Gli ingenti quantitativi di scarti di plastica che derivano dalla filiera dell’occhialeria non sembrano essere un problema per la storica azienda di Castiglione Olona che dagli avanzi di fabbricazione ricava, nuovamente, materia prima. Quello a cui dà vita l’impresa, attiva nel settore dei semilavorati di materie plastiche, è un acetato di cellulosa sostenibile al 100%. Lo fa attraverso un processo di riciclo nato negli Stati Uniti che guarda alla riduzione dell emissioni di gas serra e dei rifiuti normalmente inviati alle discariche

È un esempio concreto consapevolezza aziendale sulla necessità progettare percorsi di sviluppo sostenibile nella filiera della plastica quello che la Mazzucchelli 1849 Spa di Castiglione Olona, azienda attiva nel settore dei semilavorati di materie plastiche, ha tradotto in un progetto di produzione circolare. Questa iniziativa si innesta perfettamente su un percorso di sostenibilità avviato da Mazzucchelli 1849 già da diversi anni con l’introduzione del nuovo materiale M49, un acetato con un elevato contenuto bio-based e biodegradabile. Si chiama CRT (Carbon Renewal Technology) ed è un processo in cui lo scarto viene valorizzato trasformandolo in materia prima. È così che nasce l’Acetate Renew®, un tipo di acetato composto per il 60% da materia bio-based e per il 40% da materiale riciclato certificato, con cui l’azienda produce le lastre di materiale plastico di origine vegetale per la realizzazione delle montature degli occhiali.

Si tratta di un’innovazione a cui l’impresa varesina ha aderito appoggiando il processo Carbon Renewal Technology, messo a punto negli Stati Uniti dal fornitore di materia prima Eastman Chemical. Il progetto è nato proprio nell’ambito dell’occhialeria poiché, come spiega il general manager, Alberto Bianchi, “il livello degli scarti prodotti in tutta la filiera di produzione degli occhiali è, storicamente, elevatissimo: il processo di fabbricazione di un occhiale, a partire da una lastra - una tavoletta piena di 7 cm per 17 cm -, può generare uno scarto fino al 70%. A questa percentuale, si aggiunge poi quella degli scarti generati dalla fabbricazione delle lastre”. È proprio sugli ingenti quantitativi di scarti che Mazzucchelli, al fianco di Eastman, si sta concentrando: “Quella che viene riciclata è, generalmente, solo una piccola parte, mentre il resto dello scarto è smaltito in discarica. Lo scopo di tutta la filiera è quindi quello di azzerare completamente questo tipo di smaltimento, non solo per l’azienda ma per la salute di tutto il territorio” ha affermato Bianchi. Eastman ha trovato, dunque, in Mazzucchelli, un partner ideale, da tempo interessato alla sostenibilità: “La produzione di lastre in Acetate Renew®, infatti – continua Bianchi –, va ad affiancarsi in modo ottimale a quella di lastre di origine naturale con cui da sempre l’azienda sostiene i principi ambientali”. Il CRT è il risultato della consapevolezza aziendale dell’urgente necessità di progettare ulteriori percorsi di sviluppo sostenibile.

Più nel dettaglio, la Carbon Renewal Technology è un processo di riciclaggio chimico messo a punto per recuperare l’acetato di cellulosa che, trattato nell’apposito impianto, viene riportato agli elementi chimici primari da cui ripartire per ottenere una nuova materia prima. Il risultato è, quindi, un acetato composto per il 60% da materia bio-based e per il 40% da materiale riciclato certificato. Da qui, le nuove lastre che avranno un certo contenuto di materiale riciclato, ma con caratteristiche fisico-meccaniche identiche a quelle di un prodotto in acetato “originale”, non riciclato. Per giunta, CRT consente anche il recupero di quelle materie plastiche altrimenti non recuperabili con le tecniche di riciclo tradizionali, quali la separazione, la frantumazione e la rilavorazione: il processo è in grado di scomporre i rifiuti di plastica in molecole primarie, dando origine a ossido di carbonio e idrogeno, il cosiddetto Syngas che è il punto di partenza per la produzione dell’acetato di cellulosa, ma che è anche utilizzato per la fabbricazione i altri prodotti chimici. È così che Mazzucchelli, dai rifiuti normalmente inviati alle discariche, crea lastre di acetato sostenibile al 100%, e quindi a impatto zero sull’ambiente. Ebbene sì, “l’Acetate Renew® – continua Bianchi –permette una sostanziale riduzione, tra il -20% e il -50 %, delle emissioni di gas serra rispetto a quelle generate dalla produzione di acetato tradizionale”.

