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In periodi di lockdown più o meno stringente il personal trainer è a distanza. C’è chi sceglie le lezioni video con l’allenatore di fiducia e chi decide di scaricarsi una delle tante app ormai sviluppate. Per tutti il consiglio è, però, sempre lo stesso: qualsiasi buon esercizio parte dalla conoscenza del proprio corpo

Tempi duri per chi ama stare in forma. Il Covid chiude le palestre, aguzza l’ingegno e apre porte che tanti hanno già “varcato”, ma non tutti gli amanti del fitness avevano prima d’ora sperimentato. Sedute di lavoro fisico a distanza: in video on demand o con app che forniscono piani di allenamento personalizzati, abbinamenti tra sessioni di attività e corretta alimentazione e la possibilità di interagire. Senza dimenticare che, già al primo lockdown, alcuni corsi si sono trasferiti dalle palestre fisiche a quelle virtuali, sfruttando le piattaforme digitali più diffuse.  La convinzione che però emerge è che quando l’emergenza sarà passata, le palestre torneranno ad avere un ruolo insostituibile per il benessere fisico delle persone, sia per la presenza di attrezzatture professionali che difficilmente ci si può permettere a casa propria, sia per la presenza del trainer, che sarà (magari) meno personal rispetto a questo a periodo, ma potrà seguire con maggior efficacia piani di allenamento ed esecuzione corretta degli esercizi.

 

Mamma mi si è ristretta la palestra!

Comoda. Certamente, poiché non bisogna nemmeno uscire da casa. Le palestre ai tempi del lockdown si sono ridotte ai pochi metri quadrati di una stanza, sia questa la camera da letto, lo studio o il soggiorno. “Ma poco attrezzata”, spiega Alice Ippolito, personal trainer specializzata in Power lifting della Fun4fit di Busto Arsizio: “Uno dei problemi più grandi da risolvere è proprio quello delle attrezzature che a volte si fa fatica a trovare anche nei negozi online, visto che con due lockdown a distanza di pochi mesi c’è stata una vera corsa all’acquisto”. E quindi? “È complicato. Soprattutto per chi è abituato ad allenamenti di elevato profilo”. E la fantasia può offrire soluzioni per tamponare la situazione, non certo risposte a chi frequenta spesso le palestre per tirare a lucido i propri muscoli. “Infatti, diciamo che per la tipologia di persone che seguo, in questi periodi di chiusura, è necessario cambiare piani di allenamento e obiettivi. Bisogna mettere da parte la crescita della massa muscolare e lavorare sul mantenimento e sulla tonicità”. Insomma, i pesi “fai da te” come bottiglie o casse d’acqua possono andar bene “diciamo per l’emergenza”, o per chi magari ha aspettative più basse. “Ma anche in questo caso, bisogna fare molta attenzione”.

Fitness a distanza: non andrà tutto bene

L’attività fisica fa bene… se fatta bene. E questo è un altro inconveniente del fitness in streaming, a distanza o svolto con l’ausilio di app. “È chiaro che in alcuni momenti non c’è altra scelta – spiega Alice Ippolito – ma la presenza del trainer accanto a chi sta lavorando è fondamentale. Solo così si può correggere ciò che non va bene. Il rischio, infatti, è quello di memorizzare movimenti sbagliati che alla lunga possono comportare problematiche. Quando si sceglie quindi di seguire allenamenti personalizzati non da un allenatore in carne d’ossa, ma puntando su app o video on line bisogna fare molta attenzione, ma soprattutto conoscere il proprio fisico e come questo si muove nello spazio”. Non basta inserire peso e altezza, insomma.

Lockdown ma… corpo libero

Alice Ippolito, che tra i suoi allievi ha anche chi ai pesi e ai bilancieri preferisce un’attività più di movimento, non ha dubbi: “La miglior attività fisica da svolgere in questo periodo è quella a così detto corpo libero. Primo perché non richiede grandi attrezzature, anzi il peso altro non è che il proprio corpo, secondo perché permette di conoscersi meglio. Negli allenamenti che conduco a distanza, infatti, punto su tutti quegli aspetti che a volte in palestra vengono un po’ dati per scontati. È quasi paradossale, ma per un neofita è una buona occasione per prendere consapevolezza di come si muove il proprio corpo nello spazio”.

Attenzione al riscaldamento

È fondamentale non perdere di vista il riscaldamento: sia quello fisico prima della seduta di esercizi, sia quello che serve per riscaldare la propria abitazione. Dove, oltre a vivere, si fa anche attività fisica. “Quest’ultima cosa è un dettaglio non da poco – continua Ippolito – Andiamo incontro alla stagione fredda e ai riscaldamenti accesi. È importante bere tanto e non dimenticarsi di farlo. Per molti, infatti, non è un gesto spontaneo e bisogna lavorare per farlo diventare la normalità”.

Mattino, pomeriggio, sera: a ciascuno il suo

“Mai esagerare”, questa è una regola d’oro per mantenersi in forma non potendo andare in palestra. “Per chi riprende a fare attività fisica o per chi vuole iniziare – spiega Alice Ippolito – può bastare anche una camminata di un paio di chilometri. Serve per comunicare al proprio corpo che si sta riprendendo a muoversi. Poi si può aumentare la distanza gradualmente e alla fine è bene dedicare un po’ di tempo allo stretching”. E non c’è un momento migliore per allenarsi, “perché – conclude Ippolito – molto dipende dal proprio fisico, dal proprio metabolismo, ma anche dalla predisposizione mentale. Personalmente, ad esempio, mi alleno davvero bene da mezzogiorno alle 16. Ma c’è chi lo fa la mattina presto, perché l’attività fisica gli dà la carica giusta per affrontare la giornata e chi invece predilige la sera, poiché vuole scaricare lo stress accumulato nelle ore di lavoro”.



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