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Nei giorni scorsi, è stato ospite nello spazio di Varese Dischi il famoso rapper di Vimercate Emis Killa, per presentare la nuova edizione del suo disco

Nei giorni scorsi, è stato ospite nello spazio di Varese Dischi il famoso rapper di Vimercate Emis Killa, per presentare la nuova edizione del suo disco, d’oro in poco più di un mese, intitolato “Supereroe Bat Edition”. Un’altalena di tracce, da una parte potenti e caratterizzate da testi forti, dall’altra romantiche e più introspettive, che conferma l’artista tra le colonne del rap italiano, capace di conquistare la stima di fan giovani e meno giovani. Varesefocus ha partecipato alla presentazione del disco e ha intervistato il rapper.

 

Come mai hai scelto di realizzare una riedizione e non hai aspettato di far uscire un disco nuovo? Quale valore pensi abbiano aggiunto le quattro nuove tracce?

Il disco è andato molto bene e quindi, quando un progetto riscuote consenso, ha senso esaurirlo fino all’ultimo, aggiungendo qualcosa in più. Inoltre, è anche un’occasione per coloro che non sono riusciti a farsi firmare il disco precedente di autografare la copia di quello nuovo.

Il disco si intitola “Supereroe”, una figura che ha poteri e fa del bene: quale pensi sia il tuo potere e come pensi che la tua musica riesca a fare del bene?

Penso di avere due funzioni: una motivazionale nei confronti dei ragazzi che sognano di fare musica nella propria vita; l’altra è il fatto di farli rispecchiare, di non farli sentire soli perché molto spesso, attraverso una canzone, capisci che anche un’altra persona sta provando uno stato d’animo simile al tuo: questo li aiuta a farsi forza e ad andare avanti a testa alta.

Prima di far uscire questo disco avevi delle paure legate al modo in cui era andato il disco precedente “Terza Stagione” che, come tu stesso hai definito, è stato un disco “giusto”, ma al momento sbagliato: sei soddisfatto, invece, di come è stato recepito questo?

Assolutamente sì, “Terza Stagione” è stato un disco “lento”; alla fine non è andato male perché comunque è stato certificato Disco D’oro, traguardo mai scontato, però ha impiegato davvero tanto tempo, circa un anno. Questo disco, invece, in un mese e una settimana ha raggiunto lo stesso risultato: questo è sintomatico del fatto che sia partito nella maniera giusta, che sia stato un disco giusto al momento giusto, che i singoli siano stati “azzeccati” e che sia stato lavorato bene.

La cosa che mi ha colpito di più del tuo disco è stato proprio che tu sia riuscito ad alternare canzoni potenti come “Cocaina” o “Donald Trump” a pezzi più soft e romantici come “Fuoco e benzina”: pensi che questa possa essere la linea guida anche per un futuro disco?

Penso che questa sia la linea guida di tutta la mia carriera, ho sempre alternato pezzi “ignoranti” a quelli più introspettivi, credo sia anche ciò che ha fatto affezionare i fan, che vedono in me un ragazzo di strada, ma allo stesso tempo con il cervello.



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