I-paradisi-degli-animali

Gatti e cavalli, soprattutto. Ma anche ogni genere di specie selvatica. Da nord al sud della provincia di Varese sono diversi i rifugi che rappresentano esempi virtuosi di sostegno alla natura. Luoghi animati dalla passione di volontari e sostenuti dalle donazioni. Ma anche posti da visitare per andare alla scoperta di un modo diverso di vivere il territorio

La provincia di Varese ama gli animali. E una dimostrazione lo sono i diversi progetti per la loro tutela diffusi sul territorio. Da nord a sud, rifugi speciali che fanno scuola, per l’impegno profuso nel proteggere chi non ha voce e anche per l’accessibilità al pubblico, per sensibilizzare sul tema e favorire il dialogo con l’uomo. Dove ogni ospite ha un nome e può vivere libero. 

Gattaland, non chiamatelo gattile!
Uno degli esempi più noti e che riscuote più successo è Gattaland, il parco felino di via Allende in Gallarate. Questa oasi felina è molto particolare perché qui i gatti possono vivere liberi: ci sono molte piante, tanto prato, panchine e lampioni per i visitatori e comode cucce al riparo per gli ospiti in casette da giardino. L’area, di proprietà del Comune di Gallarate, un tempo era ridotta a discarica ed è stata recuperata con un importante progetto di riqualificazione. Grazie al lavoro di molti volontari e il supporto anche dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) fu ripulita, attrezzata e riconvertita a rifugio. L’inaugurazione ufficiale avvenne a giugno del 2011. Oggi è in grado di accogliere quasi un centinaio di felini.
La priorità è il benessere degli ospiti a quattro zampe e tutto sembra fatto “a misura di gatto”: gli chalet riscaldati in legno con le cuccette dove possono riposare, le vaschette sempre pronte per offrire acqua e le aree “pappa” qui e là per il parco, la presenza di molti alberi e verde per farli scorrazzare e arrampicare.
Immaginate un boschetto in piena regola, solo recintato, in mezzo a un quartiere residenziale in una città: ecco Gattaland. Suonato il campanello e varcata la porta si entra in un paradiso per i gattofili. La bella notizia è che il parco è aperto alle visite, di solito nel fine settimana anche se, a causa della pandemia, sono subentrate negli ultimi mesi varie restrizioni. Da qui il consiglio di prendere prima contatto con la struttura (appuntamenti.gattaland@gmail.com). 
Entrati, si viene accompagnati dai volontari alla scoperta del parco, delle sue sezioni, dei suoi ospiti e delle loro storie. Ogni micio ha un nome e spesso si avvicinano per essere coccolati. Quelli appena arrivati, bisognosi di cure o con malattie particolari sono appositamente sistemati in aree ad hoc molto spaziose, in modo che possano avere la tranquillità che necessitano per ambientarsi o guarire. Gli altri, sono liberi di passeggiare, farsi accarezzare, fotografare e gironzolare per il parco (e ogni tanto sgattaiolando anche fuori) come veri proprietari di casa.
I volontari di Gattaland realizzano durante l’anno anche iniziative a porte aperte per sensibilizzare sul progetto e far conoscere il loro lavoro. Sulla loro pagina Facebook è possibile restare aggiornati sulle loro iniziative, le possibilità di visite e partecipare a giornate di raccolte fondi o donazioni (anche online).

