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Da 30 anni il varesino Dino Azzalin, Presidente dell’associazione Amici per l’Africa, è impegnato nello sviluppo degli studi dentistici in Africa a vantaggio delle popolazioni locali: “La nostra prima missione è formare odontoiatri in loco”

Dino Azzalin arriva un po’ trafelato dalla sala operatoria del suo gabinetto dentistico di piazza della Repubblica, e siede alla scrivania dello studiolo dove si trasforma in uomo di lettere, poeta ed editore. Alle pareti, oltre a laurea e diplomi, un’opera dell’amico Baj e l’attestato di “patafisico”, il movimento del quale l’artista di Vergiate era portavoce. “Ero alle prese con due denti del giudizio, una bella battaglia”, dice Dino togliendosi la cuffietta da chirurgo. 

Questa volta però non è il poeta ma il medico a interessarci, anzi il volontario che ogni anno parte per l’Africa a portare il know-how necessario a migliorare la professionalità dei dentisti locali, ad aprire nuovi studi dentistici completi grazie all’associazione Amici per l’Africa (Apa, parola che in Swahili significa “giuramento”) da lui co-fondata nel 1992 e della quale è presidente per i prossimi tre anni. C’è molta Varese in Etiopia, Kenya e Tanzania, l’ultimo Paese che Azzalin sta visitando con continuità, perché dalla nostra città sono partiti fondi cospicui per attrezzare con nuovi macchinari gli studi dentistici locali. Il professionista varesino è stato a lungo “militante” nel Cuamm (Collegio universitario aspiranti medici missionari), fondato a Padova nel 1950 e diretto oggi da don Dante Carraro, prestando servizio come medico dentista negli ospedali africani, ma la sua voglia di dare una mano a chi soffre viene da più lontano.

“Tutto incominciò nel 1986, durante un viaggio di piacere nel deserto del Sahara. Per assistere un amico infortunato dovetti recarmi all’ospedale di Agadez, nel sud dell’Algeria, e lì vidi l’inferno. Nessuna asepsi, strumenti arrugginiti, rischio altissimo di infezioni. Capii l’importanza della professione medica e il grande aiuto che le nostre conoscenze avrebbero potuto dare a quelli che padre Alex Zanotelli, fondatore di ‘Nigrizia’, chiamava ‘i dimenticati nei sotterranei della storia’”, spiega Dino Azzalin. Che ha puntualmente narrato le sue esperienze con la sofferenza nel libro “Diario d’Africa”, pubblicato dalla sua casa editrice, la Nuova Magenta, e diventato quasi un piccolo caso editoriale. Il libro ha avuto molto successo e avrà presto un seguito intitolato “Incontri d’Africa”, con la prefazione di don Dante Carraro. “Dopo quel viaggio incominciai a darmi da fare e contattai la Medicus Mundi, associazione olandese con sede a Brescia. La mia prima missione ufficiale data 1987, a Shashamane, in Etiopia, paese dove si è formata la cultura rastafari e sono nati i genitori di Bob Marley e il Negus Hailé Selassié, l’ultimo imperatore etiopico”.

Dopo l’esperienza al Cuamm, Azzalin ha fondato l’Apa che comunque collabora con l’altra associazione, e proprio questa unione di intenti ha portato a un importante risultato proprio lo scorso anno in Tanzania.
“A Tosamaganga, paese rurale a 600 chilometri dalla capitale Dodoma e a 500 da Dar Es Salaam, il Cuamm opera da diversi anni con un ospedale che privilegia la qualità dell’assistenza ostetrica e neonatale. Noi come Apa nel 2017 abbiamo allestito un nuovo studio dentistico, grazie a donazioni varesine. Abbiamo acquistato i macchinari, di fabbricazione brasiliana, a Dar Es Salaam, pagandoli 7mila dollari, quando la sola spedizione dall’Italia di un container con l’occorrente sarebbe costata quasi altrettanto. Le attrezzature sono semplici, non sofisticate come le nostre ma funzionali, e non richiedono una complessa manutenzione. In Africa quello che non hanno fatto gli schiavisti prima e i colonialisti poi, lo hanno compiuto in quindici anni i cinesi senza spargere sangue. Si appropriano delle materie prime ma in cambio portano tecnologia e opere come la metropolitana esterna ad Addis Abeba”.

Anche altri medici varesini si sono recati in Kenia, Etiopia e Tanzania e tra questi anche il nipote di Azzalin, Alessandro Marchetti, la dottoressa Veronica Campana e Cristina Cremona, segretaria dell’Apa. Il nuovo studio dentistico di Tosamaganga permette ai medici di eseguire otturazioni, devitalizzazioni, igiene orale, piccola chirurgia ed estrazioni, ma lo scopo primario dell’associazione è di formare dentisti in loco.
Spiega Azzalin: “In questi anni la situazione igienico sanitaria è migliorata, non è più la preistoria degli anni ‘80, ma c’è ancora moltissimo da fare. Stiamo lavorando a Mikuni, un luogo tranquillo, per creare un nuovo polo dentistico, e identifichiamo alcuni ‘dental clinical officer’, i dentisti locali, ai quali proporre una sorta di specializzazione portando il nostro insegnamento. Loro ci inviano anche a distanza le immagini dei loro interventi e noi possiamo valutare il loro operato. Non vivrei mai in Africa, ma sono contro la povertà e mi batto perché la formazione venga fatta là per creare professionalità e lavoro ed evitare in parte la migrazione incontrollata”.

L’Apa ha lanciato anche la campagna “adotta un dentista a distanza”, nella quale chi vuole può pagare per due anni il lavoro di un professionista locale, che guadagna circa 200 euro al mese. Dino Azzalin ritornerà in Tanzania in autunno, e intanto si dedica all’altra sua attività, quella di scrittore ed editore.
“L’11 agosto scorso abbiamo celebrato i trent’anni della ‘Notte dei poeti’ alla Cascina della Poesia del Faido, dove vivo. Per l’occasione ho pubblicato un libro ricordo con gli interventi di scrittori e poeti che mi hanno seguito in questi anni e le fotografie delle diverse edizioni della festa. Il mio libro di poesia ‘Il pensiero della semina’, finalista al premio ‘Lorenzo Montano’ di Verona, è entrato nella terna finale del Premio Camaiore, mentre ‘Progetto per S.’, di Simone Burratti, pubblicato dalla Nuova Editrice Magenta, è risultato vincitore della Proposta ‘Vittorio Grotti’ all’interno della stessa manifestazione”. 

Ma Azzalin ha pronto il colpo in canna per la prossima stagione: il suo primo romanzo, dopo le liriche e i racconti, un thriller ambientato sul lago Maggiore in cui si mescolano erotismo e avventura. 



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