Per_Comerio_Ercole_e_Mazzucchelli_1849_il_premio_Di_Padre_in_Figlio

Tra i vincitori del premio “Di padre in figlio - Il gusto di fare impresa” ci sono anche due realtà varesine: la Mazzucchelli 1849 Spa di Castiglione Olona, che si è aggiudicata il riconoscimento per la categoria “Apertura del capitale” e la Comerio Ercole di Busto Arsizio, premiata per la categoria “Storia e tradizione”.

Il contest “Di padre in figlio”, promosso da Credit Suisse e KPMG, con il contributo di Mindful Capital Partners e il supporto scientifico della LIUC Business School, si rivolge a tutti quegli imprenditori che hanno dimostrato la capacità, l’attenzione e la dedizione nel proseguire e valorizzare il lavoro dei propri genitori subentrando alla guida operativa e strategica dell’azienda, garantendone il successo e la continuità. Possono partecipare al concorso tutte le imprese arrivate almeno alla seconda generazione, con fatturato superiore ai 10 milioni di euro e sede legale in Italia.

Impresa familiare ultracentenaria, la Mazzucchelli 1849, è giunta alla sesta generazione ed è specializzata, a livello mondiale, nella produzione e distribuzione di lastre in acetato di cellulosa per l'industria dell'occhialeria. “L’azienda – si legge nella nota stampa diffusa dall’ateneo di Castellanza – è guidata dalla sesta generazione rappresentata da Davide, Elena, Charlotte, Umberto e Corrado con il supporto della quinta, rappresentata da Giovanni e Silvia. Una realtà che si è particolarmente distinta per la sua capacità di apertura e di collaborazione con partner esterni per raggiungere gli obiettivi di crescita, come testimoniato dalla collaborazione con Luxottica iniziata nel 2021 per lo sviluppo e la produzione di un acetato altamente sostenibile, accessibile a tutti gli operatori del mercato. L’accordo, avvenuto nel 2021, ha stabilito l’acquisizione da parte di Luxottica di una quota di minoranza di circa il 35% del capitale sociale dell’azienda”.

L’altra azienda del territorio vincitrice è la Comerio Ercole, nata nel 1885 come officina di riparazione di macchine tessili, a Busto Arsizio. Nel corso degli anni ha ampliato la sua attività passando dalla sola riparazione alla produzione di macchinari per l'industria tessile, specializzandosi in macchine per la tintoria, il candeggio, la stampa e tutte le fasi finali della lavorazione dei tessuti. “Nel corso dei decenni l'azienda è entrata anche in altri settori come la produzione di macchine per la lavorazione della gomma e della carta – riporta la nota stampa diffusa dalla LIUC –. L’azienda oggi è leader nella produzione di macchine e impianti per la lavorazione della gomma, delle materie plastiche e dei tessuti non-tessuti. La produzione è interamente made in Italy e il 90% del fatturato è originato all’estero. La realtà bustocca è guidata dalla quarta e quinta generazione dei Comerio”.

Oltre alle due imprese del Varesotto, sono state premiate anche altre sei realtà in diverse categorie previste dal premio: Donne al comando per il Gruppo Mastrotto; Internazionalizzazione per San Marco Group; Giovani imprenditori per Thun S.p.A. S.B; Fratelli Al Comando per Riso Gallo; Piccole Imprese per Bea Technologies; Innovazione per Lomafin - Sicuritalia Group Holding. Menzione speciale, invece, per la Lavorazione Sistemi Lasi di Gallarate per la categoria “Internazionalizzazione".

La raccolta e l’analisi dei dati è stata affidata al team di Fabula, il Family Business Lab della LIUC – Università Cattaneo attivo in studi e ricerche dedicate a tematiche cruciali come il cambiamento strategico, la crescita, l’innovazione, l’internazionalizzazione, l’apertura del capitale e della governance, con particolare attenzione verso il ruolo delle nuove generazioni. “Anche a questa edizione, come nel caso delle precedenti, hanno partecipato imprese familiari provenienti da tutto il Paese – hanno spiegato Salvatore Sciascia e Valentina Lazzarotti, co-direttori di Fabula –. Come per l’anno scorso, la maggior parte delle imprese (75%) è localizzata nel Nord Italia. È cresciuta la partecipazione delle aziende di maggiore dimensione: il 43% delle realtà partecipanti è, infatti, rappresentato da grandi imprese”. Moltissime le realtà familiari con una significativa storia alle spalle. “Il 60% ha più di 50 anni di vita – hanno continuato Sciascia e Lazzarotti –. Ben 3 imprese su 4 si caratterizzano per avere fratelli e sorelle alla guida, rendendo le dinamiche della gestione particolarmente sfidanti. Purtroppo, anche quest’anno hanno partecipato poche realtà guidate da donne (solo il 18%) e da under 40 (solo il 14%): una fotografia realistica di quanto accade nel nostro Paese”. Nel complesso, secondo i ricercatori di Fabula, “hanno partecipato casi davvero interessanti che hanno saputo gestire con cura lungimiranza il passaggio generazionale”.

 

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