Dal Canton San Gallo, alla Lombardia. Da Costanza, fino a Pavia, passando per il Varesotto. Un antico cammino trionfo dell’acqua tra boschi, sentieri e navigli. Un’esperienza da non perdere per gli amanti del trekking 

Dalle montagne alla brughiera fino alla pianura Padana, il Varesotto ha tanti volti. Patria del volo, degli sport acquatici, del ciclismo, è anche una meta per gli amanti del trekking. Da alcuni anni, grazie all’impegno di alcuni appassionati e al lavoro degli enti pubblici, si è riscoperto un antico cammino, la Via Francisca del Lucomagno, che nasce a Costanza e porta fino a Pavia. Un percorso per i pellegrini che dal centro Europa si mettevano in viaggio per Roma. La Via entra in Italia a Lavena Ponte Tresa, pittoresco paese di frontiera sul lago Ceresio, dopo aver percorso 375 chilometri passando dal Canton San Gallo, i Grigioni e poi il Canton Ticino. Attraverso boschi, sentieri, strade tutte in sicurezza si attraversa una parte della provincia di Varese fino a Busto Arsizio. Da lì si entra nell’area metropolitana milanese costeggiando i navigli fino a Bereguardo per poi arrivare a Pavia. Il tratto italiano si sviluppa lungo 135 chilometri.

“Il cammino sollecita il senso del sacro, restituisce la magia all’esistere - afferma l’antropologo francese David Le Breton. La marcia è l’atto di resistenza che privilegia la lentezza, la conversazione, il silenzio, la curiosità, l’amicizia, la gratuità, la generosità, la contemplazione”.
Ingredienti che in parte spiegano la crescita dell’interesse per questa attività. Negli ultimi anni, infatti, l’esperienza del cammino è in aumento in tutto il mondo e il nostro Paese in questo ha una buona tradizione. Per la prima volta nel 2018 il numero delle persone che hanno effettuato uno dei tanti cammini italici, sono superiori ai connazionali che hanno raggiunto Santiago de Compostela, il più popolare tracciato nel mondo. La Francisca ha tutti i numeri per avere un reale sviluppo. È una via caratterizzata dall’acqua con laghi e fiumi presenti dall’inizio alla fine del percorso. Dal Ceresio ai laghi di Ghirla e di Varese, per poi costeggiare l’Olona e i navigli fino al Ticino. Solo in Italia la via attraversa due siti dell’Unesco (Sacro Monte e il Monastero di Torba), pregevoli monumenti, diversi parchi (Campo dei Fiori, RTO, Medio Olona, Alto Milanese e infine le valli del Ticino). Ha un tracciato facile, con pochi dislivelli ed è adatta a ogni genere di camminatore perché permette di modulare a proprio piacimento la lunghezza delle tappe. Non occorre avere una grande preparazione e può essere percorsa anche con tratti parziali per chi non dispone del tempo necessario a percorrerla interamente.

L’antropologo David Le Breton: “Il cammino sollecita il senso del sacro, restituisce la magia all’esistere. La marcia è l’atto di resistenza che privilegia la lentezza, la conversazione, il silenzio, la curiosità, l’amicizia, la gratuità, la generosità, la contemplazione”

Il progetto di valorizzazione della via 
“Quattro anni fa raccogliemmo l’appello di Adelaide Trezzini, Presidente dell’Association Internationale Via Francigena, per dare vita a un progetto per attualizzare l’antico cammino storico denominato La Via Francisca del Lucomagno - racconta Ferruccio Maruca, funzionario di Regione Lombardia -. Ci abbiamo lavorato con passione condividendo questo progetto con tutte le amministrazioni pubbliche interessate dal percorso, da Lavena Ponte Tresa a Pavia. Due anni fa siamo arrivati a sottoscrivere tra Regione Lombardia e questi 49 enti un accordo di collaborazione per valorizzare in territorio lombardo l’antica Via”. L’assessore regionale Stefano Bruno Galli si è espresso in più occasioni a favore del progetto. “La via Francisca attraversa tanti territori e li tiene insieme attraverso secoli di vicende storiche e culturali - dice Galli -. Questo cammino parte da una base storica solida e si sviluppa lungo un percorso importante e ricco di elementi e di testimonianze. Complimenti per il lavoro fatto fin qui, anche nella prospettiva di far convergere sul progetto della Via Francisca una condivisione di intenti tra pubblico e privato. Da parte del mio assessorato ci sarà attenzione verso lo sviluppo del progetto”. Il Vicepresidente della Provincia di Varese, Alessandro Fagioli, presiede il tavolo tecnico di coordinamento di tutti gli enti che hanno sottoscritto un accordo di programma per la sua valorizzazione. “Oggi, grazie alla condivisione del progetto con alcune realtà private - spiega Fagioli - quell’idea diventa molto più concreta tanto che alcuni pellegrini stanno già camminando lungo la via”.
Questo è possibile anche per la sensibilità e la disponibilità di alcune strutture ad ospitare i viandanti. A queste se ne aggiungeranno altre in modo che la Via diventi una vera opportunità di sviluppo di una particolare forma di attività che ha anche aspetti turistici. I nostri territori da Lavena Ponte Tresa a Pavia presentano luoghi storici e ambienti di grande bellezza. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme perché vengano valorizzati sempre meglio anche grazie alla Via Francisca.

Mettersi in cammino
Il cammino lento permette di vivere un’esperienza profonda in sintonia con il territorio che si percorre. Ognuno può decidere da dove partire e ci sono numerosi sentieri che portano a incrociare la Via Francisca. Per chi volesse percorrerla tutta la partenza è dalla dogana di Lavena Ponte Tresa. In tutto occorrono dai sei ai nove giorni a seconda della lunghezza delle tappe che si decide di fare.
Lungo il cammino si trovano numerose accoglienze per ogni esigenza. Si va dalle classiche strutture “povere” tipiche delle vie più famose, come monasteri, centri sociali, ai piccoli hotel, ai B&B. Il costo medio per notte si aggira tra i 20 e i 30 euro a persona. Tutte le informazioni sono disponibili su una app, sul sito Internet la Via Francisca del Lucomagno e sugli account dei principali social network.

         



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