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Dalla teoria alla pratica. Dall’aggiornamento in aula a quello direttamente in reparto sulle macchine. L’aumento dei livelli di sicurezza sul lavoro passa da nuovi e innovativi modelli di organizzazione della formazione, come dimostra, dati alla mano, l’esempio dell’azienda di Oggiona con Santo Stefano 

Cambia il modo di fare formazione in azienda per garantire maggiori livelli di sicurezza negli ambienti di lavoro. Dalla lezione frontale, in aula, si passa alla pratica, direttamente in reparto. La nuova frontiera, anche in A.C.S.A. Steel Forgings di Oggiona con Santo Stefano, impresa specializzata nello stampaggio a caldo dell’acciaio, è quella dei Break Formativi. Un metodo innovativo e interattivo che si traduce in una nuova cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, la cui diffusione è un obiettivo delle stesse parti sociali varesine. È di qualche mese fa, infatti, l’accordo firmato da Confindustria Varese e dalle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil del territorio, per affermare, nel Varesotto, e tra le imprese, questa nuova ed efficace tipologia formativa attraverso brevi momenti ripetuti nel tempo e durante l’orario di lavoro con contenuti pratici e test di valutazione dell’apprendimento. “Abbiamo introdotto in azienda i Break Formativi – racconta Stefano Lollio, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione in A.C.S.A. – per migliorare l’efficacia della formazione, per instaurare un contatto diretto con i dipendenti e per sensibilizzarli verso le tematiche della sicurezza sul lavoro”.

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In pratica, funziona così: “Formiamo gruppi da circa dieci persone e svolgiamo momenti formativi, in reparto, direttamente sulla postazione di lavoro dell’operatore, per circa 15 o 30 minuti”, spiega Lollio. In una prima fase preparatoria, si scelgono argomenti specifici, in base alle mansioni svolte dai collaboratori, ai Near Miss (eventi potenzialmente dannosi) o agli argomenti del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), successivamente si stila un opuscolo o un dossier con tutte le tematiche da affrontare. Poi ci si dirige fisicamente in reparto, dove si interrompe la lavorazione in corso e si svolge la lezione vera e propria. Questo il valore aggiunto dei Break Formativi, come sottolinea l’Rspp dell’azienda varesina: “Ci riteniamo molto soddisfatti di questa scelta perché siamo riusciti ad accrescere all’interno delle mura aziendali e tra le nostre persone il tema della sicurezza. La conoscenza e consapevolezza in questo ambito è cresciuta in maniera esponenziale e ci ha permesso anche di far emergere alcune problematiche a noi spesso nascoste”.  

La formazione sulla sicurezza in A.C.S.A. c’è sempre stata. I Break Formativi hanno, però, permesso quel salto di qualità che mancava. “Secondo la nostra esperienza – precisa Lollio – 6 ore di lezione frontale spesso sono meno efficaci di un apprendimento sul campo di più breve durata”. I dipendenti vengono coinvolti da vicino in un’attività per loro quotidiana, possono risolvere dubbi o quesiti, oppure conoscere meglio alcuni aspetti della propria mansione che, magari, fino a quel momento erano poco chiari. Dai potenziali rischi a loro carico a quelli legati al luogo e all’ambiente di lavoro, fino a quelli delle attrezzature e delle sostanze utilizzate, senza dimenticare l’aspetto sanitario, le tecniche e le procedure di prevenzione, anche con riguardo al genere e all’età del lavoratore: questi alcuni esempi.
I Break Formativi hanno, a tutti gli effetti, migliorato di molto la qualità della sicurezza in azienda. “Abbiamo riscontrato solo aspetti positivi e punti di forza – sottolinea Lollio –. Anche i dati ci hanno dato ragione: abbiamo registrato un drastico abbattimento del tasso infortunistico negli ultimi quattro anni, con un calo circa dell’80%, oltre ad essere diminuito l’indice di gravità”.

Il modello ormai è rodato e viene continuamente utilizzato. Ma questo innovativo metodo formativo non è l’unico fronte di impegno per A.C.S.A. che, molto recentemente, è riuscita ad ottenere la certificazione ISO 45001, quella che riguarda le politiche di prevenzione nei luoghi di lavoro. “Uno strumento riconosciuto a livello internazionale per contrastare in maniera sempre più efficace infortuni e malattie professionali”. Una sicurezza in più per i dipendenti. E un biglietto da visita che certifica la sostenibilità dell’impresa per i clienti. E non solo in termini di prevenzione dei rischi. “Questa certificazione ci permette di garantire un elevato sistema di sicurezza all’interno dei reparti – conclude l’Rspp dell’azienda –. Un ruolo importante per raggiungere questo traguardo è dipeso anche dalla scelta, appunto, di adottare i Break Formativi”.  

Cosa sono i break formativi

I Break Formativi sono una forma alternativa di formazione in tema di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro che non avviene in aula ma direttamente in produzione. Il docente si reca in reparto e ripercorre con i lavoratori le procedure operative di sicurezza dell’area di competenza. Si organizzano piccoli gruppi di lavoratori, circa una decina, scelti in base all’attività lavorativa e ai rischi cui sono esposti. La formazione è di breve durata, 15-30 minuti al massimo, da svolgere durante l’orario di lavoro sulla base delle esigenze tecnico-organizzative. Il metodo dei Break utilizza un approccio interattivo che mira a porre al centro il collaboratore, prevedendo simulazioni, dimostrazioni e prove pratiche. Per affermare in provincia di Varese questa nuova cultura della sicurezza sul lavoro, definire una strategia condivisa per il rafforzamento dell’utilizzo dei Break e diffondere in maniera trasversale, a tutti i settori, questo metodo alternativo di fare formazione, Confindustria Varese, insieme alle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil del territorio, ha siglato nel 2022 un accordo per avviare un ciclo di corsi erogati alle imprese. Ad oggi sono 21 le realtà che hanno aderito a questa prima fase sperimentale per un totale di 70 lavoratori.  



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