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La missione tecnologica negli Stati Uniti prosegue con un approfondimento sulle startup made in Italy che hanno trovato fortuna ed interessanti sbocchi oltre oceano. “È un dovere civico raccontare l’esperienza al CES. Sette anni fa la presenza italiana era miserabile. I francesi portavano 70 esperienze di startup, noi ne avevamo appena 2. Ora la nostra area è più che dignitosa e conta 50 aziende. Eureka Park presenta 1.200 progetti da ogni parte del mondo, è una fucina di idee interessanti per il mercato che, spesso, è a corto di progetti innovativi”, racconta Daniele Pes, Presidente di Corner Stones e Board Member di InnoVis.

È stata poi la volta di Alberto Rizzoli, co founder di una startup nata proprio in Silicon Valley nel 2015, Aipoly, incontrato in occasione nello study tour del 2017. “Dall’ultima volta in cui ci siamo visti, abbiamo avuto un forte sviluppo. Il nostro è un sistema di riconoscimento degli oggetti attraverso lo studio delle reti neurali. Nel 2015 abbiamo vinto il primo premio al Global Solution Program ed eravamo ad Eureka Park in un posto di rilievo”.

 

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