Il progetto prevede che chiunque all’interno della catena produttiva generi uno scarto, in qualunque fase, possa riportarlo all’origine per recuperarlo, trattarlo e rimetterlo in circolo in maniera virtuosa

Alla riduzione delle emissioni di gas serra, all’alta percentuale di riciclo dei materiali e al calo dello smaltimento in discarica, si aggiunge un altro notevole vantaggio: l’invariabilità dei processi di lavorazione. “Quando si attua un procedimento di riciclo – spiega Bianchi –, le prestazioni dei materiali sono generalmente inferiori rispetto a quelle dei materiali tradizionali; l’impiego di questi materiali riciclati permette invece di avere le medesime prestazioni e non richiede alcun cambiamento dei parametri di trasformazione rispetto alla lavorazione degli altri materiali”. Inoltre, la possibilità di recuperare gli scarti generati dalle lavorazioni è garantita a tutti gli attori della filiera produttiva: chiunque, all’interno della filiera produca uno scarto, in qualunque fase, potrà riportarlo all’origine per recuperarlo, trattarlo e rimetterlo in circolo in maniera virtuosa. La sinergia, tra tutti i settori produttivi coinvolti, avviene attraverso il comune interesse alla sostenibilità.

“Concretamente – spiega Bianchi –, il filo rosso che lega e accomuna tutti gli attori della catena produttiva è la certificazione ISCC Plus (International Sustainability Carbon Certification) che regolamenta e certifica l’attività di recupero e di reimpiego dei materiali plastici e che, dunque, certifica che ciascuna società coinvolta ha messo in atto la serie di procedure relative alla corretta gestione dei materiali riciclati. Il negozio-cliente, a sua volta, sarà certificato per poter vendere il prodotto garantito secondo lo standard internazionale”. Il processo di riciclo, ad oggi, coinvolge il produttore di lastre e quello di occhiali, ma il general manager di Mazzucchelli, Alberto Bianchi, non esclude che in un prossimo futuro si possa estendere l’iniziativa alle catene, ai negozi e agli utilizzatori finali: “Molti clienti si stanno già attivando per partecipare a questo progetto di circolarità. A guidare questa partecipazione sono la propensione alle politiche di sostenibilità ambientale e l’alone di esclusività che questo trend genera; chi fa un occhiale utilizzando questo materiale può raccontare di creare un prodotto con un valore aggiunto; il rivenditore può vantare di avere in catalogo prodotti sostenibili e, infine, l’utilizzatore finale si sente maggiormente corretto sotto il profilo ambientale e al passo con i tempi del consumatore green”.

L’alleanza Mazzucchelli-Luxottica

Un’operazione finanziaria a sostegno della sostenibilità. È quella che vede protagoniste, da una parte la Mazzucchelli 1849 Spa e dall’altra uno dei principali gruppi industriali del Paese, leader dell’occhialeria nel mondo: Luxottica. Due realtà che da tempo collaborano insieme su più fronti, non ultimo quello dello sviluppo e produzione di un tipo di acetato altamente sostenibile, accessibile a tutti gli attori del mercato. Da manifatturiera, ora la partnership si sposta anche sul lato finanziario. L’accordo stretto poco prima dell’estate, infatti, prevede l’acquisizione da parte di Luxottica di una quota di minoranza di circa il 35% del capitale sociale di Mazzucchelli 1849 Spa, al fine di finanziare lo sviluppo del progetto all’interno degli stabilimenti produttivi di Mazzucchelli. L’operazione conferma e rafforza l’impegno di lunga data di Luxottica e Mazzucchelli di ridurre l’impatto ambientale delle loro attività nel lungo periodo coinvolgendo l’intera catena del valore e aumentando l’offerta di occhiali in acetato di alta qualità e sostenibili. “Abbiamo stretto questa alleanza per accelerare la realizzazione di un progetto che ci sta a cuore: la sostenibilità dell’acetato nel mondo dell’occhialeria – spiega il Presidente della Mazzucchelli 1849 Spa, Giovanni Orsi Mazzucchelli a Varesefocus –. La condivisione degli obiettivi ambientali e di sostenibilità ha spinto il Gruppo Luxottica ad unire con noi le forze per il raggiungimento di un obiettivo di estrema qualità”. Nel comunicato stampa con cui le due realtà hanno annunciato l’accordo si precisa che l’operazione ha un obiettivo puramente finanziario “e non prevede – come spiega la nota - la sottoscrizione di accordi parasociali per la designazione da parte di Luxottica di alcun amministratore di Mazzucchelli”. La famiglia fondatrice Orsi Mazzucchelli, in sostanza, manterrà la gestione dell’azienda. “Ciò conferma la stima di Luxottica nella gestione della nostra famiglia”, commenta Giovanni Orsi Mazzucchelli, aggiungendo: “Il team di ricerca e sviluppo della società lavorerà per massimizzare la circolarità della filiera dell’acetato e per efficientare i processi industriali verso minori consumi energetici. Il risultato della collaborazione andrà quindi a beneficio dell’intero settore dell’occhialeria e consentirà di garantire al consumatore finale un prodotto di alta qualità attento all’ambiente”.

 



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