Il-sogno-di-Leonardo

In sala Veratti a Varese verranno esposte venti macchine, funzionanti e interattive, realizzate da esperti sui disegni dell’artista 

In occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, avvenuta ad Amboise il 2 maggio 1519, anche Varese si è mossa per ricordare quel mito che già Vasari aveva identificato nelle sue “Vite” come uomo di ineguagliabile genialità.
Al punto di scrivere: “Ciascuna sua azione è tanto divina che, lasciandosi dietro tutti gli altri uomini, manifestamente si fa conoscere per cosa largita da Dio”. A occuparsi della memoria dell’autore della celebre Gioconda è Fabrizia Buzio Negri, che ha aperto il ciclo di eventi dedicati a Leonardo dal Comune di Varese con una brillante e seguitissima conferenza al Salone Estense. La stessa è anche curatrice di un’interessante mostra dedicata a “Le macchine di Leonardo da Vinci” che aprirà al pubblico il 30 maggio in Sala Veratti di Varese e sarà visitabile fino al 20 giugno.

La multiforme genialità creativa di Leonardo lo portò, com’è noto, a realizzare anche, dopo averle pensate e progettate, incredibili macchine (avveniristiche per i tempi) che spesso trovarono utilissimo impiego in campi diversi. In Sala Veratti sarà possibile avvicinarsi a una mostra che permette di comprendere al meglio come, colui che era ritenuto tra i massimi artisti rinascimentali, avesse saputo avvicinarsi alla scienza e alla meccanica, accostandovisi concretamente in veste di indagatore profondo e di sperimentatore acuto e audace dei tanti progetti da lui ideati.

Una versatilità, la sua, che la mostra spiega e ben documenta nei passaggi da una sezione all’altra. Sono venti le macchine leonardesche presentate ed esposte in facsimile nei riferimenti costruttivi di Paolo Candusso. Tutte funzionanti ed interattive, sono state realizzate da esperti e appassionati e ogni prototipo permette di risalire ai progetti, cioè i testi cui Leonardo affidava i segreti dei suoi studi. Richiestissime in Italia e all’estero, avvincono il visitatore proprio perché consentono di avvicinare il frutto della modernità e poliedricità del pensiero del maestro. Spiega la curatrice: “Uno degli studi più cari di Leonardo è il sollevamento nell’ideare macchine che producono energia: le gru hanno un posto di molto rilievo nel percorso della mostra, dove ai disegni leonardeschi si accompagnano le perfette realizzazioni di Paolo Candusso. Varie le gru girevoli. Una di esse deriva dall’ingegnosa macchina servita da Brunelleschi per innalzare la cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Un carro differenziale ci riconduce invece alla realtà contemporanea. In Leonardo molto convincente appare la battaglia per valorizzare le arti meccaniche con un occhio attento al mondo del lavoro, affinché l’uomo possa impegnarsi con meno fatica, in tal modo già presagendo il progresso tecnologico del futuro”.

Dalla sezione dedicata alle gru si passa a quella delle macchine da guerra, ben note anche a chi sappia poco di tanto studio e progettazione di Leonardo. Curioso che proprio le macchine da guerra siano state il biglietto da visita per presentarsi a colui che sarebbe stato suo massimo ammiratore e sostenitore, Ludovico il Moro. Al signore di Milano, Leonardo aveva inviato una famosa lettera, accompagnandola con tutte le informazioni professionali riguardanti la sua persona, un vero e proprio curriculum ante litteram. Si dichiarava ingegnere, architetto, urbanista, musico, scultore, pittore. Una presentazione che Ludovico dimostrò di apprezzare da subito. A interessarlo erano particolarmente certi sistemi difensivi e offensivi utilizzati (come mezzi per attacco e difesa delle mura) di cui si possono vedere significativi esemplari in mostra.

Fondamentale sezione è quella dedicata al volo, al cui studio Leonardo si era appassionatamente dedicato anche osservando e studiando il volo degli uccelli

È ancora la curatrice a spiegarci l’idea leonardesca: “Il Genio toscano propone un concetto bellico dinamico, addirittura con la possibilità di regolare la traiettoria dei proiettili: le armi sono provviste di sistemi a vite per regolare l’alzo”. Ma aveva pensato anche al cannone smontabile, al carro armato, alle spingarde. Né si era dimenticato dei ponti: dal ponte mobile di barche al salvatico, un ponte adatto al salvataggio dei soldati, costruito di soli tronchi d’albero, senza uso di ferro e cordame, molto agile quindi nell’essere montato e smontato.
Fondamentale sezione è quella dedicata al volo, al cui studio Leonardo si era appassionatamente dedicato anche osservando e studiando il volo degli uccelli. Si pensi alle realizzazioni, più volte proposte in filmati dell’oggi, di macchine azionate dalla forza muscolare, applicate alle braccia umane a guisa di ali. I disegni in mostra di “Ornitottero” e “Vite aerea” - notissimo quest’ultimo-sbalordiscono per la capacità di anticipare progetti e modelli di macchine volanti moderne come l’elicottero. E ancora “Vascello volante” e “Paracadute” sono immagini di sogni fatti nel Cinquecento e divenuti realtà secoli dopo. 

Se in pittura fu eccelso Leonardo non lo fu da meno nella meccanica. Da lui prediletta dichiaratamente. È un foglio del codice di Madrid a ricordare tale passione, ma del resto i tre quarti dei codici leonardeschi trattano proprio di meccanica.   
Difficile dire in quale ruolo si sia più distinto. Se la sua pittura ha incantato il mondo, non solo la misteriosa “Gioconda”, ma anche la bellissima “Dama con l’ermellino” o “La Vergine delle Rocce”, non meno affascina la sua predilezione per la meccanica e l’ingegneria. 
Se Leonardo fosse qui, ci si domanda, cosa non potrebbe fare, progettare e sperimentare? E se l’informatica fosse stata tra le sue mani, quali risultati avrebbe potuto raggiungere e cos’altro avrebbe potuto inventare? Sicuramente cose meravigliose.  
Al comune visitatore della preziosa mostra di Sala Veratti sia almeno consentito il sogno. Lo stesso Leonardo fu, prima di tutto, un grandissimo sognatore. Accostarsi a lui è ancora, a distanza di secoli, una grazia e un privilegio. 

LE MACCHINE DI LEONARDO NELLE REALIZZAZIONI DI PAOLO CANDUSSO

Sala Veratti - Via Veratti, Varese
Dal 30 maggio al 20 giugno

Mostra realizzata in collaborazione con Anvo (Associazione Navimodellisti Valle Olona) 
Info per gruppi e scolaresche: 335 5443223

Giovedì e venerdì: 15.30-18.30, Sabato e domenica: 9.30-12.30, 15.30-18.30 



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