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“Uno dei più interessanti ed efficaci esempi negli Stati Uniti di collaborazione tra mondo universitario pubblico e mondo privato”. Così il professor Marco Astuti introduce la prima tappa della #TechMission 2023, di cui è coordinatore scientifico. Lo study tour nella West Coast degli Usa organizzato da Confindustria Varese sotto le insegne di Confindustria Lombardia e del Digital Innovation Hub Lombardia parte dall’Arizona State University di Phoenix. O meglio: dal suo centro di trasferimento tecnologico SkySong.

L’Arizona University con il suo centro di trasferimento tecnologico SkySong, con il suo acceleratore di imprenditorialità “E + I” e i numerosi accordi con startup e piccole imprese, prima tappa della #TechMission 2023. Un modello a cui si può ispirare #Varese2050?

“L’Arizona State University – spiega Charlie Lewis, Vice President of Venture Development and Physical Science – è un centro universitario di ricerca pubblico completo, che non misura se stesso in base a chi esclude, ma in base a chi include e come questo riesce ad avere successo. I nostri obiettivi sono far avanzare la ricerca e la scoperta di valore pubblico, assumendo responsabilità fondamentali nell’economia, nel sociale, nella cultura, nella salute della comunità che serve”.  SkySong è solo uno degli elementi che permette all’Università dell’Arizona di andare oltre se stessa e al suo ruolo di insegnamento accademico per gli studenti. Insieme al The Industry Agreement Group, che stringe costanti accordi soprattutto con le piccole imprese di uno degli Stati Americani a più alto tasso di espansione e all’acceleratore di imprenditorialità Office of Entrepreneurship + Innovation (E+I), l’Arizona University ha creato un ecosistema che porta la ricerca nell’economia reale e le imprese all’interno della stessa università. “Incontriamo gli imprenditori dove sono, creando accessi alla nostra conoscenza e alla nostra ricerca, creando opportunità e crescita”, spiega Linda Ricchiuti di “E+I”. Nella pratica ciò si traduce in azioni concrete come la residenza degli studenti posta al fianco di spazi pensati per la crescita della comunità imprenditoriale locale. Si creano così i presupposti per la contaminazione. Le imprese (startup o meno) possono rivolgersi all’Università per cercare sul mercato del lavoro le competenze che serve loro per crescere. Così si porta letteralmente la conoscenza coltivata nei giovani direttamente nell’industria. 

Delegazioni di giovani imprenditori (15 quelli coinvolti nel 2022) fanno percorsi full immersion di 6 settimane nella residenza universitaria per vivere in stretto contatto con la comunità imprenditoriale di Phoenix e con i ricercatori e i servizi dell’Arizona University. Così si creano community del sapere e del saper fare che creano circoli virtuosi di crescita. E poi ancora: acceleratori di imprenditorialità nei settori strategici della salute e della sicurezza nazionale, per far nascere startup a supporto. Servizi per finanziare ricerca applicata, accordi per creare laboratori di innovazione, creazione di consorzi pubblico-privati. L’Università è creatrice di imprese, nuova imprenditorialità e crescita. 

Verrebbe da dire una cittadella del saper e del saper fare al servizio del fermento imprenditoriale dell’area. Un’espressione non nuova? Qui, in pratica, è realtà, con numeri stratosferici alla mano, ciò che Confindustria Varese vorrebbe realizzare, con le giuste proporzioni, a fianco alla LIUC – Università Cattaneo con il Progetto Mill – Manufacturing, Innovation, Learning, Logistics. Si badi bene. Il paragone è, in partenza, irriverente nel momento stesso in cui viene anche solo accennato, ma serve a dare l’idea e a creare ispirazione. 

Le progettualità presentate alla delegazione degli imprenditori e dei manager della #TechMission 2023 fanno dell’Arizona University la prima scuola di innovazione degli States. Così l’ha definita per otto anni di fila News World Report: 301 le invenzioni sviluppate nel corso dell’ultimo anno, 157 i brevetti registrati, 21 le startup create. Con un budget dedicato alla ricerca di 675 milioni di dollari all’anno, in costante crescita.

Investimenti che ripagano l’intera comunità economica e sociale dell’Arizona. Negli ultimi otto anni il sistema messo in piedi dall’Università in termini di trasferimento tecnologico e accelerazione di imprenditorialità ha creato 200 imprese che hanno attratto miliardi di dollari in termini di risorse economiche per investimenti realizzati da operatori extra-Arizona. Tra il 2016 e il 2021 l’Arizona University, secondo una ricerca esterna di misurazione dell’impatto, ha creato un Pil di 851 milioni di dollari, un reddito da lavoro dipendente di 565 milioni di dollari e creato imprese e crescita che hanno portato nelle casse dello Stato tasse per un valore di 76 milioni di dollari.

Ecco cosa succede quando l’Università riesce ad andare oltre se stessa. “Ci riusciamo – chiosa Ricchiuti – perché la nostra Università non crea solo laureati. Ma grazie a ‘E+I’ aiuta la crescita della cultura imprenditoriale. Ci riusciamo perché siamo noi stessi imprenditori, spesso starupper. L’imprenditorialità la pratichiamo tutti i giorni”. Ispirazione pura per la #Varese2050, ma non solo. 

 

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