I digital trend ai tempi della pandemia? Eccone 5 con i consigli per gestirli al meglio

1. “Pronto, prontooooo…?” È dai tempi del Nokia 3210 che non si sentiva così spesso. Alzi la mano chi in quarantena non ha partecipato almeno ad un Webinar o a un video aperitivo. Dalle riunioni in giacca, cravatta e pantaloni del pigiama, con l’amato-odiato Zoom (ci sarà un motivo se il sistema prende il nome da un criminale dei fumetti), ai compleanni con Houseparty, le discussioni di laurea con Meet, le video interviste con sottofondo di treni e camion e le chiamate vintage con Skype dai balconi di casa. La tendenza del momento? Sul podio sicuramente la videocall, rigorosamente pronunciata all’americana. Videochiamare è in, telefonare è out, fingere di non sentire o non vedere in videochiamata “is the new black”.

2. "Chiunque abbia il controllo della tecnologia ha nelle mani il mondo". No, non è un aforisma postumo di Steve Jobs, ma una citazione di Lex Luthor, l’acerrimo nemico di Superman. Tra i trend del momento per i digital esperti c’è l’analisi dei dati. Infografiche, mappe, grafici a torta a 7 piani. Sui social è tutto un proliferare di numeri da far venire gli occhi a cuoricino a matematici e ingegneri. Ma attenzione alla lettura: mater semper certa, la fonte dei dati non sempre. Tenere sempre acceso il radar antifake.

3. “Stateacasa”. Si, ma a fare cosa se il lievito di birra è introvabile e l’ultimo hobby che vi abbia appassionato è stato giocare a biglie sulla sabbia a 8 anni? Ecco allora che ad ottimizzare il tempo a casa la parola “formazione” arriva come manna dal cielo e, unita all’aggettivo “gratuita” è più attraente del canto delle sirene. Oro certo, ora e sempre, ma meglio stare attenti. In un momento in cui molti hanno meno da fare, chi non sa insegna e lo fa in videoconference. Come orientarsi senza rinunciare a quella che è davvero un’ottima occasione? Usando il buon senso. Ad esempio, valutando cv ed esperienze. Un esperto di social usa bene anche i propri canali, come un esperto di cucina dovrebbe saper cucinare.

4. Sabato sera, 20:20. Scatta l’ora della conferenza stampa. Da “Giovanni anche io non vado dal barbiere” alla ricrescita da Palazzo Chigi, tanto cara alle Bimbe di Conte, scatta anche l’ora dei meme e delle parodie. Non fingete di non capire a cosa ci riferiamo, nascondendovi dietro al rispetto istituzionale: la difficoltà collettiva aguzza l’ingegno e l’ironia regna sovrana. Su Facebook come su WhatsApp. Un consiglio però: scegliete cosa e a chi condividere. In soldoni, contate fino a 3 prima di inoltrare. Da grandi poteri umoristici derivano grandi responsabilità social(i).

5. In un mare magnum di informazioni e notizie, 2 regole per orientarsi: poche fonti e buone. Sui social tutti sanno tutto di tutto. È fisiologico. A chi credere? All’amico del cugino del vicino che ha visto cose o all’audio dello studio avvocatizio che generosamente elargisce chiarimenti sul decreto tal dei tali? Tenete come riferimento le autorità ufficiali: sanitarie, di Governo, quelle di cui vi siete sempre fidati (il nostro sito dell’Unione Industriali, ad esempio, per non fare pubblicità). E non limitatevi alla lettura passiva. Cercate le opportunità. Da non perdere, il portale Solidarietà Digitale promosso dal Ministro per l’Innovazione e la Digitalizzazione. 

E, per questa volta, “fate girare”!



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