati al mercato unico, che racchiude in sé le quattro grandi libertà di circolazione per persone, merci, servizi e capitali. Cosa significa questo per la nostra vita di tutti i giorni?  La fine dei monopoli e la liberalizzazione nel campo del trasporto aereo hanno portato ad aprire le rotte a tutte le compagnie con il conseguente abbassamento dei prezzi e con il fenomeno dei voli low cost. Proviamo a pensare quanto avremmo speso 25 anni fa per un volo Milano – Berlino: oggi ci bastano 25 euro. E poi ci sono gli steccati imposti agli aiuti di Stato che, per un Paese come il nostro, significa fermare l’emorragia di fondi pubblici. E poi ancora potremmo citare il caso della telefonia. Semplificazioni dunque e non solo burocrazia che, comunque, rappresenta pur sempre un male necessario per qualsiasi istituzione. La stessa Commissione Europea si è data l’obiettivo di non essere invasiva e di intervenire solo dove necessario. Sotto lo slogan “Grande per le cose grandi e piccola per le cose piccole” dalla sua entrata in carica (nel 2014) la attuale Commissione europea ha presentato l’80% in meno di iniziative rispetto al mandato precedente.  

 

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