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Lazza è un rapper e pianista milanese classe 1994 che sin da adolescente si è fatto notare per le sue abilità tecniche messe in mostra nelle battle di freestyle in giro per l’Italia

Jacopo Lazzarini, in arte Lazza, è un rapper e pianista milanese classe 1994 che sin da adolescente si è fatto notare per le sue abilità tecniche messe in mostra nelle battle di freestyle in giro per l’Italia, le quali gli hanno fatto conquistare subito una buona schiera di fan. Allo scattare della mezzanotte del 1° Marzo è uscito il suo secondo album “Re Mida” e coloro che sono accorsi all’instore nello spazio di Varese Dischi, hanno avuto la fortuna di essere i primi ad averne in mano una copia fisica.

Mida era un re che trasformava in oro tutto ciò che toccava: qual è il motivo per cui hai scelto questo titolo? Per presunzione o come auspicio? O senti già che tutto ciò che tocchi diventa oro?

Mi piace pensare che quando metto la “bocca” su una traccia possa diventare oro, inoltre il disco è un continuo riferimento al materialismo: orologi, gioielli, brand di lusso, macchine, ma credo di averlo fatto in una maniera di classe, non avida.

Varesefocus ha intervistato Lazza in occasione della presentazione del suo nuovo disco "Re Mida" a Varese Dischi

Re Mida, però, chiese che gli venisse tolto questo dono, perché anche il cibo che toccava si tramutava in oro e quindi non poteva sfamarsi; la sua cupidigia lo aveva spinto oltre i limiti: qual è il tuo rapporto con il successo? Riesci a gestirlo o ci sono stati momenti in cui ti sei montato la testa?

È difficile, ci vuole testa per mantenere i piedi per terra, io mi impegno molto e cerco di essere sempre disponibile con i fan. L’unico momento in cui mi sono montato la testa è stato a 16 anni, quando feci 500.000 views con un video, al tempo era una grossa cifra e sono stato catapultato in un ambiente nuovo. Mi sono reso, però, conto che se sei te stesso e rimani umile, la gente ti apprezza maggiormente.

Il tuo primo disco “ZZala” lo hai definito un “figlio”, ma allo stesso tempo hai detto che non avevi aspettative: cosa ti aspetti invece da questo?

Vale lo stesso, ciò che arriva è tutto positivo.

Il primo disco lo hai realizzato in pochi mesi, con ritmi molto serrati: quali sono stati i tempi di questo album? Qual è la tua traccia preferita?

Un anno e mezzo, è stato impegnativo. Credo “Catrame”, la strofa che ho scritto l’ho dedicata a mia madre.

Leggendo la tracklist spiccano numerosi feat (collaborazioni): con quale criterio li hai scelti e che rapporto hai con questi artisti?

Sono tutti artisti che conosco personalmente, volevo mostrare di essere versatile e al contempo ho voluto metterli in una situazione di comfort, cercando di avvicinarmi al loro mood.

Un valore aggiunto che ti contraddistingue da tutti gli altri rapper è il tuo saper suonare il pianoforte (Lazza si è formato studiando musica classica al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano): questo tuo talento è presente nell’album o lo hai momentaneamente messo da parte?

Molte melodie sono state prima suonate da me e poi arrangiate, anche se concretamente il piano si sente solo in una traccia.

Progetti futuri? Il 16 Marzo sarai ospite di Guè Pequeno (al forum di Assago)...

Sono onorato di essere ospite su un palco così importante, a livello emotivo dovrò gestirmi. Stiamo lavorando per le date, quando saranno pronte usciranno sui miei canali.



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