Animali felici (per davvero) a Brissago Valtravaglia
Una piccola oasi in Valcuvia che da anni ospita animali di ogni tipo salvati o recuperati, che finalmente vivono in libertà. La storia e l’esempio del Rifugio Animali Felici a Brissago Valtravaglia ha riscosso interesse anche oltre confine diventando protagonista di una trasmissione di approfondimento su Rsi, la televisione svizzera. D’altronde, il fondatore del Rifugio, Giancarlo Galli, prima della pensione era direttore delle dogane svizzere. Dopo aver smesso con la sua professione, nel 2002 Galli ha deciso di coronare il suo sogno più grande: l’amore per gli animali,  ed essere ancora utile per la società dedicando il tempo alla cura degli animali più sfortunati, deboli e indifesi. 
Ad oggi la famiglia degli animali ospitati presso il Rifugio si è ampliata notevolmente e di conseguenza la sua struttura. All’inizio non era stata concepita per accogliere un grande numero di animali e di specie così diverse, poi l’ingrandimento e le numerose modifiche frutto di fatica e devozione. Ospita 450 animali di 30 specie diverse, in un’area ampia 40mila mq. Il rifugio salva anche gli animali selvatici: un’ottantina ogni anno. Gli ospiti del Rifugio Animali Felici sono animali salvati dalla crudeltà umana, che qui ritrovano una loro dimensione. A ognuno viene dato un nome e viene rispettato, nutrito, curato. 
Assieme a Galli opera un gruppo di persone, la cui prima priorità è salvaguardare la vita animale in tutte le sue forme. La struttura è aperta e inclusiva e sono possibili visite in sede per conoscere gli ospiti e il progetto.  “Per i bambini è un’esperienza importante perché con l’aiuto dei genitori possono essere educati al rispetto per la vita animale” dicono gli organizzatori. Solitamente la visita dura poco meno di due ore. Ci si prenota direttamente online.

Paradisi per cavalli e non solo: Progetto Islander e Cascina Menegon
Negli ultimi anni Angera è diventata un centro conosciuto a livello nazionale per quanto riguarda l’approccio etico al cavallo. In primis, lo storico maneggio locale, Cascina Menegon, che sviluppa da tempo un grande progetto di avvicinamento al cavallo ed equitazione etica. La sede è così particolare da essere stata anche meta di blog tour realizzati in città. 
Si trova in via Paludi, in mezzo al verde. Qui si può osservare un vero spettacolo: i cavalli lasciati liberi di vivere in branco. La filosofia della struttura ha scelto un approccio etico al cavallo a tutto tondo. Dall’addestramento all’equitazione, è tutto svolto con lo studio dei minimi dettagli. Nella scuderia, ad esempio, sono attivi i corsi con metodo Parelli (un metodo di equitazione dolce e comunicazione col cavallo). 
L’area più suggestiva della struttura è senza dubbio quella chiamata Cavalli nel Bosco: una zona verde di 3,5 ettari in cui gli animali vivono liberi secondo natura, in branco e senza ferri. Uno spettacolo vederli correre e socializzare. Si organizzano attività specifiche allo scopo di costruire una relazione uomo-cavallo sulla base di rispetto e fiducia.

Lo scorso ottobre ha inoltre trovato sede, nella frazione di Capronno, il Progetto Islander, presso la tenuta agricola La mia Terra. Nata nel 2012, l’associazione ha come scopo la promozione di iniziative per la difesa del cavallo e la sensibilizzazione verso la triste realtà dei maltrattamenti. Fondatrice e presidente di Progetto Islander è Nicole Berlusconi. Si tratta di un’associazione no profit rivolta alla tutela dei cavalli e degli equidi in generale (pony, asini, muli e bardotti). L’associazione si occupa della riabilitazione psico-fisica di animali provenienti da sequestri per reati di maltrattamento. Una volta riabilitati gli animali vengono dati in affidamento e adozione secondo procedure e norme prestabilite.
La onlus collabora anche con le Autorità (Polizia, Carabinieri, Asl, Guardia di Finanza, Guardie Ecozoofile) nei casi di sequestri per reati di maltrattamento con la nomina di Custode Giudiziario e si fa carico di tutte le spese legali, di mantenimento, trasporti, cure veterinarie. Vive solo di donazioni. Nel piccolo paradiso creato per loro a Capronno gli ospiti a quattrozampe che hanno trovato salvezza sono diversi e nei prossimi mesi si terranno anche corsi di ipposinergia per avvicinare uomo e cavallo.  



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